Le sei, sono le sei. Fra esattamente un'ora emmezza, Liam sarà qui.
Non capisco perché sono così ansiosa... non ha senso. Sono euforica, sono felice di uscire con Liam, da come mi sento sembra che non lo vedo da mesi.
Decido di iniziare a prepararmi per ingannare il tempo, tanto conoscendomi so già che impiegheró un sacco a scegliere i vestiti.
Apro l'armadio zeppo di vestiti e comincio a scrutarlo.
Prendo i vestiti che mi sembrano adatti e vado in bagno. Mi faccio una doccia e mi asciugo.
Comincio a provare tutti i vestiti che ho preso, ma mi sembrano tutti troppo eleganti e sfarzosi.
Alla fine decido di mettere una gonna nera a vita alta con dei fiorellini ed una camicetta bianca che rimane un pochino larga.
I capelli... oddio i capelli. Sono dannatamente indecisa se lasciarli sciolti o legarli.
Li lascio sciolti e inizio a truccarmi, iniziando a pensare come piacerebbero di più a Liam.
Mi viene in mente che una volta lui mi ha detto che stavo molto bene con i capelli legati. Quel giorno avevo una treccia su un lato, che mi ricadeva sulla spalla e sul petto, fino al seno.
Prendo la spazzola e comincio a pettinare i miei lunghi capelli. Li divido in tre ciocche e inizio a intrecciarle fra loro, per poi legarle in fondo con un elastico sottile.
Non mi trucco troppo, solo un po' di ombretto e mascara.
Una volta finito, torno in camera e metto un paio di scarpe con il tacco nere, non troppo eleganti.
Alle sette emmezza precise il campanello suona. Impossibile. Non puó essere lui.
Vado in salotto ed apro la porta.
"Buonasera." Mi dice Liam sorridente.
Lo saluto anche io e prendo la borsa per poi uscire e chiudere la porta.
Saliamo in macchina e partiamo.
"Come mai sei arrivato in orario?" Gli chiedo ridacchiando.
"Se vuoi ti riporto indietro e torno fra un po'." Mi risponde ridendo.
"Ma per carità, per una volta che sei arrivato in orario!"
Lui ride.
Mi giro verso di lui e lo guardo, ha addosso un paio di jeans neri, una maglia bianca, con sopra una camicia di jeans.
Lui si gira verso di me e, dato che lo stavo guardando, mi chiede:
''Che c'é?"
"Niente...stai bene vestito così."
Bene, ecco la prima figura di merda di stasera.
"Grazie." Mi dice sorridendo, mentre rimane concentrato sulla strada. "Tu sei bellissima.''
Dio, sento le guance andare a fuoco.
"Ehm grazie." Gli rispondo imbarazzata.
Passiamo i restanti cinque minuti in silenzio, finché arriviamo in centro.
Scendiamo dalla macchina e cominciamo a camminare l'uno affiancato all'altra.
"Mia mamma ha fatto i salti di gioia quando le ho detto che sarei uscita con te." Gli dico senza trattenere una risata.
"Perché?" Mi chiede ridendo a sua volta.
''Oh dai, lo sai che ti adora!"
"Non pensavo fino a questi punti."