𝐎𝐔𝐏 𝐃𝐄 𝐅𝐎𝐔𝐃𝐑𝐄
© 𝗅𝖺𝗉𝗂𝗅𝗅𝗐𝗌wooyoung's pov
Il mattino seguente, Wooyoung fu il primo ad aprire gli occhi. Deciso a lasciare ancora qualche minuto di riposo agli altri, scese al ruscello per schiarirsi la mente. Aveva alcune cose su cui riflettere: il loro Choi sembrava turbato. Gli lanciava occhiate di sottecchi e, nonostante negli ultimi giorni avesse imparato a non fare scena muta per tre quarti della giornata, aveva riacquistato l'aura preoccupata del giorno in cui l'avevano preso con loro.
Certo, Wooyoung ne intuiva la ragione. Tu sai qualcosa che non dovresti sapere, sembrava accusarlo con lo sguardo. Ma c'era persino qualcos'altro che i due non avevano affrontato durante quella conversazione, e la consapevolezza sembrava salirgli per le viscere.
Doveva ammetterlo, ne era sorpreso. Era riuscito ad indossare una maschera per tutto il periodo di prova, persino i primi giorni dell'arena. Il tipico innocente di un distretto minore, che non aveva mai toccato un'arma e non sapeva nemmeno come si facesse a sopravvivere un giorno in più nei giochi. Al campo si era tirato indietro ad ogni singola possibilità di provare le proprie capacità, e chissà cos'aveva fatto davanti ai giudici per portarsi a casa un sette. Ma la notte in cui aveva messo quelle foglie sotto il viso della ragazza del tre, quella falsa era finalmente crollata davanti agli occhi del suo primo, unico spettatore.
Aveva intenzione di dirlo agli altri? Di avvisarli che il loro Choi, oltre ad essere sorprendentemente dotato nel combattimento con la spada, era anche un mago dei veleni? Chissà quali altri segreti nascondeva.
Chan l'avrebbe sfruttato dal primo momento in cui l'avrebbe saputo. Wooyoung si fidava di lui, ma, in fin dei conti, il suo cervello era già troppo pericoloso da solo. Namra l'avrebbe ucciso nel sonno, troppo spaventata per chiudere occhio in sua presenza. Riguardo a Ye Won, il ragazzo pianificava già che i suoi giorni fossero contati. Sarebbe stato meglio non tenerla al corrente di quella che sarebbe potuta diventare la mano della sua fine.
Il suo silenzio tuttavia non significava condiscendenza. Al momento San era in minoranza, perciò era convinto che non avrebbe rischiato la pelle in un modo così ingenuo. Ma il rosso avrebbe tenuto gli occhi aperti.
Di ritorno all'accampamento, fu proprio il primo che andò a svegliare.
Lo scosse lievemente. «Forza, Choi. Un'altra giornata ti aspetta.»Il ragazzo scosse la testa e grugnì con voce flebile, stropicciandosi gli occhi. Il sole lo colpiva in pieno viso, infastidendolo. Wooyoung non gli si mise davanti per fargli ombra, anzi, restò appostato di lato per godersi la scena divertito.
San si alzò sui gomiti, rivolgendogli uno sguardo accusatorio. «Ero convinto che mi avresti ucciso nel sonno, stanotte.»
È ciò che io dovrei credere di te, pensò l'altro.
«Buongiorno anche a te, immagino.»Mentre il favorito andava a recuperare la propria cinta, San si sciacquò la faccia con l'acqua rimasta nel distillatore. «Perchè sono ancora vivo?»
«Secondo la tua idea, perchè non ti ho ucciso nel sonno.» Wooyoung fece spallucce. «Tieni.» gli lanciò il barattolo di antisettico che i due stavano usando da qualche giorno per le ferite riportate nel loro duello. La sua guancia aveva assunto un colorito decisamente meno preoccupante, mentre l'altro aveva ripreso a muovere il braccio sinistro normalmente.
«Dico sul serio.» rispose San, prendedolo al volo. «Sai quello che ho fatto. Sai che vi ho traditi. Eppure tieni nel tuo accampamento come una mina vagante.»Wooyoung, che stava per svegliare la sorella, si fermò sul colpo. Non appena uno degli altri avrebbe aperto gli occhi, San avrebbe smesso di parlare. Dunque si appoggiò al piccolo sgabello che avevano costruito con qualche pezzo di legname per appoggiare le loro provviste.
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₊ ⊹ rend the doll
Fanfictioncompleta ⋆ «come si dice tesoro, in francese?» «non lo so, 𝘤𝘩𝘦̀𝘳𝘪𝘦?» «vorrei tanto tagliarti la gola, 𝘤𝘩𝘦̀𝘳𝘪𝘦.» WOOSAN, ✶ hunger games au © 𝗹𝗮𝗽𝗶𝗹𝗹𝘄𝘀 11.06.𝟤𝟥 - #5 𝘪𝘯 𝘩𝘶𝘯𝘨𝘦𝘳 𝘨𝘢𝘮𝘦𝘴 29.12.23 - #7 𝘪𝘯 𝘢𝘵𝘦𝘦𝘻