Era una giornata splendida, il sole era più bello che mai e c'era molta armonia nel popolo dei Na'vi dell'acqua. La famiglia di Jake Sully due anni fa si era unita al clan dei Metkayina lasciando così quello vecchio, gli Omaticaya. In quei due anni Lo'ak si era avvicinato molto a Tsireya e passavano molto tempo insieme; Kiri continuava a sentire una certa connesione con Eywa; invece Tuktirey era cresciuta molto ed era più allegra che mai e infine abbiamo Neteyam che dopo esser stato ferito gravemente durante la battaglia, si era chiuso totalmente in se stesso ed era molto silenzioso. Jake e Neytiri erano preoccupati per il loro figlio e non sapevo come poterlo aiutare, infatti avevano provato di tutto ma era stato invano.
Nel mentre nella stazione RDA stava per accadere qualcosa semmai avevano inviato già da un po' una ragazza di 17 anni sul pianeta Pandora sotto forma di avatar. La giovane ragazza non ce l'aveva fatta sul pianeta terra a causa di una malattia terminale perciò avevano deciso di trasferirla in uno dei loro progetti e infatti ci erano riusciti. All'arrivo a Pandora la giovane si sveglia di scatto iniziando a respirare in modo affannoso e scalciando qualsiasi cosa trovasse vicino. Si staccò i fili che erano attaccati alle sue braccia e iniziò subito ad urlare, spaventata dalla situazione e non capendo cosa stesse succedendo. Entrarono due avatar, proprio come lei, che erano specializzati in quel campo e cercarono i calmarla. La ragazza guardò i due avatar per alcuni secondi e impaurita dal loro aspetto iniziò a lanciare contro tutto ciò che trovava urlando.
«Hey hey hey calmati non vogliamo farti del male» disse uno dei due avatar e la giovane si bloccò smettendo così di urlare e lanciare cose. Non si aspettava che sapessero parlare.
«V-voi chi siete?» disse impaurita la ragazza alternando lo sguardo da una figura all'altra. «Perché sono qui? Cosa volete?» lei non ricordava nulla, neanche del suo decesso sulla terra.
«Siamo qui proprio per spiegarti tutto quanto però tu devi collaborare» iniziò a parlare l'altro avatar e la giovane lo guardò annuendo e alzandosi piano piano.
I due avatar andarono vicino alla ragazza e con molta calma uno dei due la prese sotto braccio e la portarono fuori da quella piccola stanzetta. La giovane tramite il riflesso dei vetri vide che anche lei era uguale alle due figure che la stavano affiancando e iniziò ad allarmarsi ma cercò di stare tranquilla. Appena furono fuori dalla struttura vide quanto fosse bello quel posto, ma quello ancora non era affatto nulla.
«Benvenuta nella struttura degli avatar» disse con un sorriso una delle due figure maschili. «Sei stata selezionata per un progetto e a breve ti spiegheranno la tua missione e verrai mandata definitivamente su Pandora» continuò a spiegare ma la giovane era assai confusa.
«C-cosa siamo? C-cos'è Pandora?» chiese con voce tremolante la ragazza guardando i due maschi che erano più alti di lei.
«Noi siamo degli avatar, sono stati gli umani a crearci e ci hanno dato questo nome» rispose alla sua domanda uno dei due. « Siamo dei corpi creati a partire da DNA umano e Na'vi, e controllabili in remoto dall'umano il cui DNA è stato usato per la creazione dell'avatar. Un avatar ha moltissimo in comune ai Na'vi quanto a dimensioni, aspetto fisico, proporzioni e forza, ma presenta anche alcune differenze» si fermò per vedere se la ragazza stesse seguendo e infatti era così.
Stava ascoltando attentamente mentre tutti e tre camminavano per la struttura. Vide molti avatar uguale a lei però nessuno della sua età.
«Gli avatar hanno le sopracciglia, hanno cinque dita per mano e per piede mentre i Na'vi ne hanno solamente quattro, sono più muscolosi, hanno occhi in proporzione più piccoli, il naso presenta una cresta centrale simile a quella nei nasi umani, il loro sistema nervoso è una via di mezzo tra quello umano e quello na'vi e la coda neurale inizia alla base del cranio mentre nei na'vi inizia nella parte superiore del cranio» continuò a spiegare poi l'altra figura maschile facendo notare come fossero fatti gli avatar.
La giovane si guardò le mani e si toccò i capelli che erano mossi e molto lunghi come i suoi capelli naturali quando era umana e aveva la frangetta, però notò una treccia molto più lunga dei suoi capelli. La prese tra le sue mani abbastanza confusa e appena vide dei fili fuoriuscire dai capelli si spaventò facendo preoccupare le due figure che la stavano affiancando.
