13. those two

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tre giorni erano passati dalla notizia di seungmin della morte di hyunjin.

per tre giorni non ero uscito dalla mia stanza, se non per andare in bagno.

non avevo fatto altro se non piangere silenziosamente. mio padre non era mai venuto a controllarmi, non sapevo nemmeno se fosse mai rientrato in casa.

poi un giorno, mentre ero affacciato alla finestra per fumare, sentii la porta aprirsi.
«minho c'è un tipo di sotto che ti sta cercando»

corrugai la fronte stranito, per due motivi.

numero uno: mio padre mi aveva parlato come se fossi un essere umano e non una bestia .
numero due: chi poteva essere a cercarmi se non hyunjin?

ricordandomi di lui, tornai un'altra volta triste, ma scesi comunque al piano di sotto per vedere chi fosse.

rimasi pietrificato quando trovai seungmin davanti alla porta che mi fissava con occhi lucidi.

«che ci fai qui?» dissi freddo, sull'orlo delle lacrime.
«posso entrare?» annuii lentamente.

«ti conviene che quello che hai da dirmi è che hyunjin è tornato in vita» riuscii a strappargli un sorriso.
un sorriso triste.

«no, purtroppo no» sospirò.
«senti, so che non ti sto simpatico, e che mi tolleravi solo per hyunjin.»

io annuii. era la verità, inutile negarlo, se ne era reso conto anche lui.

«però...» continuò.
«però nulla. non so perché sono venuto qui. sai cosa, dimentica tutto» si alzò nervosamente, ma io lo bloccami prendendolo dal polso.

«seungmin, posso chiederti una cosa?» lui abbassò lo sguardo verso di me ed annuì.
come vi siete conosciuti tu e hyunjin? cosa ti ha colpito di lui talmente tanto da fartene innamorare?» risi.

seungmin portò lo sguardo davanti a se.
si rimise seduto, con un'aria più tranquilla sul volto.

«è divertente come domanda. pensavo hyunjin te lo avesse detto. e poi, cosa mi ha colpito di lui? sei serio?» annuii.

tirò un sospiro divertito, sempre con il solito sorriso malinconico sul volto.

«beh, è una lunga storia. è iniziato tutto l'anno scorso...»

*flashback*

third person's pov

seungmin era sdraiato nel suo letto a leggere un libro.
"Martin Eden" era il nome del libro. molti lo avrebbero considerato noioso e poco interessante, ma a seungmin piaceva.

ad un tratto qualcuno bussò alla porta.
«avanti!» urlò seungmin, senza distogliere lo sguardo dal libro.

sua madre entrò in camera sua. «tesoro, potresti scendere un attimo?» ed uscì dalla stanza.

seungmin sospirò annoiato. odiava quando le persone lo distraevano dalla lettura. tuttavia si alzò svogliatamente ed andò al piano di sotto.

andando in cucina, trovò sua madre ed un uomo che non aveva mai visto prima.
sua madre, notado la sua presenza, si girò verso di lui.

«oh seungmin. vieni, accomodati» sua madre sorrideva, come se dovesse dargli chissà che notizia.

passò lo sguardo da sua madre al tipo sconosciuto.
«salve?» disse riferito al signore.

l'uomo sorrise, consapevole del fatto che seungmin non lo conoscesse. «ciao seungmin. piacere, hwang donghyuk. sono un collega di tua madre»

seungmin annuì.
«io e la mia famiglia ci siamo trasferiti da poco in città. mio figlio verrà nella tua stessa scuola» seungmin capì immediatamente dove volesse andare a parare, ma comunque fece una faccia confusa guardando sua madre.

the one that got away (minsung) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora