La Nuova Cameriera

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Mi sistemo la camicia nei pantaloni e fisso intensamente il mio riflesso nello specchio dell'auto che mi sta portando verso la dimora della famiglia di Taehyung. Quest'ultimo è seduto al mio fianco e di tanto in tanto mi lancia qualche occhiata senza però aprire mai bocca. A quanto pare all'interno della sua famiglia c'è un gruppo di persone che si vuole ribellare contro le azioni intraprese  negli ultimi anni e hanno accettato con benevolenza la nostra intrusione. Grazie a loro abbiamo saputo la posizione precisa del luogo dove è tenuto nascosto Idaho. Sospiro pensando a Namjoon che fino all'ultimo ha tentato di dissuadermi da fare una cosa così pericolosa. "Non essere impulsiva, non questa volta", le sue parole continuano a presentarsi nella mia testa.
<<Spero sul serio che vada tutto per il verso giusto>> borbotta il coreano seduto vicino a me.
<<Se ci sono delle persone all'interno pronte ad aiutarci penso che avremo qualche possibilità in più di farcela>> sorrido nascondendo l'ansia.
<<Ti ho turbata, non è vero?>> Taehyung allunga una mano verso il mio viso che però lascia ricadere senza nemmeno sfiorarmi.
<<Può darsi>> mi mordo il labbro inferiore, deve tirare fuori proprio ora questo discorso? E poi devo essere proprio un libro aperto se tutti si accorgono che qualcosa mi turba, anzi quella cosa.
<<Non gli hai chiesto...>>
Sbuffo, non ora.
Lui capisce il mio umore e ricadiamo nel silenzio, la pressione della situazione mi fa passare la voglia di avere una conversazione anche ordinaria.
<<Mia cugina fa parte del gruppo che vuole rivoltare la famiglia, si chiama Haru>> un sorriso compare sul suo volto << la riconoscerai per i capelli>>
Lo guardo confusa ma non ho il tempo di chiedergli nulla a riguardo perchè ci fermiamo davanti alla maestosa abitazione della famiglia Kim. Stringo i pugni e ancora una volta la voce di Namjoon mi fa riflettere, forse dopo questa pazzia smetterò di compierne altre per molto tempo.

Suono il campanello e con la schiena ritta aspetto che qualcuno venga ad aprirmi. Dopo pochi secondi un uomo pelato dai tratti orientali si presenta davanti a me.
<<Lei sarebbe?>>
<<La nuova cameriera della signorina Haru, Alicia Field>> dico con voce flebile e impacciata inchinandomi leggermente.
<<Verifico immediatamente>> la porta si richiude.
Il tempo sembra improvvisamente dilatarsi, l'attesa mi manda fuori di testa fino a quando la porta si riapre.
<<Signorina Field>> una donna coreana dai capelli biondi con le punte rosa << è un vero piacere fare la sua conoscenza>> trilla prendendomi per un polso e trascinandomi dentro l'enorme casa.
<<Piacere mio...>> balbetto quasi inciampando nel tappeto di ingresso.
<<Avrà un camera vicino alla mia, i pasti per la servitù vengono serviti a orari precisi, la colazione la faremo insieme, mentre gli spuntini li può fare quando vuole>> si blocca all'improvviso e si volta a guardarmi << senza svuotare la dispensa ovviamente>> ridacchia.
Rimango senza fiato per lei, parla frettolosamente e spara un'infinità di informazioni in una sola frase. Quel comportamento così estroverso non ha nulla a che fare con le espressioni pacate del cugino. Riprendiamo la camminata frenetica e raggiungiamo quelli che sembrerebbero essere gli appartamenti di Haru la quale si guarda intorno circospetta. Ci infiliamo in una stanza, la porta viene chiusa a chiave e finalmente la ragazza prende respiro.
<<Giuro che non sono così pazza>> dice sfinita lasciandosi andare sul letto matrimoniale << ma la famiglia deve pensare che io sia solo una donna stupida>> mi fa l'occhiolino.
Immobile al centro della stanza ho paura anche solo ad aprire bocca.
<<Puoi parlare>> Haru riconosce immediatamente il mio disagio <<Qui non ci ascolta nessuno>>
Annuisco, ma comunque non riesco a sentirmi a mio agio. Tutte e due ci blocchiamo nell'imbarazzo più totale, dovrei rompere il ghiaccio?
<<Tae....Aveva detto che ti avrei riconosciuta per i tuoi capelli...>> balbetto a caso.
Di nuovo quella risata cristallina.
<<Mio cugino ha sempre adorato le mie acconciature spericolate>> si mette seduta a bordo del letto e mi fa segno di avvicinarsi << Come sta? Purtroppo non l'ho potuto sentire nell'ultimo periodo>> domanda mentre mi siedo anche io.
<<Se la vive bene direi>> dovrei forse dire che in verità è infelice?
<<Vi frequentate?>>
La mia bocca diventa asciutta, " Sarei un'egoista se ti rubassi un bacio". No, sono quella che lo ha rifiutato. Subito immagino Haru che corre dalla famiglia a spifferare che sono qui per liberare Idaho come vendetta per non aver corrisposto il suo amato cugino.
<<No, siamo solo buoni amici>> nemmeno io credo alla cazzata che ho appena detto, eppure lei sembra chiudere un occhio a riguardo.
<<Tra poco è ora di cenare, meglio che ti faccia fare un giro della casa e ti dia qualche indicazione sul da farsi>>

La serata passa in fretta e finalmente trovo pace nella camera che mi è stata data. Il personale è gentile e premuroso, ho fatto amicizia con un cameriere che indossa degli occhiali tondi il quale si è offerto di aiutarmi in questi primi giorni. Come se rimanessi qui per parecchio tempo. Nonostante il calore mi sento comunque un estranea o forse è la paura di essere scoperta che mi fa sentire così a disagio. La cosa che mi ha lasciato più confusa è il fatto che non mi è stato presentato nessun membro della famiglia e Haru non mi ha dato spiegazioni. Mentre mi preparo per andare a letto continuo a ripassare il piano con il timore di dimenticare qualche passaggio. Non starò molto in questa casa, è una strategia veloce che deve essere fatta senza nessuna sbavatura. Mi infilo sotto le coperte, la prima settimana mi adatterò e cercherò insieme ad Haru e gli altri del gruppo ribelle come far uscire Idaho. La seconda settimana metteremo in atto il piano effettivo e se tutto andrà come dovrebbe andare....Appena appoggio la testa sul cuscino tutta la stanchezza accumulata viene rilasciata e i miei occhi si chiudono in un sonno senza sogni.
Il suono della sveglia mi fa alzare di scatto, guardo l'ora e frettolosamente mi preparo per svegliare Haru e svolgere i compiti che mi sono stati assegnati il giorno prima. Dopo aver indossato il completo vado a bussare alla porta della ragazza e senza aspettare una risposta entro e apro gli scuri lasciando entrare i pochi raggi di sole mattutini.
<<Buongiorno>> balbetto imbarazzata.
<<'giorno>> sbadiglia lei stiracchiandosi.
<<Vado a prendere la colazione>> subito mi dirigo in cucina.
<<Sei riuscita a svegliare la signorina?>> mi domanda il cameriere occhialuto di cui ho dimenticato il nome.
<<Si>> prendo il vassoio.
<<Strano, di solito è difficile farla alzare dal letto>> un ghigno si forma sul suo viso.
Non sapendo cosa dire gli sorrido e cerco di levare le tende il prima possibile e ritorno nella stanza di Haru.
<<Parlami un po' della famiglia Kim>> mi dice la ragazza bionda appena chiudo la porta.
Alzo un sopracciglio, poi realizzo cosa intende.
<<Non so molto, lavoro solo nell'impresa di Namjoon>> appoggio le pietanze su un tavolino.
<<Ti aiuto>> ci sediamo entrambe a tavola <<Sono un po' confuso dal tuo ruolo in tutto questo>>
<<Ehm...>> non pensavo che mi sarebbero state fatte tutte queste domande.
<<Perdonami>> sorride mentre mi versa del caffè bollente nella tazza <<è solo che stiamo pensando di instaurare un rapporto di fiducia con la vostra famiglia>>
<<Sul serio?>> rimango sorpresa.
<<Sì, probabilmente ci sarà un matrimonio per rendere tutto più sicuro>>
<<Un matrimonio?>> un groppo si forma nella mia gola.
<<Tra i discendenti di sangue più giovani>>
Impallidisco, da quel che so l'unico figlio di Hayoon è Namjoon. Questo significa che si dovrà sposare con una della famiglia di Taehyung? L'aria inizia a farsi pesante, boccheggio alla ricerca di ossigeno. La famiglia di Nam mi farà fuori perché sono d'intralcio.... O forse Hayoon mi ha incluso nel piano sapendo che non ne uscirò viva.

PHILOPHOBIA, the Fear Of Falling In Love (Kim Namjoon)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora