La Sicurezza Prima Di Tutto

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<<Grazie Jungkook>> gli dico per l'ennesima volta.
<<Di niente>> mi risponde senza mai stufarsi.
Mette via le sue cose nella sua borsa da dottore mentre io mi rimetto la felpa. Lo vedo tirarsi su le maniche del maglioncino a collo alto e non riesco a non trattenere un "oh" di stupore. Lui sorride confuso dalla mia espressione e poi capisce dove sta cadendo il mio sguardo.
<<Sono stupendi… >> accarezzo uno dei tatuaggi sul suo avambraccio.
<<Ti piacciono i ragazzi con i tatuaggi? >> chiede Idaho in piedi appoggiato al muro.
Questa volta siamo andati nel piccolo studio privato di Jungkook che si trova nello stesso palazzo dell'attico.
<<Allora sono sicuro di aver già fatto colpo>> il dottore mi fa l'occhiolino.
Arrossisco facendo colorare le mie guance, i due uomini lo notano e si scambiano qualche occhiata divertita.
<<Joonie non sarebbe felice >> sghignazza Jungkook accompagnando all'uscita insieme al bodyguard.
<<Effettivamente… >> sussurro tra me e me.

Di nuovo mi ritrovo rinchiusa nell'attico con le mani in mano a fissare il vuoto. La televisione mi ha stancato, vorrei poter tornare al lavoro nonostante la stanchezza che tuttora mi porto dietro. Idaho è dovuto tornare dal suo capo, com'è giusto che sia, e io ora sono sa soletta. Mi stravacco sul divano sbuffa di sempre di più, decido di uscire a fare una passeggiata, tuttavia vengo bloccata da uno degli uomini del mio coinquilino. Mi lamento che voglio uscire e fare qualcosa, l'altro non vuole proprio saperne e mi ricaccia dentro. Dice che posso uscire solo se accompagnata da qualcuno. Prendo il telefono e decido di scrivere a Darcy che in questi giorni ho sentito a fatica. Le ho detto che mi sono presa una brutta influenza e che quindi per un po' non andrò al lavoro. Vorrei poterla vedere, mi mordo il labbro inferiore. Annoiata comincio a girare la casa e a studiarla centimetro per centimetro, mi concentro in particolare sui libri che per lo più parlano di arte e logica. Mi ritrovo distesa per terra a sfogliare pagine e pagine che annuso come se fossero il mio profumo preferito. Non so che ora siano quando Namjoon rientra, so solo che è sceso il sole e il mio stomaco brontola da un po'.
<<Che fai? >> mi chiede stupito.
<<Mi annoio>> mi lamento come una bimba.
Lui non dice altro e se ne va in camera sua, io continuo a sfogliare un libro sull'arte scandinava. Dopo poco torna in soggiorno e noto che si è cambiato d'abito per essere più comodo.
<<Quando viene Jimin? >> metto via il libro al suo posto e mi metto seduta con la schiena appoggiata sulla libreria.
<<Domani>> si avvicina al frigo e lo apre per poi tirare fuori due piatti coperti.
<<Se me lo dicevi cucinavo qualcosa>>
<<Sai cucinare? >>
<<Si… >> per un attimo mi sento quasi offesa dalla sua domanda.
<<Anche io, ma Moriat e Idaho non me lo lasciano mai fare>> dubbioso mette i piatti a scaldare nel microonde.
Piego la testa di lato, mi chiedo anche io il perché sinceramente.
<<Sei tornato presto oggi, cosa hai fatto? >> prendo delle posate e dei bicchieri da mettere in tavola.
<<Sono stato in ufficio, niente di particolare >> ci sediamo a tavola e cominciamo a mangiare.
<<Possiamo dormire in camera tua? >> chiedo a metà cena.
<<No>>
<<Posso avere almeno una spiegazione >>
<<Devo ricordarti la promessa che ci siamo fatti? >> mi ammonisce senza staccare gli occhi dal piatto.

Io smetto di frugare e tu non mi lasci

Mi chiedo ancora come la mia mente sia stata in grado di pensare ad una cosa così infantile. Riprendo a pensando alle mille motivazioni che lui potrebbe avere per non farmi entrare nella sua stanza.
<<Prendiamo un matrimoniale per la mia camera>> aggiungo poi.
<<Vuoi che dormiamo ancora insieme? >>
Cala il silenzio, ci fissiamo.
<<La promessa…. >> sussurro intimidita dalla sua domanda.
<<Dirò a Idaho di comprare un nuovo letto>> riprende a mangiare.
<<Non voglio obbligarti>>
Namjoon rimane silenzioso a fissare il suo piatto quasi come se questi potesse rispondere al suo posto.
<<A me…. >> tossisce e dice qualcosa borbottando.
<<Cosa? >> gli chiedo.
<<Niente>> prende i piatti e li mette nel secchiaio, io lo seguo e appena si volta lo sfido con lo sguardo.
<<Io vado a dormire, sono stanco >>
Non mi sposto.
<<Nymphe >> dice con voce autoritaria.
<<Cosa? >>
Si passa una mano tra i capelli esasperato dalla mia testardaggine.
<<Piace>> dice totalmente a caso, riesce a superarmi e a svignarsela in camera.
Realizzo solo dopo quando ormai lui non è più davanti a me.

Ieri sera siamo andati a dormire presto e alla fine in qualche modo sono riuscita ad addormentarmi. Namjoon insiste che è la tisana che sta facendo effetto, ma io ho i miei dubbi a riguardo. Sento una sveglia suonare e nel girarmi mi scontro con il corpo dell'uomo asiatico disteso accanto a me. Lui borbotta qualcosa, si sposta e spegne la sveglia assordante.
<<Sveglia >> mi sussurra in un orecchio.
<<No>> lo ignoro e riprendo a dormire.
<<Nymphe >> mi scuote prendendomi una spalla.
<<Perché così presto… >> biascico le parole con la bocca ancora tutta impastata.
<<Oggi deve venire Jimin>> la sua mano scende e si appoggia sul mio fianco, mi abbraccia da dietro e mi dà un bacio sulla guancia <<Vuoi che ti porti giù? >>
<<Mi alzo, mi alzo>> sbuffo e lui mi lascia andare.
Scendo le scale ancora mezza assonnata e vedo Moriat ai fornelli.
<<Moriat? >>
<<Salve>> mi saluta senza voltarsi e poco dopo mi pone davanti un piatto con dei pancake e lo stesso li fa con il suo capo.
<<Non ti avevo chiesto di prepararmi la colazione >> gli dice Namjoon tastando il cibo con una forchetta.
Il bodyguard non risponde e sistema le vere cose che aveva utilizzato per cucinare.
<<Qual è il programma di oggi?>> chiedo fra un boccone e l'altro.
<<Appena sei pronta usciamo e andiamo a fare un giro, poi torniamo dopo pranzo a incontrare Jimin in un degli uffici del palazzo >>finisce velocemente la sua colazione e posa i piatti nel lavandino.
Per fortuna non sto ancora a casa se no avrei dato di matto.
<<Posso avere alcune informazioni sull'opera prima di vederla? >>
<<Dubito>>
<<Scherzi? >> lo guardo accigliata <<Pensate che così su due piedi possa dirvi tutto? Deve esserci un studio dietro! >> sbotto alzandomi in piedi, i miracoli ancora non li so fare purtroppo.
<<Lo faccio per la tua sicurezza>>
<<La mia sicurezza? Non dirmi che l'hai rubata ad un pazzo come Adrien Zanca>> sussulto.
Namjoon non risponde, come sempre d'altronde, mi aspettavo sul serio che lui mi dicesse qualcosa? Dovrò farmi un biglietto in cui mi ricordo che lui non mi dirà mai la verità. Mai. Digrigno i denti e sbattendo i piedi mi chiudo in camera. Scaccio le lacrime sciacquandomi il viso, mi lavo i denti con foga e apro l'armadio alla ricerca di qualcosa da mettere. Stringo le maniglie delle ante e maledico me stessa, non c'è niente che io voglia mettere. Mi rassegno a mettermi una maglia nera a maniche corte e sopra una camicia bianca infilata nei pantaloni neri e sbottonata fino a metà petto. Prendo gli anfibi neri e una giacca lunga marrone scuro, faccio un bel respiro e mi dirigo in soggiorno dove Namjoon mi sta già aspettando.
<<Sei pronta? >>
Lo ignoro e prendo la mia borsetta nera che avevo abbandonato sul tavolo il giorno prima. Lui mi prende per un braccio e mi fa voltare verso di lui.
<<Lo sai>>

PHILOPHOBIA, the Fear Of Falling In Love (Kim Namjoon)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora