Disappearing Hometown

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Confusa dalla situazione sposto lo sguardo da Jimin a Darcy la quale sta fissando intensamente il coreano.
<<Una proposta?>> Katelyn spalanca gli occhi << del tipo?>>
<<Verrà candidata come una delle rappresentanti dell'azienda>>
<<Come?>> urliamo io e la capo settore in coro.
<<Visto come svolgi il tuo lavoro il consiglio dei rappresentanti ha deciso di volerti con loro>> le dolci labbra di Jimin si tirano in un piccolo sorriso.
<<Ma signor Park...>> balbetta Katelyn sconfortata.
<<Sono decisioni prese dall'alto>> subito lo sguardo del coreano si fa duro << non mi interessano le sue lamentele>>
<<Ji...Signor Park non capisco ancora il perchè di questa scelta>>
<<Accetta senza porre domande>>
Jimin lascia l'ufficio senza nemmeno darmi il tempo di ribattere ancora, mi chiedo se per caso non sia stata una proposta di Namjoon?
<<Deneuve cosa avete combinato?>> il viso del capo settore diventa paonazzo << non ditemi che vi fate il signor Park, perchè reputo impossibile che una come voi....>> si blocca all'improvviso.
<<Capo>> Darcy si intromette << Meglio che faccia attenzione a quello che dice vista la nuova posizione di Nymphe>> la mia migliore amica si volta a sorridermi.
Corrugo la fronte, non voglio diventare importante solo perchè frequento il CEO dell'azienda. Lascio perdere Katlyn che è rimasta completamente a bocca asciutta e mi dirigo all'ultimo piano nell'ufficio di Namjoon. Busso alla porta e una voce femminile mi risponde.
<<Nymphe>> Hayoon è seduta alla scrivania del figlio mentre lavora al computer.
<<Signora Kim...>> muovo qualche passo e mi fermo al centro della stanza.
<<Jimin è venuto a darti la notizia?>> mi dice senza staccare lo sguardo dallo schermo.
<<Si...>> borbotto << è stato Namjoon a propormi?>>
Finalmente si degna di guardarmi.
<<No>>
Cala un silenzio imbarazzante, almeno per me.
<<Altro da dire? Non ha da lavorare?>>
Mi blocca per un secondo a pensare se l'ho mai vista nei corridoi in passato, eppure la mia memoria fotografica non la trova da nessuna parte.
<<Buona giornata>> la saluto e me ne torno in ufficio ancora perplessa dalla candidatura.

