La festa

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Finita la lezione, io e Maggie ci preparammo, e calata la notte, andammo verso la festa.
Una volta arrivate, vedemmo un sacco di persone che ballavano, altre che parlavano ecc.
Così ci unimmo alla folla.
<Prendo della tequila?> domandai a Maggie.
<Si vai!> disse con tono allegro.
Così io andai verso il tavolo dove la davano è successivamente, Joel si avvicinò al mio orecchio.
<Allora sei venuta davvero> disse con un sorrisetto malizioso.
<Avevi qualche dubbio?> dissi guardandolo negli occhi.
<Mh..forse> rispose lui.
<È solo che non mi aspettavo che una ragazzina così innocente venisse ad una festa del genere> disse.
<Magari non sono così innocente come credevi> risposi.
Lui sorrise guardandomi negli occhi e poi disse <c'è ne andiamo via di qui?>
<E dove andiamo?> gli domandai.
<Non volevi risposte..?> domandò lui.
Così io annuii e poi gli tenni la mano e lo seguii.
Mentre andavo vai, vidi Aron che mi stava guardando preoccupato, non seppi dire il perché.
Joel mi portò fra le sponde di un lago nella foresta.
<Che cosa facciamo qui?> dissi io incuriosita.
<Il bagno> disse lui sorridendo.
<Non ho il costume!> dissi io guardandolo.
<Non serve..> disse e subito dopo si buttò in acqua con tutti i vestiti.
Io ridetti e quando uscì aveva tutti i capelli bagnati, ma cazzo...quanto era attraente..

Io lo guardai, e subito dopo, lui si avvicinò a me

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Io lo guardai, e subito dopo, lui si avvicinò a me.
Mi toccò i fianchi molto delicatamente, il suo tocco era indescrivibile..non era come quello degli altri ragazzi..la sua mano era così delicata che rendeva la mia pelle sensibilissima, facendomi sentire ogni singola cosa..ogni singola sensazione...
Io lo guardai, ma distolsi subito lo sguardo, perché sennò sarei stata sicura che lo avrei baciato.
<Toccami> disse sussurrando al mio orecchio.
<C-cosa?> domandai io confusa.
<Toccami, tocca il mio corpo, non volevi sapere più su di me?> disse lui guardandomi.
Così io lo feci, toccai ogni singola parte del suo corpo, e poi arrivai alla schiena.
<Non lì, sono sensibile> disse con tono serio.
Così io mi spostai confusa da lui, e poi dissi per sapere più su di lui <hai fratelli?>.
<Si, molti> rispose.
<Quanti?> domandai io.
<Più di quanti ne puoi immaginare> rispose.
<Cosa ti porta qui?> domandai io.
<Diciamo pure che mio padre mi ha cacciato via> rispose.
<Oh..mi dispiace, ma perché?> risposi io.
<Perché avevo idee diverse da lui, mi sono ribellato, e per questo mi ha esiliato> rispose.
<Esiliato?> domandai.
<Proprio così, esiliato> rispose.
Dopodiché lo guardai e lui si avvicinò, sempre di più, più vicino alle mie labbra...

La bocca non parla, ma il corpo desidera//Timotheè ChalametDove le storie prendono vita. Scoprilo ora