Era passato un mese da quando la famiglia Sully era tornata nel clan degli Omaticaya, però era giunto il momento che loro tornassero al clan Metkayina, visto che ormai si erano stabiliti definitivamente lì. Kiri, Tuktirey e Lo'ak era felici di ritornarci, invece Netayam non lo era affatto. Si era legato molto con la giovane avatar ed erano diventati buoni amici e non la voleva lasciare sola. Aveva insistito a lungo di voler restare lì, però tutto era invano. Infatti in quel momento Neteyam e il padre stavano discutendo proprio su questa cosa.
«Neteyam devi capire che dobbiamo tornare al clan, non possiamo stare qui» disse il padre guardando il figlio.
«Io non ci voglio tornare, non mi muovo da qui» ribatté Neteyam appoggiandosi ad un tronco di un albero e incrociando le braccia.
«Per favore cerca di capire, lo so che questa è la nostra casa, il posto in cui sei nato, ma dobbiamo andarcene»
Il ragazzo guardò il padre per un secondo e proprio dietro di lui c'era la giovane avatar che lo guardava come a volergli dire di ascoltare il padre e di andare con loro. In quel momento a Neteyam balenò un'idea e fece un piccolo sorriso.
«Va bene vengo» iniziò col dire guardando la figura autoritaria del padre. «Però a una condizione»
«Sentiamo» disse solamente Jake volendo ascoltare ciò che voleva proporre il figlio.
«Parto solamente se viene anche lei» disse indicando la ragazza che era dietro la figura del padre.
Jake infatti si girò e appena vide la ragazza, guardò il figlio non credendo a ciò che aveva appena detto.
«Neteyam non possiamo portare lei con noi, non l'accetteranno nel clan, già è tanto se hanno accettato noi» disse serio il padre.
«Se non l'accettano torno indietro con lei» ribatté il ragazzo.
La giovane avatar rimase immobile non capendo il motivo per cui doveva andare con loro dall'altra parte di Pandora. Neteyam fino a quanto avrebbe continuato a insistere? La ragazza non voleva essere un peso o un problema per la famiglia Sully. Alla fine il padre di Neteyam si arrese, visto che quest'ultimo continuava a non ascoltarlo.
«Va bene, viene con noi ma le insegnerai tu tutto ciò che hai appreso nel clan» disse Jake guardando il figlio e poi la ragazza, che era stata zitta tutto il tempo, per poi andarsene.
Neteyam sorrise al padre per poi guardare la figura della giovane avatar, felice che non si sarebbe dovuto allontanare da lei. Si diresse verso la ragazza e la prese per il polso portandola così alla loro tenda e iniziando a prendere tutto ciò che era in loro possesso. Lei non aveva parlato e sistemava tranquilla la sua roba, però era persa nei suoi pensieri e decise che prima di andarsene via avrebbe parlato un po' con Mo'at, la madre di Neytiri, per chiarire alcune cose che provava dentro di sé che erano molto contrastanti. Neteyam di volta in volta si girava per darle un'occhiata per vedere se stesse bene visto che era molto taciturna, anche se non lo sorprendeva affatto perché lei era sempre così calma.
Passarono delle ore e la giovane avatar era andata dall'anziana per poterle parlare. Si sedette davanti a lei e la guardò insicura di iniziare una conversazione, Mo'at lo notò che aveva da dire qualcosa, infatti prese a parlare per prima.
«Cosa c'è che ti turba mia cara?» chiese mentre stava mescolando alcune erbe.
«Tante cose» rispose mentre guardava le sue mani. «Però non ne capisco una»
«Dimmi, può darsi posso aiutarti»
«Ogni volta che sto vicino a Neteyam mi sento strana, il cuore mi batte veloce come se mi volesse uscire dal petto» spiegò in poche parole la ragazza.
«È un segno» Mo'at sorrise a quelle parole capendo subito il problema che le affliggeva. «Quando stai con lui hai questa sensazione che ti soffoca ma è piacevole allo stesso tempo» la giovane l'ascoltava curiosa di sapere. «Ti piace Neteyam»
A quelle parole la ragazza rimase immobile, in che senso le piaceva Neteyam? Non aveva mai provato qualcosa del genere per qualcuno fino a quel momento. Abbassò lo sguardo non in grado di poter reggere quello della donna che rise per l'imbarazzo della giovane.
«Ax non devi vergognarti di nulla, sei una bella ragazza okay?» disse come a volerla rassicurare, aveva capito che a volte si sentiva a disagio col proprio corpo. «Riuscirai a capire quale sarà la scelta giusta da fare, ora vai a riposarti che domani dovrete fare un viaggio lungo» disse toccando con la mano la parte in cui c'era il cuore, per poi prendere delle erbe e darle alla giovane avatar. «Mangia una di queste e riuscirai a dormire per qualche oretta»
«Grazie, mi mancherai tantissimo» disse con gli occhi lucidi la ragazza avvicinandosi e abbracciando l'anziana.
«Anche tu mi mancherai piccolina»
La giovane si staccò sorridendole con le lacrime che le scendevano dagli occhi e allontanandosi poi dalla tenda di Mo'at senza girarsi indietro. Sentirà molto la sua mancanza perché si era presa cura di lei da quando era arrivata e le aveva insegnato
tantissimi trucchi di sopravvivenza, come fare creme di guarigione, costruire armi e molto altro. Le era grata per aver avuto pazienza con lei ed esserle stata dietro nei momenti in cui aveva bisogno. Per lei Mo'at era come una seconda madre.
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ɴᴏʙᴏᴅʏ ᴋɴᴏᴡꜱ
FantasyPer ricordare chi sei, hai bisogno di dimenticare cosa ti hanno detto di essere.