𝟎𝟔.

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𝐒𝐎𝐈𝐑𝐄́𝐄
© 𝗅𝖺𝗉𝗂𝗅𝗅𝗐𝗌

san's pov

La sera stessa avrebbero annunciato in diretta tv i punteggi ottenuti dai tributi. Tutti e quattro erano seduti sui sofà dell'appartamento, in attesa.

Young Mi, come al solito, si stava girando i pollici nervosamente, mentre Zuho e Areya discutevano del giorno seguente. Tutti tornarono sull'attenti non appena la sigla del programma dei giochi illuminò lo schermo.

«Signori e signore, questa è una serata critica per i nostri tributi. Dico bene?» Caesar, il presentatore, fece sollevare un potente applauso da parte del pubblico, con il suo solito sorriso sornione stampato sul viso. «Non mi sembra il caso di trattenervi per molto, perché anch'io muoio dalla voglia di scoprire cosa si cela dietro a quei ragazzi! Ne abbiamo viste delle belle finora, con le interviste, ma questo è il momento cruciale.»

Non aveva torto. Un numero poteva significare tutto e nulla, eppure San sapeva che tutti gli sponsor erano in ascolto.

«Dal distretto 1, il nostro diamante, Jung Wooyoung. Totalizza un punteggio di...» Caesar ed il suo assistente si scambiarono uno sguardo di puro stupore scenico, mentre il presentatore faceva finta di asciugarsi un velo di sudore sulla fronte.
«...dodici su dodici! Vi aspettavate qualcos'altro, signori?» continuò, mentre le tribune esplodevano di applausi e fischi.

«No, non siamo sorpresi.» commentò Zuho, stiracchiandosi.

«Come fanno, insomma, ad essere così? Avranno pur qualche punto debole, no?» esordì Young Mi, mentre San si chiedeva se si trattasse di una domanda retorica a se stessa o se fosse rivolta agli altri.

«Ne hanno eccome, chèrie. Non preoccuparti, siamo tutti umani qui.» la stilista le cinse le spalle con un braccio, dandole una stretta affettuosa.

«Areya ha ragione. Non farti ingannare, Young Mi. Sono più deboli di quanto pensi, in realtà.» aggiunse il mentore. San rimase in silenzio, concentrato sugli altri punteggi.

«Jung Namra, dieci su dodici!»

«Oh!» esclamò la stilista, a quel punto. «Pardon moi. Quella ragazza mi è parsa così dolce e tranquilla. Ha un'altra faccia, a quanto vedo!»
I due tributi annuirono, ricordando l'espressione serena che manteneva persino mentre sgozzava i manichini.

«Park Ye Won, otto su dodici!»

«Im Chanyeol, undici su dodici!»

Man mano che ci si spostava verso i distretti del mezzo, i punteggi scendevano progressivamente. Dopo che i due tributi del sei guadagnarono rispettivamente un quattro e un cinque, San strinse il bracciolo del sofà, impaziente.

«Dal distretto sette, Choi San . . .»

Un sette. Neanche un sei e un otto avrebbero fatto male, in realtà. Ma sette era il numero perfetto, niente di meno e niente di più.
Gli serviva un dannato sette.

«Omonimo al suo distretto, sette su dodici!» concluse Caesar con una risatina.

San si lasciò sprofondare sullo schienale, sospirando di sollievo.

₊ ⊹ rend the dollDove le storie prendono vita. Scoprilo ora