27 (LA PRIGIONIA)

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In quelle ore interminabili Aurora vagava nervosamente per la casa cercando uno spiraglio di fuga, mille pensieri si affollavano nella sua mente e presto il panico la colse. Quella prigione sembrava inespugnabile!

Pensò anche di cedere alle richieste del Conte, così da fargli abbassare la guardia. Ma, quando quella sera se lo trovò davanti, il disdegno per lui era tale da bloccarla.

Aurora lo pregò di lasciarla andare, "Ma, che cosa spera di ottenere?", gli disse,

"Lo sai benissimo. Tu potrai avere tutto. Vestiti, gioielli, servitori... tutto quello che vuoi",

"Mi lasci andare e io mi dimenticherò di tutto questo e non ne farò parola con nessuno",

"Ti lascio ancora un giorno per pensarci. La scelta sta a te: se sarai mia con le buone oppure...", la afferrò dandole un bacio, "Ci penserei bene se fossi in te. Sarebbe un peccato se fossi  costretto ad usare la forza", lasciò la casa.

Aurora venne presa dallo sconforto... si chiese se avrebbe mai rivisto Alesssio.

Poi d'improvviso un'idea le balenò in mente... .

Nello stesso momento Dario Canella si recò alla "Perla" a cercarla. Clarissa gli disse che Aurora aveva lasciato la casa, stupito e per nulla convinto del fatto, Dario cercò di farsi dire di più, ma alle sue ripetute richieste Clarissa rispose che Aurora non aveva lasciato detto dove andava.

Naturalmente Clarissa ignorava il fatto che Dario fosse coinvolto con Zaffira.

Rientrato a casa, Dario informò Zaffira, che capì immediatamente che c'era sotto qualcosa. "Credi che Clarissa l'abbia allontanata come ha fatto con te?", disse Dario,

"Non credo sia probabile. Lei è la ragazza più redditizia",

"Potrebbe essere opera di Castelli...",

"O del Conte magari", disse lei sospettosa,

"Il Conte? Ma, è malato",

"Comunque sia bisogna avvertire Alessio",

"Tu sai dove si trova il suo nascondiglio?", Zaffira gli indicò il capanno in campagna.

Proprio quella sera, quando i servitori del Conte andarono a portare la cena ad Aurora, lei mise in atto il suo piano, anche se sapeva che era rischioso.

Si stese a terra fingendo di essere svenuta e nascose un vaso sotto il vestito. Quando il servitore si chinò su di lei, Aurora lo colpì stordendolo; riuscì ad uscire di corsa e ad evitare gli altri servitori.

Questi la videro correre in direzione del bosco e la inseguirono. Aurora corse con tutto il fiato che aveva ed entrò nel bosco, cercando di nascondersi nella boscaglia... .

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