xx Chapter 7 xx

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LOUIS POV

Disfai le mie valigie con un po' di difficoltà, i tagli erano quasi guariti e fortunatamente la polizia non fece domande pensando che fossero causati dalla caduta avvenuta durante la violenza.

Sistemai l'ultimo paio di calze nel cassetto e udii delle urla provenire dal piano di sotto, riconobbi subito la voce di Harry

"No cazzo Gemma non puoi portare persone del genere che neanche conosciamo all'interno della nostra casa, ok puoi sentire la mancanza di papà, ma ciò non ti giustifica da quello che hai appena fatto; Louis non lo conosciamo e per quanto mi dispiaccia per ciò che gli abbiano fatto potevi lasciare che lo portassero in un'altra casa"

Crack.

Ed ecco che una parte del mio cuore se ne va con quella frase.

Cosa intende con "persone del genere" sono forse un poco di buono?

"Harry adesso mi spieghi a chi avrei dovuto lasciarlo!!! A degli sconosciuti? Di cui di sicuro non si sarebbe fidato? O preferivi che lo riportassi a casa sua dove suo padre lo avrebbe fottutamente malmenato?
Quel ragazzo ha bisogno del nostro aiuto e tu stai solo facendo una scenata da egoista di merda"

"Ah si?! Egoista? Ma ci pensi a quello che dovrei provare io con quel ragazzino che ad un minimo alzamento di voce inizia a tremare come un cazzo di alberello esposto ad una bufera, o che quando ti avvicini sobbalza come un cretino?
Cosa dovrei fare Gemma? Intrattenerci una conversazione nella quale parlerei solo io?"

Crack.

Un'altra parte del mio cuore si stacca al sentir pronunciare quelle frasi e ormai amare lacrime solcano il mio viso.

Perfetto, pensavo di essere capitato in una casa che poteva darmi l'amore che da 10 anni a questa parte non ho mai ricevuto, ma evidentemente mi sbagliavo, per Harry neanche sarei dovuto venirci qui.

Corsi in camera e sbattei la porta il più forte che potei.

Avevo una meta in testa e anche un oggetto con cui andarci, la mia lametta.

Ci misi un po' a cercarla nella tasca dei miei pantaloni ma alla fine la trovai, mi chiusi a chiave in bagno e cominciai ad incidere diversi tagli in direzioni diverse sui miei polsi quasi guariti, c'erano ancora segni di lividi e per vederli il meno possibile li ricoprii di innumerevoli tagli.

Non versai ulteriori lacrime in quel processo, quello che avevo appena sentito non sarebbe svanito magicamente dal mio cervello e fece più male di mille graffi incisi sugli avambracci.

Mi lavai e disinfettai le braccia, le ricoprii con delle bende pullte e mi vestii con una delle mie felpe giganti così nessuno avrebbe destato sospetti vedendo due garze bianche uscire dai polsini di quelle più piccole.

HARRY POV

"Ah si?! Egoista? Ma ci pensi a quello che dovrei provare io con quel ragazzino che ad un minimo alzamento di voce inizia a tremare come un cazzo di alberello esposto ad una bufera, o che quando ti avvicini sobbalza come un cretino?
Cosa dovrei fare Gemma? Intrattenerci una conversazione nella quale parlerei solo io?"

Appena dissi quella frase al piano di sopra sentii una porta chiudersi con forza e subito Gemma spalancò gli occhi.

"Perfetto, gran bel lavoro Harry, spero tu sia fiero della marea di insulti appena rivolti al povero Louis che a quanto pare ha sentito tutto, davvero, ti faccio i miei complimenti"

Feci per ribattere ma aggiunse

"Ah e se fossi in te stasera dopo cena non mi presenterei in camera sua, voleva scusarsi per come si è comportato a scuola ma evidentemente non può intrattenere una conversazione che sia all'altezza dei tuoi standard"

Perfetto, ho rovinato tutto.

Ma poi, dove avevo trovato quelle parole?

Sono sempre stato una persona gentile ed educata e a dir la verità Louis non mi sta antipatico e non penso niente di ciò che ho appena detto, volevo solo sfogarmi per il fatto che mio padre da dieci giorni a questa parte non è più a casa, perché ha tradito mia madre, nonostante pensi che sia un coglione gli voglio comunque bene.

Mi diressi in camera, era tardi e volevo dormire, anche se sapevo che domani sarei andato a scuola lo stesso nonostante ciò che fosse successo con Louis e del fatto che lo avrei dovuto far sentire accettato in questa casa.

GEMMA POV

Salii al piano di sopra e mi avvicinai alla porta della camera di Louis, da essa non giungeva alcun rumore, probabilmente stava dormendo.

Aprii la porta più lentamente che potei e osservai il ragazzo disteso sul letto, il volto dall'espressione sfinita, i capelli sparati in mille direzioni sul cuscino e la posizione fetale assunta; sembrava proprio un bambino piccolo.

Mi avvicinai al letto e gli schioccai un leggero bacio in fronte sperando che non se ne accorgesse, ma mi sbagliavo.

Spalancò immediatamente gli occhi e si rannicchiò nella parte più lontana da me sul letto tenendosi le ginocchia, si sfregava la fronte convulsamente, come a togliere la traccia delle mie labbra da essa e aveva gli occhi lucidi.

"Ehy ehy piccino sta tranquillo, sono io Gemma, non ti faccio nulla stai sereno"

Quella frase non sembrò migliorare nulla, infatti prese di scatto il suo quadernino e scrisse:

'Non mi toccare più così senza permesso per favore'

"Va bene piccolino, se ti da fastidio non lo farò più, adesso dormi che è tardi e sarai stanchissimo"

Inizialmente lo vidi esitare ma poi

'Notte Gemma'

Mi tranquillizzai e risposi

"Notte Lou"

Quella sera non passai dalla camera di mio fratello a dargli la buonanotte, non se la meritava.
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N/A
Ciao a tuttə!!!!!!
Come state? Io tutto bene, purtroppo ultimamente ho molti problemi con la scuola quindi non so se riuscirò a mantenere la frequenza di pubblicazione, mi dispiace davvero tantissimo
Much love xx
Sara

Tell me how to breathe and feel no hurt (larry stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora