24 (LA LATITANZA)

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Dopo essere fuggito dal carcere Alessio raggiunse la casa "La Perla".

Arrampicandosi riuscì ad introdursi dalla finestra nella stanza di Aurora, lei gli corse incontro, felice di riabbracciarlo, "Sono stata così in pensiero per te!", gli disse commuovendosi.

Aurora lo indirizzò verso una casa di campagna disabitata, "Puoi nasconderti lì. E' di proprietà di un cliente della casa, ma è stata confiscata dalla banca, per cui nessuno va lì",

"Verrai anche tu con me",

"E' meglio che io resti qui, sarei solo un peso per te",

"Non ti lascio qui in balìa del Conte",

"Non preoccuparti del Conte, ormai non rappresenta più una minaccia. Ora non ho tempo di spiegarti",

"Devi fare attenzione, Aurora",

"Quando questa storia sarà finita tornerai a prendermi", lo abbracciò,

"Devo assolutamente trovare il modo di dimostrare che sono innocente. Castelli ha costruito delle false prove contro di me", disse Alessio,

"Io e te possiamo contare sull'aiuto di Zaffira e del dottor Canella. Io verrò da te il prima possibile", lo baciò, poi Alessio uscì dalla finestra.

Alessio si recò nella casa in campagna e riuscì ad entrare da una finestra.

Il giorno dopo Aurora ricevette la visita del Conte, venuto a prenderla.

"Io non andrò da nessuna parte con Vossignoria", gli disse Aurora, spazientito il Conte disse: "Credevo che avessimo un accordo. Sai benissimo quale è l'alternativa",

"Risparmi le sue minacce. So che Vossia è malato", stupito il Conte balbettò: "Ma, chi...?", 

"Non ha importanza. Che cosa succederebbe se si venisse a sapere della sua malattia?

Che direbbero i suoi amici? I nobili?", irritato il Conte inveì: "Come osi minacciarmi?

Credi che crederebbero alla parola di una cortigiana?",

"Tutti quanti sanno che Vossia beve. La emargineranno tutti. Avanti, vada pure

dal commissario. Non sarò solo io a pagare!",

"La cosa non finisce qui!", disse ilConte infuriato e lasciò la stanza.

Quando Clarissa chiese spiegazioni sull'accaduto, Aurora le confidò della malattia del Conte, "Questa non ci voleva!", commentò lei, "Abbiamo perso uno dei finanziatori più importanti".

Nel frattempo si sparse la voce della fuga di Alessio e arrivò anche agli orecchi di Clarissa, la quale sospettò che Alessio potesse tentare di avvicinare Aurora.

Clarissa andò a parlarle, "Hai saputo dell'evasione di Alessio Aldovrandi?", le chiese, 

"L'ho sentito dire",

"Ha provato a cercarti?",

"No. E non credo che lo rivedrò più. Probabilmente sarò lontato a quest'ora",

"E' meglio così. Dimenticati di lui. Quel ragazzo è un assassino, ha ucciso suo zio", poi aggiunse: "Non ti sarà difficile trovare un altro amante che ti mantenga".

Aurora decise di fingere di avere dimenticato Alessio, per non destare sospetti in Clarissa.

Ma, aveva sottovalutato il Conte, che era tutto tranne che sconfitto... .

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