Uno Spicchio Di Luce

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La sveglia suona svegliandomi dal mio sonno privo di sogni, mi strofino gli occhi con le mani e sbadiglio. Guardo le notifiche del mio telefono, mi soffermo su una in particolare:

Passo a prenderti alle otto.
K. N.

Socchiudo le labbra rileggendo all'infinito quel messaggio, spalanco gli occhi realizzando la promessa della sera prima. Mi alzo all'improvviso ripetendomi più volte quanto fossi stata stupida, Namjoon è il capo di una grande azienda e io lo sto obbligando a farmi compagnia come un cagnolino! Mi metto le mani nei capelli vedendo l'ora :

7:30

Inizio a vagare alla ricerca di qualcosa di decente da mettermi, infilo una camicetta con le maniche a sbuffo corte con sotto un lupetto nero e una gonna a tubino nero lunga fino alle ginocchia. Metto le scarpe verniciate e prendo un cappotto pesante e una sciarpa, fuori sembra esserci parecchio freddo oggi. Il mio telefono vibra, un altro messaggio:

Scendi.
K. N.

Raccolgo la borsa del lavoro dove butto le prime cose che mi capitano sotto mano ed esco a tutta velocità. Fuori vedo Moriat che mi apre la portiera del passeggero, lo saluto e lui risponde con un cenno del capo. Il calore della macchina mi riscalda immediatamente, rabbrividisco per quei pochi minuti passati fuori al gelo.
<<Hai freddo? >> Namjoon accigliato mi osserva seduto vicino a me.
<<Cosa? No, no>> mi stringo nel cappotto per istinto.
<<Andiamo a fare colazione>> impartisce al suo bodyguard che è appena salito alla guida della vettura.
<<Sì, signore>> mette in moto.
Guardo cosa ho infilato alla cieca nella borsa e maledico me stessa per essermi dimenticata la borraccia, non mi va di fermarmi a comprare qualcosa al bar. Sento lo sguardo di qualcuno posato su di me, con la coda dell'occhio lancio un'occhiata a Namjoon.
<<Ti serve qualcosa? >> chiede vedendo che ho notato il suo sguardo.
<<Assolutamente nulla>>
Tira fuori qualcosa dalla giacca marrone scuro, un pacchetto dal fiocco verde.
Sì, proprio quel pacchetto. Sospiro con forza.
<<Prendilo>>
<<Non voglio niente da te>>
<<Vuoi la mia compagnia >>
Furiosa aggrotto la fronte e gli lancio un'occhiataccia minacciosa, se sta cercando di fare il sarcastico non lo sto capendo. Il suo viso però è serio.
<<Allora ti vengo a prendere tutte le mattine>> posa la scatolina nella tasca e fissa fuori dal finestrino.
Sbatto le palpebre, mi sta di nuovo prendendo in giro? Giocherella con i guanti in velluto nero e continua perso in chissà quali pensieri a guardare il paesaggio.
<<No>> rispondo in ritardo di qualche minuto.
<<Così rendi difficile la mia parte da rispettare della promessa>> commenta.
Mi allungo verso di lui con l'intenzione di sembrare più autoritaria ma improvvisamente lui si volta. I nostri nasi si sfiorano e io trattengo il fiato. Per un battito di ciglia sento il suo respiro, gli occhi a mandorla che si spalancano dallo stupore e la sua mano agguantata che afferma il mio viso. Imbambolata dal suo aspetto mi rendo conto solo dopo che mi sta stringendo le guance senza però farmi male. Mugolo cercando di parlare.
<<Eh? >> sorpreso dal nostro incontro ravvicinato si allontana spiaccicandosi contro il finestrino.
Prendo il polso della sua mano che stringe le mie guance e provo a spostarlo senza risultati. Si accorge di cosa il suo corpo sta facendo e mi lascia andare, imbarazzato nasconde il viso dal lato in cui non posso vederlo. Le mie braccia tremano e il mio cuore sta letteralmente saltando su un trampolino. Che diamine è appena successo?! Mi sposto incuriosita dalla sua espressione che sembra un misto di sorpresa e di rabbia.
<<Stai bene? >> con voce timida allungo una mano sulla sua spalla per farlo girare verso di me.
<<No, cioè si. Lasciatemi un attimo in pace>> ringhia a voce bassa e confusa mentre le mie dita sfiorano la sua schiena.
Mi risiedo al mio posto non sapendo cosa dire o fare. La macchina si ferma in un parcheggio e Moriat scende per aprirci la portiera, prima a Namjoon e poi a me.
<<Entriamo>> mi dice superandomi e tossendo per schiarirsi la voce.
Senza avvertirmi si ferma e io sbatto contro la sua schiena muscolosa.
<<Ehi! >> mi lamento strofinando la mia fronte.
Lui si gira di scatto e per un attimo mi sembra di vedere un'occhiata feroce che subito viene sostituita un'espressione ambigua.
<<Maltrattate una signorina? >> Kim Taehyung compare alle mie spalle <<Non vi avevo detto di fare più attenzione a quello che combina >> Socchiude gli occhi mentre guarda Namjoon.
Per risposta quest'ultimo mi prende per un braccio e mi porta all'interno del bar.
<<Che hai! >> Sbuffo quando mi lascia sedere ad un tavolo.
<<Con lui non ci devi parlare, mantieni la promessa>> mi passa il menù.
<<Centra con te? >> dimentico il fatto che mi abbia appena trascinata come un sacco di patate.
<<Non frugare tra i miei affari>> continua a leggere il suo menù.
<<Va bene. Non posso parlarci nemmeno se tu non sei nel discorso? >>
<<Non parlarci e basta>> mette su un broncio da bambino.
Non riesco a non trattenere un sorriso e gongolando senza motivo scelgo qualcosa da bere e da mettere sotto i denti.

Dopo aver fatto colazione ci avviamo verso l'edificio della compagnia, Namjoon mi saluta dicendomi che ha un appuntamento importante. Prendo l'ascensore con un sorriso da ebete stampato in faccia, non vedo l'ora di raccontare tutto a Darcy. Mi blocco. Non posso dirle nulla, oppure dovrei mentirle. L'ansia mi assale, vorrei parlare con lei, mi mordo il labbro inferiore.
<<Buongiorno >>mi accoglie la mia amica con un sorriso.
<<Ehi>> le rispondo sedendomi.
Nessuna delle due dice nulla, sentendomi leggermente a disagio mi metto subito al lavoro.
<<Sei silenziosa>> comincia Darcy.
Mi blocco.
<<Aaah>> mi gratto il capo << fatico a dormire>>
Mi prende una mano e mi fissa con insistenza.
<<Stai rifacendo quei brutti incubi? >>
La mia mente si illumina e mi riporta alla memoria quei sogni bui e senza senso. Deglutisco con forza, in effetti dopo l'accaduto del veleno mi ero ripromessa di tornare dallo psicologo.
<<Dovrei trovare uno psicologo>> evito la domanda, non ho avuto incubi o altro, ma sento comunque  bisogno di parlare con qualcuno.
Sospira è mi lascia andare la mano.
<<Mi spiace mi sto concentrando solo su mia nonna >> si appoggia una mano sulla fronte.
<<Darcy>> la riprendo << Stai facendo la cosa giusta, io non sto male>> cerco di rassicurarla e sembra funzionare.
<<Sicura? >> tira su con il naso e io annuisco.
Le parlo ancora per qualche minuto e poi lei si alza per andare da un cliente.

Kim Taehyung segue con lo sguardo Nymphe trascinata da Namjoon, sorride annoiato dalla situazione. Si accarezza il mento e non riesce a smettere di pensare alla ragazza, un pensiero sfreccia nella sua testa. Rasserenato dal piano che ha appena ideato decide di lasciar perdere la colazione e di salire in macchina e andarsene.

PHILOPHOBIA, the Fear Of Falling In Love (Kim Namjoon)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora