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Alessio venne riportato in carcere e Aurora venne interrogata dal commissario. Cercò di spiegare il rapimento del Conte ai suoi danni, "Mi ha portata via con coercizione e tenuta in quella casa contro la mia volontà", disse, "Alessio Aldrovandi ha voluto solo aiutarmi",

"Quali sono i suoi rapporti con Alessio Aldovrandi? Siete amanti?",

"E se anche fosse?",

"Vossia ha avuto parte nella latitanza di Aldovrandi?",

"...No", rispose intelligentemente, "E non so come abbia fatto a trovarmi, non abbiamo avuto tempo di conversare",

"Onestamente, signorina, è la sua parola contro quella del Conte Loredani. E quella di Aldovrandi, che è un latitante e non è attendibile", poi proseguì: "Oltretutto non cambia la situazione di Aldovrandi, è accusato dell'omicidio dello zio e dovrà essere processato per questo", Aurora, delusa e preoccupata, si apprestò a lasciare il commissariato; fortunatamente il commissario non volle indagarla per complicità.

Venne raggiunta da Zaffira e Dario, "Aurora, stai bene?", le chiese Zaffira, "Sì, sto bene. Ma, Alessio...",

"Vieni con noi. Sarai nostra ospite per qualche tempo",

"Vi ringrazio", Aurora in effetti non voleva restare alla "Perla" neanche un minuto di più.

Tornò a prendere le sue cose e Clarissa rimase stupita nel vederla. "Sei sorpresa di rivedermi?", disse Aurora sarcasticamente,

"Credevo te ne fossi andata",

"Smettila di recitare, Clarissa! So benissimo che sei stata complice del Conte!",

"Non so di che stai parlando",

"Sono venuta a prendere le mie cose. Ho chiuso con questo posto e con te!", disse Aurora prima di salire nella sua stanza.

Aurora radunò le sue cose e lasciò "La Perla", un luogo che le aveva dato gioie, soddisfazioni e dolori allo stesso tempo.

Zaffira e Dario la ospitarono in casa loro. Poi discussero della situazione di Alessio, "Io gli avevo detto di non fare colpi di testa e di attendere mie notizie!", disse Dario spazientito, 

"Se Alessio fosse arrivato più tardi, non so cosa...", Aurora si interruppe,

"Ad ogni modo adesso è anche accusato dal Conte di violazione di proprietà privata",

"Vossia e Zaffira siete stati un aiuto prezioso, dottor Canella. Vossia ha rischiato molto aiutando Alessio. Un altro al suo posto non lo avrebbe fatto. Non so come ringraziarla", disse Aurora commossa.

Nel frattempo Alessio, quella stessa sera, fece chiamare un avvocato di sua conoscenza, con l'intenzione di assumerlo per la sua difesa.

Parlarono a lungo e Alessio spiegò per filo e per segno i suoi sospetti riguardo all'omicidio dello zio e a chi lo aveva incastrato.

Il processo, di cui venne presto fissata la data, si prospettava difficile... .

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