le ore di punizione sembravano non finire più.
avevo la testa sul banco rivolta verso la finestra, e per un'ora intera non feci altro che osservare il panorama fuori.
chiusi gli occhi per riposare un po', cercando di non pensare alla giornata di oggi.
^^
dopo un po' mi risvegliai ma non aprii gli occhi perché ero troppo rilassato.
la classe era silenziosa, così silenziosa da sembrare rumorosa.
gli effetti di quello che avevo fumato stavano iniziando a diminuire, per fortuna, però ero ancora un po' frastornato.
aprii gli occhi. fuori era buio e la luce della classe era spenta.
alzai la testa dal banco, la girai, e notai che jisung non era più lì.uscì dalla porta e vidi che anche le luci del corridoio erano spente.
«ma che cazzo...» sussurrai.
guardai l'orologio appeso alla parete.le 19:35.
mi passai le mani sul viso, sospirando.
«mai più addormentarsi dopo aver fumato» lo dissi più al muro che a me stesso.
cercai di aprire il portone della scuola ma, ovviamente, era chiuso.
«vaffanculo!» dissi sbattendo un pugno alla porta.
mi accasciai per terra.
ai miei genitori non sarebbe importato molto se fossi tornato a casa o meno.
però dovevo uscire di lì, anche perché la fame stava iniziando a farsi sentite.
lasciai oscillare la testa da una parte all'altra, quando ad un tratto sentì un rumore.
fermai la mia testa, e puntai lo sguardo dove avevo sentito il rumore.
lo stanzino delle scope.
mi alzai barcollando e andai verso la porta.il corridoio era piuttosto buio, e sbattei contro il secchio della spazzatura.
«ahia cazzo!» urlai.
mi massaggiai la coscia nel punto dolorante.
mentre cercavo la maniglia della porta, sentii un altro rumore provenire da dentro.
deglutì rumorosamente.
aprii la porta, ma non vidi nulla siccome era completamente buio.
accesi la luce, ma non trovai nulla.pensai di essermelo immaginato, ma appena mi girai per ritornare a disperarmi davanti alla porta, trovai una figura in piedi dietro di me.
non riuscì subito a capire chi fosse, perché era buio, ma più mi avvicinavo, e più vedevo la figura stilizzata di qualcuno.
«ma che cazzo..» cercai di mettere a fuoco la vista ma fallii.
«chi sei?» nessuna risposta.
«chi cazzo sei?!» sbraitai, anche piuttosto irritato dal contesto in cui mi trovavo.
la figura davanti a me si nascose ancora di più nell'oscurità, ma prima che potesse andarsene del tutto, la afferrai.
la strattonai fino a farla cadere per terra, forse un po' troppo forte.
aveva ancora la testa girata e coperta da un cappuccio.
quando si girò riuscii a vederlo meglio.
mi sbattei la mano sulla fronte.«ma che cazzo di problemi hai?!» era jisung.
urlai, forse un po' troppo forte, perché lui sussultò.
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the one that got away (minsung)
Fiksi Remaja"used to steal your parents' liquor and climb to the roof, talk about our future like we had a clue never planned that one day, I'd be losing you" dove minho, un ragazzo di 18 anni con problemi in famiglia e di droga, incontra uno strano ragazzo si...