𝟐𝟏.

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𝐋𝐄 𝐏𝐔𝐁𝐋𝐈𝐂 𝐍𝐎𝐔𝐒 𝐀𝐈𝐌𝐄
© 𝗅𝖺𝗉𝗂𝗅𝗅𝗐𝗌

wooyoung's pov

«Woo. Hai cambiato le bende?» Namra lo guardava accigliata.
«Sì, mamma.» il ragazzo roteò gli occhi, «Me l'ha chiesto anche San, dieci minuti fa. Mi avete preso in adozione, per caso?»
«Scusa, ma non hanno un bell'aspetto.» lei fece spallucce.
«Neanche tu hai un bell'aspetto.»
Come previsto, davanti a quella provocazione si guadagnò un pugno in pieno stomaco dalla ragazza. Se fosse stata in forze gli avrebbe sicuramente fatto vomitare il pranzo a base di pesce di quel giorno.

«Woo!» Ye Won si inserì nel discorso, correndo verso i due. «Hai bisogno che ti aiuti a cambiare le–»
«Credo che me ne andrò al fiume. Ad affogare.» il rosso si alzò, esausto dalla premura dei compagni, mentre Namra si teneva lo stomaco per le risate. Il tentativo di allontanarsi dalla presa civettuola di Ye Won, però, fu inutile.
«No, aspetta! Dobbiamo parlare.»
Il favorito si voltò con un sopracciglio alzato, in procinto di ignorarla e proseguire.
«Sul serio.» ribadì lei con voce ferma.
«E di cosa dovremmo parlare?»
La ragazza si prese il tempo di raggiungere uno dei tronchi intagliati e mettersi comoda.
«Vuoi la vittoria, Woo? Allora smettila di scappare

Fece dietrofront e si sedette a sua volta su uno dei tronchi attorno al falò – spento, essendo pieno pomeriggio – rivolgendo un'occhiata interrogatoria alla ragazza che l'aveva interpellato. A Namra spettava la vittoria, non a lui. Ma questo Ye Won lo sapeva. E sapeva anche che questo implicava che nessun altro oltre a loro due fosse in vita, perciò poteva considerarla anche la sua vittoria. Se ne sarebbe occupato lui, di qualsiasi ostacolo tra la sorella e casa.
«Sto scappando?» poggiò i gomiti sulle ginocchia, per studiare la sua espressione. Le persone come lei erano facili da leggere.
Ye Won indietreggiò appena, un movimento quasi impercettibile, e deglutì davanti al suo cambio repentino di tono.

«Sehoon è morto.»
«Mi sembra di averlo visto. E sentito
«Rimangono solo la sua compagna, che dalla sua morte non si è più fatta vedere, i due tributi dell'undici e la ragazza dell'otto.»
«Credo di sapere anche questo.» Wooyoung stava iniziando a perdere la pazienza.
«Gli sponsor si sono concentrati solo su di noi. Non che avrebbero altri da cui andare.»
«Evviva

Ye Won, visibilmente nervosa, poggiò una mano sulla spalla di Namra. Sospirò e tornò rivolta a lui. «Woo, non capisci. Siamo rimasti in otto, nell'arena. Di cui noi siamo ben la metà. I favoriti... e lui
Ancor prima che potesse ribattere, riprese la parola. «San è forte. E pericoloso. Potrebbe tradirci da un momento all'altro. Hai visto le erbe velenose che ha raccolto la sera scorsa? Le tiene sempre nel suo zaino, che non lascia mai.»
Il diamante non disse una parola. Si limitò ad osservarla come faceva sempre, sperando che, una volta per tutte, fosse in grado di ridurla in cenere con lo sguardo. Ciò che lo disturbava di più era l'idea di non poterla biasimare. Ye Won credeva ancora che si trattasse di una strategia. E così doveva restare, perchè le altre due non potevano scoprire che l'unico motivo per cui il tempo nell'arena sembrasse essersi fermato per loro era per puro egoismo del colui che avrebbe dovuto portarle alla vittoria. Perché non sarebbe mai riuscito a lasciare che San se ne andasse da lui, a costo di mettere fine a quell'inferno più lentamente, temporeggiando prima del momento in cui, inevitabilmente, non sarebbe più stato con loro.

«Dobbiamo farlo fuori prima che faccia fuori noi. Questa storia dello spettacolo, del vostro finto amore, deve finire.»
Del vostro finto amore. Qualcosa aveva iniziato a ribollire dentro di lui. Sangue, disprezzo, rabbia, dolore. Chi poteva dirlo. Si sentiva febbrile.
«Il pubblico ci ama, Wooyoung. Non abbiamo bisogno di uno come–»
La ragazza si fermò di scatto. Un singolo colpo di tosse lasciò le sue labbra mentre spalancava gli occhi davanti alla lama. Sollevò una mano, incerta, per allontanarla dalla sua gola.
«San rimane.» una fitta di dolore si protrasse per l'arto ustionato, ma la presa del favorito rimase ferma.
Fu Namra ad intervenire, posando una mano sul suo braccio per fargli abbassare lentamente l'arma. «Woo.» sussurrò per calmarlo, riuscendo ad incrociare il suo sguardo.

₊ ⊹ rend the dollDove le storie prendono vita. Scoprilo ora