(T/n) Pov
Takibi: "Cosa intendi fare allora?" Chiese perplesso, guardandomi a sua volta.
(T/n): "Nulla di troppo complesso. Basta che segui il mio piano" risposi "Andremo lì e appena arrivati mi colpirai alle spalle, facendomi svenire" iniziai a spiegargli, ma fui subito interrotta.
Takibi: "Dovrei farti svenire?! Sei andata fuori di testa??!" Mi domandò perplesso.
(T/n): "Lasciami finire. Se un'agente della Port Mafia fosse catturata, come pensi che sarebbe gestita la cosa?" Gli chiesi, cercando di farlo arrivare da solo alla risposta.
Takibi: "Ah! Ho capito! Chiameranno il Boss, di conseguenza verrà e potrai ucciderlo!" Disse, schioccando le dita.
(T/n): "Esattamente. Il tuo compito è quello di farmi catturare e..." incominciai io, indicando poi la mia katana con il dito "Tenere questa. Mi porteranno via tutte le mie armi, ma questa è la più importante. Non è rimpiazzatile, vale più della mia stessa vita" gli spiegai.
Takibi: "E come dovrei fare? Non posso semplicemente andare lì e prendermi la tua katana dopo che te l'hanno sequestrata. Lasciala qui piuttosto, no?" Mi suggerì lui.
(T/n): "No. Devo uccidere Fumihiro con questa" affermai solo.
Non mi andava di dirgli che questa era in realtà la mia prima missione, sennò si sarebbe davvero messo in testa l'idea di tradirmi.
Volevo terminare tutta questa storia proprio con l'arma che Dazai e Chuuya mi regalarono, a tutti i costi.
Takibi: "Se è di tale importanza allora mi inventerò qualcosa" disse e poi alzò la testa in cielo, pensando a qualcosa.
Takibi: "Quando andiamo?" Chiese in seguito.
(T/n): "Ora" risposi, prendendolo alla sprovvista.
E così ci dirigemmo verso il luogo in cui tutto questo sarebbe finito, lui -stranamente- non fece alcuna lamentela.Non ricordo più di tanto cosa accadde dopo che svenni, anche se ci potevo arrivare a logica.
Ora mi ritrovavo legata ad una sedia, completamente disarmata.
Peccato per loro che Takibi non li aveva mai accennato il piccolo dettaglio del mio potere.
Non sapevo quanto tempo fosse passato, anche se di certo non era troppo, in quanto il loro Boss non era ancora arrivato.
Aspettai un po' prima che quell'uomo si fece vivo, saranno stati all'incirca trenta minuti.
Lui venne vicino a me, prese il mio mento e girò il mio volto prima a sinistra e poi a destra, ispezionando ogni singolo dettaglio di esso.
Fumihiro: "Siamo sicuri che tu sia un'agente della Port Mafia? Quanti anni hai? Dodici? Tredici?" Chiese lasciando poi il mio viso, ridendo tra se e se.
(T/n): "Cosa c'è? Devo ficcarti un coltello nello stomaco per convincerti?" Gli domandai, guardandolo in cagnesco.
Fumihiro: "Hai un bel caratterino, ragazzina" affermò, prima di venire verso di me e prendermi il colletto della maglia "Ricordati però della tua posizione: non sei più importante di un cane" mi sbraitò in faccia.
Poi mi lasciò, allontanandosi di qualche passo e passandosi una mano tra i capelli.
Fumihiro: "Senti, cara. Lo sai come funziona la mafia? Spero che collaborerai, non sia mai che quel tuo bel faccino sia rovinato" disse dopo, girandosi nuovamente verso di me.
Non risposi, lo osservai solo per qualche secondo e poi distolsi lo sguardo.
Fumihiro: "Non farmi innervosire, ragazzina. Guardami quando ti parlo" mi ordinò.
(T/n): "Non sei nessuno a cui io debba portare rispetto" esclamai, guardandolo di nuovo seria.
Avanzò velocemente in mia direzione, colpendomi in seguito il viso.
Fumihiro: "E poi sostengono anche che le donne siano angeli. Mocciosa te lo dirò solo una volta: se non mi sarai utile, ti ammazzerò" affermò incrociando le braccia al petto.
(T/n): "Sarebbe divertente vederti provarci" dissi.
Strinse il pugno, cercando di contenersi.
Si passo una mano sugli occhi, poi avvicinò una sedia e la posizionò difronte a me, sedendosi successivamente.
Fumihiro: "Okay, cara. Abbiamo iniziato col piede sbagliato. Dimmi, come ti chiami?" Mi chiese, dopo aver preso un respiro profondo.
(T/n): "Mi chiamo (t/n). Perché questa domanda ora?" Domandai a mia volta.
Fumihiro: "(t/n), cara. Sei nuova in questo mondo vero? Ti voglio aiutare. Ti farò qualche domanda e, se risponderai in modo adeguato, ti lascerò andare completamente illesa. Oppure, se desideri, posso farti lavorare al mio fianco, con un ottimo stipendio" mi spiegò con calma.
(T/n): "Davvero mi lascerai andare?" Chiesi, abbastanza dubbiosa.
Fumihiro: "Certo, maltrattare e uccidere belle ragazze mi fa piangere il cuore. Mi piacerebbe piuttosto vederti lavorare per me" confessò sorridendo.
(T/n): "Quali sarebbero queste domande?" Gli chiesi.
Fumihiro: "Non sai quanto mi faccia felice che tu voglia collaborare, (t/n) tesoro. Dimmi, chi è che ti ha allenato? Mi hanno riferito che hai una buona tecnica con la spada" Mi domandò con calma.
(T/n): "Se te lo dico mi uccideranno" affermai.
Fumihiro: "Non ci riusciranno, farò in modo di proteggerti" mi rassicurò lui.
(T/n): "Cosa ti fa pensare che li tradirò?" Domandai poi.
Fumihiro: "(t/n), pensavo volessi cooperare con me" disse, iniziando a perdere la pazienza.
(T/n): "Nient'affatto. Sono fedele ai miei superiori" gli rivelai, rimanendo completamente seria.
Da quando tutto questo era iniziato, non avevo mai pensato di tradire Dazai neppure per un secondo.
Fumihiro: "Tsk, voi donne siete tutte uguali. Venite e pretendete che tutto sia fatto per voi. Beh se non vuoi parlare con le buone, passeremo alle cattive. Davvero un peccato rovinare il tuo bel visino" affermò lui.
E da li in poi accaddero più o meno le stesse cose: lui che pretendeva delle risposte da parte mia, usando spesso la violenza, e io che non aprivo bocca.
Mi ritrovai con i vestiti completamente rovinati, il corpo pieno di ferite, e il viso ricolmo di lividi.
Fumihiro, dopo che ebbe capito che non gli avrei mai rivelato nulla, mi lasciò in pace.
Si occupò piuttosto del suo teatrino, che parlava della loro forza, della loro vittoria, e tutte quelle altre stupidaggini.
Poi non ci fu niente di grande nota, tentò di uccidermi ma lo precedetti, e dal suo cadavere trovai qualcosa di interessante: una lettera.
La aprii, leggendone velocemente il contenuto.
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ᰔ𝓝𝓸𝓷 𝓹𝓸𝓼𝓼𝓸 𝓪𝓶𝓪𝓻𝓮ᰔ(DazaixReader)
Lãng mạn"Dopo tutto quello che ho passato, è forse un errore non voler più amare?" (T/n), una ragazza che dopo aver perso tutto e tutti, si chiuse in se stessa, promettendosi di non amare mai più; Dazai, un ex membro della Port Mafia, riuscirà a far cambiar...