26. old places

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uscii da quel posto, iniziando a correre verso casa di felix, dato che chan aveva detto che distava dieci minuti da casa sua.

poi però mi bloccai.
felix aveva traslocato nel corso degli anni. non solo aveva cambiato scuola ma anche casa.

non sapevo dove abitasse prima felix, perciò andai lo stesso a casa sua per chiederglielo.

corsi per un po', per poi arrivare davanti al portone di casa sua.
suonai, aspettando con ansia che qualcuno aprisse.

dopo pochi secondi la porta si aprì, rivelando la figura di felix che mi guardava in modo strano.
«sei qui perché hai notizie di jisung?» i suoi occhi si illuminarono, ma dovetti spegnere quella luce.

«più o meno. devi solo rispondere ad una domanda: dove abitavi prima di trasferirti qui?» dissi con il fiatone per la corsa fatta poco prima.

lui ci pensò un attimo.
«affianco al negozio di alimentari del signor kim» in quel momento mi accasciai per terra dalla disperazione.

il negozio del signor Kim distava a più di mezz'ora da lì.
non so con quale coraggio jisung ci andasse ogbi volta, ma io non lo avrei mai fatto.

«bene. siamo fottuti» dissi ironicamente.
felix mi guardò corrugando la fronte.
«perché ti serve sapere dove abitavo?»

«perché una persona mi ha detto che jisung potrebbe trovarsi poco più lontano dalla tua vecchia casa»
ad un tratto felix fu come preso da una scarica di adrenalina.

«cosa?! posso venire anche io? ci faremo accompagnare da mia madre» disse entusiasta.
non volevo portarlo con me. sarebbe stato di certo pericoloso se jisung si fosse trovato davvero lì, ma d'altro canto non avevo modo di raggiungere quel posto sotto il sole di quella. giornate afosa.

«d'accordo, anche se non dovresti venire con me» lui ignorò le mie parole, invitandomi ad entrare.
andammo in salotto dove stava sua madre, e brevemente le spiegammo cosa dovevamo fare.

lei ci credette. era a conoscenza della scomparsa di jisung, e quella donna teneva più a lui che al suo stesso figlio.

salimmo tutti in macchina e partimmo verso la vecchia casa di felix.

il tragitto fu piuttosto silenzioso da parte mai. felix e sua madre invece parlavano, ridevano e scherzavano.

iniziai a sentirmi geloso verso quella scena. io non avevo più mia madre, e fare quel tipo di cose non mi era mai stato concesso, neanche quando ero piccolo.

abbassai la testa sul pavimento dell'auto, così da non dover più guardare quella scena, che mi faceva solo male.

ero abbattuto, ma cercavo di non darlo a vederlo. «siamo quasi arrivati Minho» mi disse felix dopo poco, girandosi verso di me.

sorrisi lievemente, sentendo un briciolo di speranza scorrermi nel corpo. forse avrei rivisto jisung dopo tanto tempo, e avrei messo pace ai miei pensieri.

«ragazzi io vi lascio qui. camminate un po' e più avanti troverete il garage che state cercando» entrambi annuimmo, per poi scendere dall'auto della madre di felix.

lei se ne andò, lasciando noi due soli nel mezzo di un marciapiedi.
«da questa parte minho» mi chiamò felix.

andammo verso la direzione indicata da lui, e dopo poco, trovammo davanti a noi un garage con la saracinesca abbassata.

«vai tu a bussare» dissi a felix. lui si girò guardandomi male.
«no, vai tu. sei più grande di me»
«si ma solo di due anni. vai tu» insistetti.

the one that got away (minsung) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora