"Ti ricordi quando mi spingevi sull'altalena?"
"Oppure quando ci rincorrevamo." Prosegue Liam.
"Quando giocavamo a nascondino."
"Oppure giocavamo a carte e tu mi battevi sempre."
Finiamo per ridere, a questi ricordi.
"Peró a scacchi non ti ho mai battuto.'' Dico guardandolo.
Lui ride in risposta.
''Non ti andrebbe mai di tornare bambina?" Chiede lui ad un tratto.
"A volte si." Dico sinceramente.
"Allora vieni." Dice alzandosi dallo scalino su cui abbiamo mangiato la nostra pizza.
Mi tende una mano mentre io lo guardo senza capire.
Afferro la sua mano e mi alzo, mentre mi lascio condurre da Liam.
Arriva davanti all'altalena che ha nel giardino sin da quando eravamo piccoli.
"Si sieda, signorina." Dice facendomi un inchino.
Mi siedo sull'altalena e lo guardo mentre lui va dietro e mette le mani attorno alle corde dell'altalena.
"Pronta?" Mi chiede piano vicino all'orecchio.
"Si." Rispondo avvolgendo le mani attorno alle corde.
Lui mi porta indietro e comincia a farmi dondolare, non troppo forte.
*INIZIO FLASHBACK*
''Liam! Non troppo forte!"
"Cosa c'é hai paura?" Chiede Liam spingendomi ancora più forte.
"No, però spingimi più piano." Gli dico imbronciata.
Lui ride e mette meno forza nelle spinte che da al seggiolino dell'altalena.
"Così va bene?" Chiede dolcemente.
"Così si." Dico più rilassata.
Continua a spingermi ancora per qualche minuto, quando poi ferma l'altalena.
"Ora tocca un po' a me andare sull'altalena." Mi dice.
Io mi alzo un po' contrariata e lo faccio sedere.
Lui si siede e mi tira sopra di lui.
"Liam ma che stai facendo?"
"Non ho detto che tu non puoi andare sull'altalena. Così ci andiamo tutti e due." Spiega ovvio.
Non é un'idea così male, perché non ci ho pensato io prima di oggi?
Continuiamo a dondolarci mentre parliamo e scherziamo.
*FINE FLASHBACK*
''Oddio, te lo ricordi quando abbiamo sotterrato quella lucertola morta?" Chiedo scoppiando a ridere.
Sono circa quindici minuti buoni che sono sulle gambe di Liam, seduto sull'altalena mentre si dondola piano, spingendosi con i piedi a terra. E sono circa quindici minuti che ridiamo a crepapelle mentre parliamo di cose che abbiamo fatto quando eravamo piccoli.
"Tanto rimango io quello più veloce." Dice lui dandosi finte arie.
"Primo, hai le gambe più lunghe, secondo sei più grande di me. E sei un ragazzo!" Dico cercando delle scuse plausibili.
"Che centra se sono più grande! E poi tu non sei così bassa quindi shh." Dice ridendo e mettendomi un dito sulle labbra.
"Mh vediamo se sei ancora così veloce." Dico alzandomi di scatto e cominciando a correre più veloce che posso.