"Oleksandra, puoi sederti un attimo?" Mi chiede mamma.
Sono appena tornata dal mare, sono stanchissima e ho solo voglia di farmi una doccia e dormire.
Mi accomodo sul divano, accanto a mia mamma e poso il casco a terra.
"Cosa c'é, mà?"
Papà non c'é probabilmente é ancora al lavoro.
''Sai che le cose con tuo padre non vanno bene..." Comincia.
Mh. So già a cosa vuole arrivare. Forse é quasi meglio.
"...Abbiamo pensato che sia meglio divorziare. Anche per il bene tuo."
Strano. Strano che me l'abbia detto senza così tanti giri di parole. Di solito non é così diretta.
"Lo penso anch'io sia meglio." Dico sinceramente.
Lei rilascia un lungo sospiro di sollievo. Forse era convinta che la prendessi male. Ma non é così. Sarà strano, vivere solo con papà o solo con mamma.
Perché potró scegliere, vero? Ho diciotto anni, da quel poco che so, raggiunta la maggior età puoi scegliere con chi dei due stare, in caso di divorzio.
"Io lasceró la casa fra una ventina di giorni." Mi dice. "Potrai scegliere con chi vivere."
Mi sentirei terribilmente in colpa a scegliere uno o l'altra. Preferirei fosse un giudice ad affidarmi a mio padre o a mia madre.
Penso che sceglieró di stare con mamma. Tanto potró vedere papà tutte le volte che vorró.
"Il processo é fissato fra due giorni, sceglierai con chi vivere."
"Voglio vivere con te, mamma. Vedró papà quando vorró, quindi non c'é alcun problema.'' Dico decisa.
"Un piccolo problema ci sarà." Controbatte.
"E sarebbe?''
''Non potrai vedere tuo padre quando vorrai."
"Perché no?"
"Io ho intenzione di trasferirmi, in un'altra città, se tu vorrai venire ad abitare con me, verrai a Londra."
"L-londra?" Chiedo sorpresa. ''Ma é a dieci ore da qui!"
"Lo so, piccola mia ma é quello che ho deciso di fare." Dice sorridendomi appena per tranquillizzarmi e spostandomi una ciocca di capelli che mi é scesa sul viso.
Wau. Lasceró tutta la mia vita qui. Mio padre, la mia infanzia, i miei amici, Liam...
"Quando partiremo?" Chiedo.
Non sono sicura di voler sapere la risposta.
"Fra meno di venti giorni. Il trenta agosto mi daranno le chiavi del piccolo appartamento che ho trovato. Partiremo il pomeriggio del ventinove."
Così presto? Fra appena venti giorni? Il ventinove non posso partire... il ventinove agosto... é il giorno del compleanno di Liam.
Annuisco senza capire veramente. Riprendo il casco che ho precedentemente posato a terra e vado in camera mia.
Sento le orecchie ovattate, sono incapace di sentire e vedere qualsiasi cosa.
Senza pensare i miei piedi mi portano automaticamente in camera.
Appoggio il casco sulla scrivania e lo zaino a terra. Dopo mi butto sul letto, a peso morto.
Non riesco ad assimilare tutto il discorso che mi ha appena terminato di fare mia mamma.