''Mamma?" Chiedo entrando in cucina.
La trovo davanti al lavabo mentre immerge le mani nell'acqua e lava alcuni piatti. La schiena percossa da alcuni singhiozzi.
Mi avvicino a lei e mi fermo al suo fianco.
"Mamma va tutto bene?"
Vedo alcune lacrime che le bagnano le guance.
"Tesoro..." Dice senza nemmeno guardarmi.
"Che succede?"
"Non sopporto più la situazione con tuo padre." Dice tutto d'un fiato.
''Vedrai é solo un periodo." Cerco di rassicurarla.
Da quando abbiamo risolto la questione su Louis ed io le ho detto di non stare con lui, le cose si sono un po' sistemate, però lei é continuamente sotto pressione per i litigi con mio padre.
"Sono due mesi che parliamo lo stretto necessario. Non é possibile vivere così." Dice continuando a lavare un piatto bianco.
Apro bocca per dirle qualcosa ma non saprei proprio come consolarla, in fondo, che posso saperne io di come ci si sente?
''Vai in camera Oleksandra." Mi dice con la voce ferma.
Senza dire nulla, mi giro e vado in camera, chiudendo la porta.
Mi dispiace per quello che stanno passando i miei genitori in questo momento. Ricordo ancora quando ero piccola e andavamo la domenica sera a mangiare la pizza con la famiglia di Liam oppure quando papà mi portava al parco giochi.
Bhe, non dico che vorrei essere portata al parco giochi, però vorrei riavere alcune abitudini che c'erano in famiglia.
Mi cambio, mettendo un top nero, che fa troppo contrasto con la mia pelle chiara, e un paio di pantaloncini.
Prendo il cellulare e le mie chiavi ed esco di casa.
Con il motorino arrivo a casa di Liam alle cinque, parcheggio e vado a suonare il campanello.
Come sempre é Karen ad aprirmi.
"Ciao cara, tutto bene?" Chiede sorridendomi.
"Si, grazie." Dico rispondendo al suo sorriso.
''Cerchi Liam?" Dice gentilmente.
Io annuisco.
"É andato in palestra... penso ritornerà fra poco. Se vuoi rimanere puoi accomodarti in casa."
''Altrimenti torno più tardi, se disturbo." Dico.
''Ma cosa disturbi? Vieni." Dice spostandosi dalla porta per farmi entrare.
Io entro e su invito di Karen, mi accomodo in camera di Liam. Ha detto che gli avrebbe fatto piacere trovarmi qui e che gli avremmo fatto una sorpresa.
Entro in camera sua e mi siedo sul suo letto.
Mi piace da matti la camera di Liam, non ha nulla di particolare, solo che mi piace come lui, nel corso degli anni, l'ha personalizzata: su una parete ci sono alcune foto, alcune di quando era piccolo ed altre più recenti, con me e con i ragazzi.
É tutto estremamente ordinato, praticamente l'opposto della mia camera. I libri sono messi ordinatamente sulla libreria, non messi a caso ed all'incontrario, la scrivania pulita e libera, non cosparsa di fogli scarabocchiati, la sedia é vuota, non ricoperta di vestiti ammassati.
Passano cinque minuti, poi dieci, poi quindici. Alla soglia dei venti mi alzo e comincio a curiosare nei cassetti della scrivania.
Sono curiosa, che posso farci.