«Oh non devi preoccuparti è la coda neurale che viene protetta intrecciandosi attorno i propri capelli. Essa possiede nella parte finale delle terminazioni nervose esterne, i cosiddetti "tendrilli", con cui i Na'vi possono praticare una connessione a livello biochimico con le piante e gli animali di Pandora, dotati tutti di una coppia di simili appendici, da loro chiamato tsaheylu che significa legame» iniziò a spiegare uno dei due maschi fermandosi a guardare la ragazza per poi continuare. «Durante questo legame, alcune parti del loro corpo lungo il sistema circolatorio o nervoso si illuminano, similmente a come avviene per le altre creature di Pandora, creando un motivo unico e diverso da individuo a individuo che permette ai Na'vi di riconoscersi l'un l'altro di notte fino a venti metri. Per via dell'importanza dello tsaheylu nella cultura Na'vi, la coda neurale è da essi considerata il loro organo più importante» finì di parlare facendola così tranquillizzare.
La giovane annuì solamente alla spiegazione e si guardò i piedi fermandosi per un attimo e rimanendo così indietro. Notò che aveva qualcosa dietro di sé all'altezza del fondoschiena, infatti si toccò trovando così una lunga coda. Quest'ultima mentre si stava guardando le balenò in mente la parola Na'vi e raggiungese le due figure maschili.
«Cosa sono i Na'vi?» chiese pronunciando bene la parols che a molti risultava abbastanza difficile da dire.
«I Na'vi sono una specie indigena con sembianze umanoidi che vivono sul pianeta Pandora. sono alti da 2,7 a oltre 3 metri e, a differenza del resto della fauna di Pandora, hanno solo quattro arti, due braccia e due gambe, e due occhi. Hanno inoltre un volto dai lineamenti e dalle espressioni simili agli umani ma tuttavia possiedono una coda che serve per mantenere l'equilibrio, ora capisci perché c'è l'hai?» la giovane annuì a quelle parole ascoltando di nuovo attentamente. «Le loro ossa sono rivestite con una fibra di carbonio che le rende molto resistenti, sono molto più forti di un umano e hanno rispetto agli umani quattro dita per mano e piede. La loro pelle è a strisce di due tonalità di blu, diverse da clan a clan, e possiedono orecchie mobili e a punta, occhi gialli e in proporzione più grandi, naso e denti più simili ai felini e il loro bacino è in proporzione più stretto»
«Mh ho capito» disse la ragazza guardandosi attorno.
Le due figure lasciarono da sola la giovane così che si potesse abituare al nuovo corpo datogli. Essa continuò a camminare e molti avatar le andarono vicino per poterla aiutare e farla sentire a suo agio in quell'ambiente. Dopo due orette e mezzo fu chiamata dentro la struttura, in cui dovette mettere una maschera per respirare di tanto in tanto essendo che da dentro e fuori di essa c'erano due arie diverse. Seguì alcuni umani che la scortarono fino ad arrivare al Generale Ardmore. In quel momento la donna si stava allenando con un sacco da boxe e non appena vide la giovane avatar, subito si fermò per poterla salutare e mettere a corrente di tutto quanto.
«Credo che tu già lo sappia, io sono il Generale Ardmore» subito si presentò e la giovane annuì alle sue parole. «Sono sicura che ti starai chiedendo il motivo per cui sei qui e perché sei in questo corpo» fece una breve paura mentre sorseggiava del caffè. «In questo momento non ricordi niente e non sai niente di te» la signora continuò a parlare e la ragazza continuava a non capire perché in effetti aveva ragione. «Ti chiami Alessia Gaeta e sei morta a causa di una malattia terminale, ti abbiamo "trasferita" in questo corpo dopo aver avuto il consenso di tua madre» la giovane a sentire nominare sua madre si immobilizzò per un momento come se avesse appena ricordato qualcosa. «Alessia tu hai una missione da completare e so che hai delle buone competenze. Domani verrai portata con uno dei nostri elicotteri a Pandora e dovrai trovare il Colonnello Quaritch e portarlo qui alla struttura» continuò a spiegare così che la giovane avatar capisse il suo compito.
La ragazza annuì alle parole del Generale e dopo aver fatto il saluto militare andò via senza mai girarsi.
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ɴᴏʙᴏᴅʏ ᴋɴᴏᴡꜱ
FantasyPer ricordare chi sei, hai bisogno di dimenticare cosa ti hanno detto di essere.