«secondo me fa parte di qualche setta» dissi al mio migliore amico, hyunjin, mentre camminavamo nei corridoi della nostra scuola.
era passato un giorno da quell'incontro strano avuto con jisung.
prima di allora non sapevo nemmeno della sua esistenza.
«aveva qualche segno particolare? non so, tipo un tatuaggio che potrebbe collegarlo ad una setta?» chiese hyunjin serio.
mi fermai e lo guardai.
«hyunjin, io stavo scherzando»
lui mi guardò confuso.
«oh... beh ma sta attento lo stesso, non si sa mai»sospirai e girai gli occhi. quel ragazzo ne diceva di stronzate.
andammo in classe, dato che la lezione sarebbe iniziata da lì a poco.
mi sedetti al mio solito posto con hyunjin affianco.
alla prima ora c'era quella stronza della professoressa di storia.
la odiavo solo dio sa quanto.
«buongiorno ragazzi» disse entrando.
«buongiorno» un saluto svogliato dato da parte degli alunni.
^^
la lezione procedeva nel modo di sempre.
noiosa e soporifera.
per tenermi sveglio facevo costantemente il verso alla professoressa, a bassa voce, così che solo hyunjin potesse sentirmi, fregandomene altamente della lezione.
non so come, e ne perché, ma in classe si aprì un dibattito sull'omosessualità.
io come in tutti i dibattiti in classe, non partecipai.
fin quando la professoressa chiese "voi cosa ne pensate di questo argomento?"
«che schifo i froci» questa cosa fece scattare in me un senso di rabbia inimmaginabile.
«se c'è qualcuno che fa schifo qui, quello sei tu park tehyun» gli urlai con nonchalance.
lui si girò e mi guardò con uno sguardo divertito.
«come scusa?»
«sei coglione e pure sordo, che bella accoppiata» dissi sarcastico.
«ho detto, che qui sei tu quello che fa ribrezzo» ripresi.
tutti in classe stavano in silenzio e guardavano nella mia direzione, compresa la professoressa.
«ah quindi è così che la metti, frocietto?» disse alzandosi e venendo verso di me.
mi prese per il colletto, e io, quasi automaticamente, gli tirai un pugno in pieno volto.
tutti rimasero scioccati, ma non sorpresi. infondo ero io, c'era da aspettarselo.
nel mentre tehyun stava perdendo sangue dal labbro.
«ora basta lee minho, hai oltrepassato il limite, va fuori e alla fine dell'ora ti porterò io stessa dal preside!» sbottò la professoressa.
sbuffai e imprecai mentre raccoglievo le mie cose e prendevo lo zaino.
uscì dalla classe, ma invece di rimanere lì, mi avviai verso l'entrata di scuola.
controllai che non ci fosse nessuno in giro, e uscii dal portone.
andai dietro la scuola, dove ero sicuro che nessuno mi avrebbe visto.
poggiai lo zaino per terra e aprii la tasca piccola davanti.
presi quella che per molte persone al giorno d'oggi è una condanna a morte.
uno sbaglio irreversibile.
la strada del male e cazzate varie.
o meglio conosciuta come una semplice canna.
la accesi.
primo tiro, nulla di che.mi accasciai a terra.
«uno prova a fare qualcosa di buono e viene anche sbattuto fuori dall'aula» parlai da solo.
secondo tiro.
«pensa un po' te che merda» sbuffai.
terzo tiro.
«vaffanculo tutto e tutti»
quarto tiro, stava iniziando a fare effetto.
forse era meglio se mi fossi fermato prima di rientrare in classe.
ma nulla va come vuoi, e mi ritrovai con più di mezza canna già fumata, ed ero più fatto di Bob Marley alle nove di mattina.
«cazzo mi gira la testa» mi lamentai.
feci l'ultimo tiro, la spensi e la rimisi in tasca.
guardai l'orologio al mio polso.
tra un po' sarebbe suonata la campanella, quindi decisi che fosse meglio dirigersi verso la classe.
cercai di rialzarmi da terra, rischiando quasi di cadere all'indietro.
presi lo zaino e traballando mi diressi verso la classe.
^^
prima di allora, non mi era mai capitato di fumare così tanto di prima mattina, ma quella non fu l'unica cosa brutta di quella giornata.
ero davanti alla classe da non so quanto.
probabilmente erano solo due minuti, ma in quelle condizioni il tempo era come se andasse a rilento.
ad un tratto, la porta della classe si aprì, e la professoressa ne uscì imbestialita.
abbassai lo sguardo, così che non potesse notare i miei occhi rossi e le pupille dilatate.
«minho, vieni con me» la seguì.
stavamo andando nell'ufficio del preside, di nuovo.
la professoressa aprì la porta e mi spintonò dentro.
la professoressa raccontò cosa fosse successo, omettendo che tehyun mi provocò.
«minho, senti...» iniziò il preside.
ma io ero troppo fatto per capire cosa stesse succedendo.
infatti le parole erano solo un rumore di sottofondo dei miei pensieri.
non so cosa disse, ma parlò per forse 5 minuti di fila.
«quindi mio caro minho, se non starai attento la prossima volta, saremmo costretti ad espellerti. per il momento aumenterò la tua precedente punizione di un'altra settimana» io annuii.
il preside non si arrabbiava nemmeno più, sapeva che un giorno si è l'altro pure ero lì, nel suo ufficio, seduto su quella esatta sedia dove ero seduto in quel momento.
il preside liquidó me e la professoressa, ed uscimmo fuori.
lei se ne andò, senza dire nulla.
io non sapevo che fare, quindi tornai in classe.
^^
la giornata era giunta al termine.
gli effetti di quello che avevo fumato sta mattina ancora non se ne erano andati.
anzi, erano anche peggiorati.
barcollando e quasi cadendo sopra un bidello, che mi urlò contro ogni genere di insulto possibile, riuscii ad arrivare nell'aula delle punizioni.
aprii la porta.
il professor park disse qualcosa, ma non capii cosa, probabilmente una delle sue battute poco divertenti nei miei confronti.
mi sedetti e notai che jisung fosse lì.
mi girai, e con una faccia da ebete lo salutai.
lui mi guardò e basta.
lasciai perdere.
quel tipo era davvero strano.
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the one that got away (minsung)
Teen Fiction"used to steal your parents' liquor and climb to the roof, talk about our future like we had a clue never planned that one day, I'd be losing you" dove minho, un ragazzo di 18 anni con problemi in famiglia e di droga, incontra uno strano ragazzo si...