I giorni sembrano volare anche se è da quasi una settimana che non vedo Namjoon a causa della nuova carica ricevuta. Finalmente è arrivato il fine settimana e posso riposarmi, mi ero completamente dimenticata di quanto fosse intenso il lavoro. A causa degli ultimi avvenimenti Hayoon ha preferito che suo figlio stesse per un po' presso la sede della famiglia Kim. A me è stato lasciato l'attico che devo condividere con Idaho perché Namjoon aveva paura di lasciarmi completamente sola. Purtroppo il bodyguard non è un coinquilino modello. Entro nell'ascensore preparandomi già a trovare l'appartamento in disordine, a quanto pare darmi protezione significa per Idaho prendersi una pausa. Raggiungo l'ultimo piano e attraverso il corridoio stretto che conduce alla porta dell'attico. Mentre prendo le chiavi di casa dalla borsa mi rendo conto che non servono, qualcuno non l'ha chiusa per bene. Sbuffo spazientita.
<<Idaho hai lasciato...>> entro nel soggiorno vuoto e silenzioso <<Che cazzo...>> rimango senza fiato.
I mobili sono capovolti, il televisore che si regge in piedi a malapena ha un enorme crepa sullo schermo, i libri sono sparpagliati per tutta la stanza. Tremante prendo il telefono per contattare Idaho, il telefono squilla in continuazione senza però ricevere mai una risposta. Dopo aver tentato diverse volte di contattare il bodyguard chiamo immediatamente Namjoon il quale mi risponde immediatamente.
<<...>>
<<Idaho è scomparso e l'attico è sottosopra>> salgo le scale sperando di trovare il ragazzo disteso a dormire nella camera di Namjoon.
<<....>>
<<Non risponde >> appoggio la mano sul pomello della porta << forse....>>
<<....>>
<<Dammi un secondo>> spingo e socchiudo gli occhi per intravedere nel buio totale.
Accendo la luce e rimango per qualche secondo senza pensieri, la mia mente si libera, non ho niente a cui pensare. La stanza che mi era stata nascosta non nasconde niente di strano, è solo una semplice camera da letto. Sento la voce del boss mafioso che mi chiama dall'altra parte del telefono. L'arredamento è minimalista, pochi oggetti ma che hanno un grande significato. Ciò che attira maggiormente la mia attenzione è il quadro appeso nella parete di fronte al letto, vi è sopra rappresentato un paesaggio notturno di una città a me sconosciuta. Gli innumerevoli tetti delle case occupano praticamente l'intera opera.
<<.....>>
<<E' un quadro stupendo>> rispondo a Namjoon quando mi chiama per l'ennesima volta << mi sarebbe piaciuto vederlo prima>>
Silenzio.
<<Idaho non è qui>> sussurro uscendo dalla stanza e spegnendo la luce.
Poco dopo arriva Yoongi e mi dice di preparare velocemente la valigia, questo posto non è sicuro e lui non ha voglia di farmi da babysitter.
<<Avete trovato Idaho?>> chiedo salendo in macchina.
<<No>>
<<Sapete almeno cosa gli è successo?>>
<<No>>
<<Perchè non stai indagando?>> sbotto all'improvviso.
Il coreano non fa un piega e fa partire l'auto, la conversazione termina lì. Arrivati alla casa dei Kim  mi tolgo le scarpe e mi vengono date un paio di pantofole e subito seguo con passo veloce una domestica che mi fa strada, in pochi secondi raggiungiamo la stanza dove tutto il clan Kim è riunito. Al centro c'è Hayoon in piedi accerchiata da uomini e donne di diverse età seduti per terra,  Namjoon ,invece, è seduto in angolino ad analizzare ogni movimento della madre. Improvvisamente i nostri sguardi si incontrano e lui si alza. Cala il silenzio e tutti si voltano a guardarmi.
<<Siete arrivata, prendete posto>> Hayoon mi invita ad entrare.
<<Chi è questa giovane?>> chiede l'unica signora anziana seduta su una poltrona << Non sono ammessi membri esterni alla famiglia>>
<<Nymphe siediti vicino a me>> impartisce Namjoon facendo finta di non sentire i bisbigli della gente.
Timorosa muovo qualche passo e le persone si spostano per farmi passare, evito di guardarli in faccia e in qualche modo raggiungo il posto che mi è stato designato.
<<Stai bene?>> mi sussurra osservandomi attentamente.
Annuisco, sento gli sguardi posarsi su di noi, guardano, commentano, parlano, ridono, sbuffano. Mi porto le ginocchia al petto e cerco di ascoltare la voce autoritaria di Hayoon.
<<In questo modo ci hanno dichiarato guerra ed era prevedibile che tutto questo prima o poi sarebbe accaduto>>
<<Signora>> un giovane prende la parola << Perché dovremmo preoccuparci di una semplice guardia del corpo?>> si lamenta, sembra essere annoiato da tutto ciò.
Namjoon si alza di scatto mostrando la sua imponente figura, con passo deciso si dirige verso la persona che ha parlato. Ha gli occhi famelici capaci di divorare l'anima del primo malcapitato.
<<Se non ti interessa nulla di un membro del clan allora puoi anche andartene>>
Si volta a guardare gli altri.
<<Sia ben chiaro: qui non c'è nessuno più importante di altri>>
Tutti approvano le parole del giovane capo, la madre non lascia trapelare nessuna emozione.
<<Mi perdoni>> sussurra l'altro imbarazzato.
<<Idaho è stato rapito e noi abbiamo il dovere di aiutarlo>>

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Nota dell'autore:
Il quadro appeso nella stanza di Namjoon della fanfiction si intitola "Disappearing HomeTown" di Joung Young Ju.
('・ᴗ・')

PHILOPHOBIA, the Fear Of Falling In Love (Kim Namjoon)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora