La pioggia batteva sul finestrino della macchina che mi stava conducendo alla scuola ed io, piccola e indifesa, non potei fare nulla per impedirlo... per impedire che non stesse succedendo veramente quello che stava succedendo.
Lo ammetto, sono una ragazza abbastanza timida, non mi faccio persuadere facilmente e soprattutto, ingannare.
Ora sto pensando... penso a cosa sarebbe successo se i miei genitori non fossero morti nel brutto incendio in cui io sono sopravvissuta, a cosa cavolo mi avesse impedito di morire insieme a loro... a cosa mi abbia salvata...
Mi presento, mi chiamo Denise, Denise Swift, ho 16 anni, e tra poco ne compio 17, sono una ragazza abbastanza dolce, ma quando c'è qualcosa di serio, capisco il problema.
Inoltre adoro uscire con le amiche, andare al ristorante..ecc
Insomma, sembro una ragazzina abbastanza semplice da ciò che dico.< Denise, ci sei? > mi richiamò una poliziotta da davanti il sedile.
< Si si > mentii, ma d'altronde che risposta poteva aspettarsi da una con i genitori morti...
< Oh ecco, siamo arrivate >.
L'ultima cosa che volevo sentire, ma d'altronde quel momento doveva pur arrivare.Scesi dalla macchina, presi i bagagli e mi misi a guardare la scuola, era enorme, sembrava un castello, più grande di tutti quelli che avevo mai visto fra i libri che mi leggeva mia madre quando ero piccola.
A quel pensiero mi scese una lacrima, ripensare a mia madre era l'ultima cosa che avrei voluto.
A malincuore, proseguii, e mi ritrovai davanti all'imponente portone della scuola, così bussai, e qualcuno l'aprì.Proseguii il cammino, continuando a guardarmi intorno, e vidi degli enormi quadri, che raffiguravano degli angeli.
< Però > pensai.
< Questa scuola doveva essere proprio interessata agli angeli >.Finalmente, andai al bancone, e il proprietario mi diede le chiavi dell'appartamento, mi disse che ero nella stanza "316" e subito dopo guardò verso il portone.
< Cos'ha fatto stavolta? > disse rivolgendosi al poliziotto che teneva per le manette un ragazzo dai capelli neri come carbone, una pelle bianca cadavere e da uno sguardo persuasivo...cattivo.. ma cazzo quanto sexi...
< Ha provato a scappare... per l'ennesima volta..> rispose il poliziotto.
< mettilo di la > disse il proprietario.Così il poliziotto mosse con aria stufa il ragazzo ammanettato, e quando mi passò davanti mi salì un brivido lungo tutta la schiena... come se annegassi nei suoi occhi... come se mi stesse divorando con un solo sguardo...
Ma era solo l'inizio... era l'inizio di una lunga serie...
𝐒𝐏𝐀𝐙𝐈𝐎 𝐀𝐔𝐓𝐑𝐈𝐂𝐄
𝐐𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐞́ 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐚𝐛𝐛𝐚𝐬𝐭𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢𝐜𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞, 𝐯𝐞 𝐧𝐞 𝐚𝐜𝐜𝐨𝐫𝐠𝐞𝐫𝐞𝐭𝐞 𝐥𝐞𝐠𝐠𝐞𝐧𝐝𝐨𝐥𝐚, 𝐞́ i𝐧𝐯𝐞𝐧𝐭𝐚𝐧𝐭𝐚 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐚 𝐦𝐞, 𝐪𝐮𝐢𝐧𝐝𝐢 𝐬𝐩𝐞𝐫𝐨 𝐯𝐢 𝐩𝐢𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚.
𝐈𝐧𝐨𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐞́ 𝐬𝐮 𝐓𝐢𝐦𝐨𝐭𝐞𝐞 𝐂𝐡𝐚𝐥𝐚𝐦𝐞𝐭 😍
𝐍𝐨 𝐨𝐤 𝐥𝐨 𝐚𝐦𝐨 𝐡𝐚𝐡𝐚
𝐒𝐞 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐟𝐢𝐥𝐚 𝐛𝐞𝐧𝐞 𝐩𝐨𝐭𝐞𝐭𝐞 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐝𝐢𝐫𝐦𝐞𝐥𝐨 𝐧𝐞𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢<𝟑
𝐄 𝐧𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐩𝐞𝐫𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐯𝐢 𝐩𝐢𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚 𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐢𝐧𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐯𝐢 𝐚𝐛𝐛𝐢𝐚 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐢𝐧𝐜𝐮𝐫𝐢𝐨𝐬𝐢𝐫𝐞.
𝐏𝐫𝐞𝐦𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐚𝐫𝐥𝐚 𝐝𝐢 𝐮𝐧 𝐚𝐧𝐠𝐞𝐥𝐨 𝐞𝐝 𝐮𝐧 𝐮𝐦𝐚𝐧𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐢 𝐢𝐧𝐧𝐚𝐦𝐨𝐫𝐚𝐧𝐨<𝟑
𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐪𝐮𝐞 𝐥'𝐢𝐧𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐞́ 𝐚𝐛𝐛𝐚𝐬𝐭𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐜𝐨𝐫𝐭𝐨, 𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐞𝐭𝐞𝐥𝐨 𝐩𝐮𝐫𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐮𝐧 𝐩𝐫𝐨𝐥𝐨𝐠𝐨<𝟑
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La bocca non parla, ma il corpo desidera//Timotheè Chalamet
Romance"Ero attratta dall'altro lato di un angelo, ero attratta dal suo lato oscuro ed insidioso. Da quello di Joel." ~tratto dal cap.13 "Era un amore impossibile, soprattutto perché era reale" Due amori, due scelte, due incredibili relazioni, Joel, un cat...