mi svegliai con la luce del sole ad illuminarmi il volto. la notte prima mi ero addormentato piuttosto tardi.
erano passati circa tre giorni da quel giorno, a casa di jisung.
il fatto di non dover andare a scuola mi piaceva, ma non avrei avuto la possibilità di vederlo.
in quei tre giorni, non ci siamo visti. non me la sentivo di andarlo a trovare dopo le parole di sua madre
14:25.
avevo dormito per quasi dodici ore. mi alzai dal letto traballante.
la testa mi girava un po' non permettendomi di vedere bene.andai verso la porta della mia stanza, aprendola.
mi avvicinai le scale, e tenendomi con due mani alla ringheria, e scesi le scale gradino per gradino.una volta arrivato in cucina, speravo con tutto il mio cuore che avrei rivisto mia madre e le avrei dato un bacio.
ma così non fu.
nel non vederla lì, una sensazione di nervoso mi pervase.
tirai in pugno al tavolo, per sfogare tutta la mia rabbia repressa.andai a preparare del caffè. o almeno ci provai. era sempre lei a prepararlo e farlo trovare pronto.
erano le due del pomeriggio. mio padre era a lavoro e sarebbe tornato tardi.
lasciai perdere il caffè perché ero proprio negato.
ad un tratto, un mal di testa atroce mi colpii.mi portai una mado sulla fronte, mentre l'altra l'appoggiai sul tavolo. spinsi la mano sulla fronte, come se potesse in qualche modo darmi sollievo.
mi diressi verso il bagno al piano di sopra.
aprii l'armadietto delle medicine prendendone una.non guardai nemmeno quale fosse. svitai il barattolino e ne presi tre, forse quattro.
le ingerii prendendo un po' di acqua dal rubinetto. mi accascia lentamente affianco al water.
misi nuovamente la mano sulla fronte, coprendomi gli occhi dalla luce, e aspettami il mal di testa andare via.dopo qualche minuto iniziai a sentirmi meglio. mi alzai dal pavimento ed andai in camera mia.
ma prima che potessi fare qualsiasi cosa, sentii il campanello suonare.
mi salì l'ansia.
pensai al fatto che potesse essere mia madre, che magari aveva dimenticato le chiavi.scesi al piano di sotto.
aprii la porta, ma quello che trovai fu tutto tranne che mia madre.«amico ma si può sapere dove cazzo eri finito?» era hyunjin.
senza che gli dicessi nulla, mi mise un braccio intorno alle spalle ed entrò in casa.fortunatamente, prima di andare a dormire, la sera prima pulii tutto il casino combinato da mio padre.
«mi hanno sospeso per due settimane hyunjin, mi sembrava di avertelo detto» lui corrugò la fronte.
«hyung non ci vediamo da quasi una settimana. l'altro giorno sono venuto qui ma mi ha aperto tuo padre dicendo che non c'eri»elaborai tutto.
si stava riferendo alla mia piccola "fuga" con jisung.
un sorriso si formò sul mio volto, al solo pensiero di quella giornata.«hyung mi stai ascoltando?» disse ad un tratto hyunjin, alzando leggermente la voce.
«hyunjin non gridare porca puttana!» sbottai, facendolo spaventare.abbassò la testa.
«scusa» lo guardai meglio.
un po' mi dispiaceva, avevo alzato la voce senza motivo, ma non volevo mostrarmi debole davanti a lui.«la prossima volta pensaci due volte prima di urlarmi nell'orecchio» lui annuì.
«senti, perché sei qui?»e come se tutto quello successo prima non fosse mai accaduto, hyunjin ritornò a testa alta, con un sorrisino suo volto.
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the one that got away (minsung)
Teen Fiction"used to steal your parents' liquor and climb to the roof, talk about our future like we had a clue never planned that one day, I'd be losing you" dove minho, un ragazzo di 18 anni con problemi in famiglia e di droga, incontra uno strano ragazzo si...