5° capitolo

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Vado da lui. Dovunque sia.

Sono passati altri due giorni, e non ne posso più. Non riesco più a stare lontana da lui, non riesco. Sento il bisogno di lui, delle sue braccia forti che mi stringono e della sua voce morbida che mi sussurra all'orecchio che é tutto okay.

Sento di impazzire, sono le cinque del pomeriggio, ho provato a leggere, suonare, sentire musica, sono andata al centro commerciale, ma niente.

Non riesco a togliermi dalla testa i suoi dolci occhi marroni che mi guardano imploranti mentre la pioggia fitta continua a versarsi sulla città e su di noi.

Salgo sul mio fedele motorino e arrivo a casa sua, parcheggio e scendo, slacciandomi il casco bianco.

Lo appoggio sulla sella e vado verso la sua porta, suono il campanello.

La porta si apre dopo non molto tempo e davanti a me appare Karen.

"Ciao cara, vuoi vedere Liam?" Chiede dolcemente.

"Si, grazie." Dico quasi impaziente.

"É in camera."

La ringrazio velocemente e salgo le scale, per poi arrivare davanti alla porta di camera sua.

Senza neanche bussare entro in camera sua, e lo cerco con lo sguardo: é seduto alla scrivania, ma appena mi vede si alza in piedi.

Senza pensarci troppo mi fiondo tra le sue braccia, ed aspetto che mi stringa.

Io lo stringo forte ed appoggio la testa al suo petto.

Dopo non molto lui ricambia la stretta e mi passa una mano sulla schiena.

"Hey...É tutto okay." Mi dice piano.

Dio, quanto mi rassicura quando dice così. Lo é veramente ''tutto okay" quando sto con lui.

"Scusa." Riesco solo a dire.

"Non devi scusarti, ho sbagliato io." Dice tranquillamente.

''Non é vero, sono stata una stronza: non ti ho mai richiamato e mi sono incazzata per niente."

"Mettiamola così, abbiamo sbagliato entrambi." Mi dice dolcemente.

Io annuisco e lo lascio.

Lui mi sorride e mi prende la mano, per poi portarmi verso il letto, dove ci sediamo l'uno di fronte all'altra come facciamo sempre.

"Volevo venire due sere fa... non ne potevo più..." gli dico, guardandolo.

"Perché non sei venuta?" Mi chiede lui, fissandomi negli occhi.

Ecco, perché non sono venuta?

"Tu non c'eri." Dico abbassando lo sguardo.

"Ti ho chiamata e ti hanno chiamata anche gli altri."

"Ho visto le chiamate il giorno dopo... ho addirittura creduto che non mi volevate." Dico, ridendo sommessamente e dandomi mentalmente della stupida.

Mi viene da ridere se penso che ho davvero creduto che non mi volessero più nel gruppo.

"Ma che dici?" Mi chiede lui ridendo.

"Non lo so, sono stanca e affamata e sai cosa succede quando sono stanca e affamata."

Lui ride e si alza.

"Aspettami qua."

Detto questo esce dalla camera per poi ritornare dopo un paio di minuti, con in mano un pacchetto di patatine.

•Half a Heart• |Liam Payne|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora