𝟎𝟓.

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𝐅𝐄𝐔𝐈𝐋𝐋𝐄𝐓𝐄𝐑
© 𝗅𝖺𝗉𝗂𝗅𝗅𝗐𝗌

san's pov

Il gruppo dei favoriti, col passare dei giorni, si era dimostrato sempre più variegato. San aveva l'abitudine di analizzare chiunque, e quella situazione non era certo un'eccezione alla regola.

Chanyeol era ambiguo, a volte socievole a volte solitario. La caratteristica dei geni. Ye won sembrava sempre la stessa, adorava ronzare intorno a Wooyoung, mentre lui, dal canto suo, pareva interessato più agli altri tributi che a lei. Rivolgeva occhiate a chiunque, facendo arrossire le ragazze e drizzare la schiena ai ragazzi. Aveva sempre quel sorriso divertito sul viso, come se per lui fosse tutto un gioco. San però, da bravo osservatore, aveva notato quei momenti in cui sembrava più cupo, specie quando sua sorella commetteva qualche errore o veniva sconfitta in duello. Era abile, leggera e veloce, il che gli dava un certo vantaggio, ma certamente doveva essere difficile per lui immaginare il momento in cui l'avrebbe persa.

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Era giunto il fatidico pomeriggio delle valutazioni.
Si era allenato con Young Mi fino all'ora di pranzo, perchè Zuho voleva dare ad entrambi ancora qualche consiglio. Dopodichè era rimasto nella propria stanza a ripassare mentalmente quello che avrebbe fatto una volta messo piede davanti ai giudici finchè, rischiando di addormentarsi a causa del silenzio, aveva deciso di andare a fare una passeggiata nel cortile esterno dell'edificio. Era recintato, chiaramente, per separarlo dal mondo esterno. San non aveva avuto il tempo di fermarsi a contemplarlo nei giorni precedenti, perciò la sensazione che provò fu completamente nuova: gli sembrava di vivere avvolto in una bolla di vetro.

Prese il sentiero principale, costeggiato da betulle e querce estremamente curate, senza una foglia fuori posto. C'era un che di artificiale in quel luogo, come se si trattasse di una simulazione per prepararli alla realtà dell'arena.

Era riservato solamente ai tributi, perciò – dato l'orario – credeva che non avrebbe trovato anima viva. Eppure, dopo un centinaio di metri, udì qualcuno camminare. Che avesse avuto la sua stessa idea?

Per un attimo pensò di tornare indietro e rientrare, ma poi si convinse che aveva decisamente bisogno di una boccata d'aria. Infondo non c'era da preoccuparsi: chiunque fosse stato, si sarebbero ignorati a vicenda proseguendo ognuno per la propria direzione.

Comprese troppo tardi che c'era un eccezione al suo ragionamento.
Chino ai piedi di un albero, intento a sfregarci qualcosa contro, si maledisse per non averlo riconosciuto prima. Era così distratto da non aver intravisto la sua chioma rosso fuoco, in lontananza.
Non era più nelle condizioni di tornare indietro. Non attirare l'attenzione, si ripetè.
Perciò continuò a camminare come se niente fosse, finchè, quando gli passò a fianco, qualcosa attirò il suo sguardo.

Un oggetto metallico rifletteva la luce solare tra le sue mani, e non ci volle molto per capire che si trattava di un coltello. Evidentemente San non riuscì a contenere lo stupore, perchè il suo cambio d'espressione fece sollevare lo sguardo al ragazzo davanti a lui. Stava affilando l'arma sulla corteccia dell'albero, ma non appena furono uno davanti all'altro si fermò.

Lui fece per proseguire, ma Wooyoung continuò ad osservarlo, divertito.

«Perchè quella faccia? Pensi che lo stia affilando per te?»

L'altro si fermò di colpo. Continuò a dargli le spalle per qualche secondo, decidendo se fosse il caso di rispondergli o ignorarlo.

Ti sta solo provocando, vai avanti.
Ma, se l'avesse ignorato, come l'avrebbe presa? Non voleva rischiare di inimicarselo ancora prima dell'inizio dei giochi.

₊ ⊹ rend the dollDove le storie prendono vita. Scoprilo ora