«Stai mangiando?» domandò sua nonna dall'altro capo del telefono.
Romeo sorrise ed alzò gli occhi al cielo perché quella era la classica domanda posta dalla classica nonna del sud Italia.
«Sto mangiando, ma mi mancano le tue polpette».
Sua nonna buttò fuori un sospiro, uno di quei sospiri lunghi e melodrammatici degni di una vera seguace di telenovelas come lo era lei.
«Eh, grazie!» esclamò poi, indignata. «In Spagna che si mangiano, il sush? Suschi... Comm' cazz' se chiama chella robba a palle de riso, Romé?»Romeo scoppiò a ridere, aveva quasi le lacrime agli occhi.
«E non ridere, disgraziato!» lo riprese.
Romeo respirò profondamente, soffocando le risate. Sua nonna Maria non era poi tanto consapevole del suo lato spiritoso. «Nonna, il sushi non è un cibo tipico spagnolo. Però, è famosa la frittata».
«La frittata?» ripeté sua nonna, sembrando confusa e sconcertata allo stesso tempo.
Romeo stava facendo fatica a trattenere le risate, rischiava sul serio il soffocamento. «Sì, la frittata. Anche con le patate come la fai tu, solo che qui si chiama tortilla».
«Quattro uova sbattute ed è pure un piatto famoso?» domandò. «Ma so sciem'», borbottò a bassa voce.
Le labbra di Romeo tremarono. «Eh, sì».
Sua nonna si prese degli attimi di riflessione, e Romeo si ricordò di quando aveva trascorso quegli stessi secondi interminabili in silenzio tombale quando aveva fatto uscire fuori che gli piaceva 'o pesc'.
«Sient' no' poco, Romé... Ma a faticà a Pompei non ci stavi proprio bene più?»
Romeo cacciò fuori lo stesso sospiro melodrammatico da attore di telenovelas di sua nonna Maria. «Nonna, ne abbiamo già parlato. È solo un'esperienza nuova ed un anno passa in fretta. Senza contare che a Natale ritornerò a Napoli».
«Bene, perché, se non torni per Natale, ti vengo a prendere là, addò stai mo', a Madrid», rispose, perentoria, la nonna di Romeo, pronunciando la parola Madrid con circa tre d finali.
«Non mi perderei mai la frittura di calamari la sera della Vigilia ed il baccalà fritto di nonno Alfonso, nonna. Non scherzare con i miei sentimenti».
Il cibo spagnolo non era male: la tortilla gli ricordava, appunto, la classica frittata italiana quindi gli piaceva; la pasta era okay, ma doveva stare attento all cottura perché bastava poco e si trasformava in colla per dentiera; la pizza era... insomma ma mangiabile; mentre la paella gli ricordava il risotto alla pescatora... e gli ricordava anche quel dannato Julio.
Sì, esatto. Proprio quell'egocentrico di Julio.
Quel ragazzo aveva talmente indignato l'animo di Romeo che ancora non era sparito dalla sua mente.
Nonna Maria rise, emettendo quella sua strana risata rauca e riconoscibile tra migliaia. Romeo era contento di aver sollevato il morale della vecchia nonna, la quale ancora non aveva tanto compreso la sua decisione di passare un anno all'estero.
«Bene, Romé. Oggi ho preparato la pizza fritta. Era bella bionda bionda».
Romeo alzò il capo al cielo e mugugnò. «Nonna... ma non mi puoi dire questo! Mannagg' 'a miseria».
Per pizza bionda bionda, nonna Maria intendeva la pizza fritta alla perfezione e resa di un bel colore dorato.
Mangiare la pizza fritta, ripiena di ricotta e salame, era ogni volta un'esperienza ultraterrena.
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Romeo&Julio
ChickLitRomeo è un archeologo trentaquattrenne con la passione per la storia di Pompei, il Vesuvio e... la musica neomelodica. Per non rimanere troppo attaccato alla sua famiglia e alla sua città, Napoli, decide di dare una "svolta" alla sua vita da pensio...