Sei anni prima
(T/n) Pov
Mi svegliai grazie ai raggi di sole che oltrepassavano il vetro delle finestre della mia stanza.
Avevo molta voglia di dormire ancora un po', perciò guardai l'orologio posto su uno dei muri della stanza nella speranza che potevo prendermi altri dieci minuti di sonno.
Esso segnava le 7:50, ciò significava non solo che dovevo alzarmi, ma che ero addirittura in ritardo.
Mi alzai svogliatamente dal letto, presi i miei vestiti dal cassetto e mi diressi in bagno per cambiarmi.
Appena finito ricontrollai l'orologio, questa volta segnava le otto precise.
Scesi di corsa le scale e mi diressi in cucina, per aiutare a preparare la colazione come era mio dovere fare ogni mattina.
Di fronte al lavandino c'era mia madre, che lavava i piatti.
(T/n): "Buongiorno mamma! Scusa per il ritardo, non lo farò..." mi fermai per sbadigliare "...piú, promesso!" Dissi io terminando la frase.
Mamma: "Non ti preoccupare, non è mica un reato ciò che hai fatto" disse lei ridendo.
Era sempre stata una donna gentile ed elegante, la ammiravo molto.
Mamma: "Puoi mettere la teiera sul fuoco, tesoro?" Mi chiese lei.
(T/n): "Certo!" Risposi con un sorriso.
Presi la teiera dal cassetto e misi l'acqua al suo interno, per poi poggiarla sul fuoco.
Nel mentre che aspettavo che l'acqua si scaldasse, presi le tazze che la mamma stava lavando ed un panno, cominciando ad asciugarle.
Presi la tovaglia e la stesi sul tavolo, per poi appoggiarci le tazze, lo zucchero e i biscotti.
Presi la bustina del tè e la misi all'interno dell'acqua.
Mamma: "Adesso che la colazione è quasi pronta, vai a svegliare tua sorella, aiutala a prepararsi e venite a mangiare. Ok?" Disse lei sorridendomi.
(T/n): "Mhmh!" Risposi io cominciando a salire le scale.
Apri la porta della camera e mi avvicinai al letto di Leiko, mia sorella minore.
Cominciai a scuoterle la spalla, continuando a ripeterle di svegliarsi.
Qualche minuto dopo la bambina si arrese all'idea di continuare a dormire, e scese dal letto.
Leiko: "Onee-San io volevo dormire ancora!" Disse lei.
(T/n): "È tardi, la colazione è pronta, sbrighiamoci a scendere" dissi io sorridendo e prendendo la piccola in braccio.
Leiko: "Guarda che non sono più piccola! Ho sette anni adesso, posso preparami da sola!" Disse lei cominciando a dimenarsi.
(T/n): "E va bene...Però fai veloce" dissi mettendola per terra e passandole i vestiti.
Mentre lei si diresse in bagno, io sistemai i letti.
Leiko: "Ahhh non ci riescooo!" Sentii dire dal bagno da lei.
Dopo poco uscì correndo verso la mia direzione, per poi abbracciarmi.
Leiko: "Onee-San! Non riesco a sistemare capelli!" Disse la ragazza.
(T/n): "Su, ti aiuto io. Portami il pettine e gli elastici" dissi io accarezzandole la testa.
La ragazza sfoggiò un grande sorriso, per poi correre nuovamente via a prendere le cose richieste da me.
Una volta tornata cominciai a pettinare i suoi lunghi capelli bluastri, leggermente arricciati alle estremità.
Erano uguali a quelli di papà, forse leggermente più chiari.
Lui aveva dei capelli blu leggermente lunghi tendenti al nero, che teneva legati in una piccola coda, gli occhi erano invece di un colore più chiaro.
Leiko invece aveva gli occhi di un rosso acceso, anche se non so da dove li ha effettivamente ripresi.
Mia madre ha dei lunghi capelli castani chiaro, che raccoglieva sempre in una cipolla, e degli occhi uguali ai miei, (c/o).
Non era la prima volta che la aiutavo con l'acconciatura, anzi, il più delle volte ero io ad aiutarla.
Non ci misi molto, e in poco tempo aveva due grandi trecce che le ricadevano sul petto, abbellite dai due nastrini rossi che era solita portare insieme agli elastici.
(T/n): "Andiamo" dissi prendendole la mano e cominciando ad uscire dalla stanza, andando verso la cucina.
Appena arrivate ci sedemmo, e tra felici chiacchiere mangiammo.
Le giornate erano tutte uguali, sempre la solita routine, però a me piaceva così.
Ogni giorno mi svegliavo, facevo colazione, seguivo la lezione che mi faceva mia madre, pranzavamo, mi allenavo con il tiro con l'arco, studiavo medicina, ed infine quando tornava mio padre gli chiedevo ciò che non capivo.
Lui era infatti un medico, e il più delle volte andava fuori per lavoro dato che lavorava in centro.
Noi abitavamo praticamente al confine di Yokohama, per poco non ci trovavamo nella città di Fujisawa.
Ci trovavamo in un quartiere non molto abitato, in una casa abbastanza grande che aveva inoltre un grande giardino.
Non avevo mai visto i nostri vicini, né tantomeno chi abitava nel nostro quartiere.
Se devo dirla tutta non sono mai uscita di casa, se non per andare in giardino.
Mio padre usciva presto per raggiungere il luogo del lavoro, e tornava infine tradi. Mia madre invece decise di abbandonare il suo lavoro quando fu incinta di Leiko, voleva infatti dedicare molto tempo a noi.
Lei prima faceva l'insegnante, per questo le sue spiegazioni sono sempre state ottime.
Io in verità un sogno nel cassetto c'è lo avevo, volevo con tutto il mio cuore diventare una dottoressa, che salvava la vita a migliaia di persone.
Per realizzare questo sogno, ogni giorno studiavo medicina, e devo dire che era abbastanza interessante.
La mia vita è fantastica, anche se un po' monotona.
Dopo aver sparecchiato la tavola, mi affrettai a prendere i libri e raggiungere la mamma in salotto.
Studiavamo per un paio di ore ogni giorno, poi il pomeriggio potevo fare quello che volevo.
Mamma: "Dimmi (t/n), dove eravamo rimaste l'ultima volta a scienze?" Mi chiese lei iniziando a sfogliare il mio libro.
(T/n): "Beh avevamo parlato degli atomi, soffermandoci su alcuni in particolare" le risposi io.
Mamma: "C'è per caso qualcosa che non ti è chiaro?" Mi chiese lei sorridendo.
(T/n): "No, ho capito tutto alla perfezione" dissi io.
Mamma: "Bene, allora possiamo passare al prossimo argomento" disse lei per poi iniziare a spiegare.
Tra la lezione di scienze e quella di letteratura, si fece l'ora di pranzo, così riportai tutto il mio materiale di studio nella mia camera, e cominciai a dare una mano in cucina.
Nel pomeriggio invece mia madre doveva fare lezione a mia sorella, noi avevamo ovviamente orari diversi, dovuti anche ai programmi differenti.
Presi il mio materiale per il tiro con l'arco e uscì di casa, avviandomi verso il solito albero su cui posizionai il mio bersaglio.
Non che ero particolarmente interessata alle armi, però il tiro con l'arco era un hobby molto amato da me, senza un preciso motivo in verità.
Cominciai a provare varie volte a centrare il bersaglio con le mie frecce, però mi era ancora un po' difficile.
Dopo svariati tentativi ci riuscì, e a quello seguirono i miei canti di gioia.
Tornata a casa, mi misi a leggere qualche libro per rilassarmi un po', e in seguito cominciai a ripassare il materiale che stavo studiando in medicina.
Eravamo in piena estate, perciò anche se erano ormai le sei del pomeriggio, i raggi del sole continuavano ad attraversare i vetri della mia finestra, illuminando così la stanza.
Leiko: "Onee-San, cosa fai?" Disse lei entrando nella stanza.
(T/n): "Sto studiando medicina" le risposi io senza togliere gli occhi dal libro.
Leiko: "Onee-San, io ho appena finito di studiare, giochiamo un po' insieme?" Mi chiese lei.
(T/n): "Leiko devo studiare..." cominciai a dire, ma lei mi interruppe.
Leiko: "Solo venti minuti, o dieci. Ti pregooo" mi disse lei.
Chiusi successivamente il libro e lo riposi nella libreria, poi mi affiancai a lei.
(T/n): "A cosa vuoi giocare?" Le chiesi io sorridendo.
Lei mi prese per il polso e mi trascinò fuori in giardino.
Leiko: "Giochiamo ad acchiapparella!" Mi disse lei "Cominci tu!" Disse per poi cominciare a correre.
Cominciai a rincorrerla, e in poco tempo le ero arrivata dietro, riuscendo così a prenderla.
L'ora successiva andò avanti così, tra me e lei che cercavamo di acchiapparci a vicenda.
?: "Ei voi due, cosa state facendo?" Disse una voce, che stava leggermente ridendo.
Leiko: "Papà!" Disse lei correndogli incontro.
(T/n): "Bentornato papà, sei stanco?" Gli chiesi io.
Papà: "Un po', ma nulla di che. Torniamo a casa che probabilmente la mamma avrà già fatto la cena" disse lui per poi prendermi per mano, rientrando così a casa.
Mamma: "Bentornato caro, la cena è quasi pronta" disse lei guardandoci "Andate a lavarvi le mani" finì lei.
Presi Leiko per mano e ci dirigemmo in bagno, tornando poco dopo con le mani pulite.
Ci sedemmo a tavola aspettando che la cena venisse servita.
Pochi minuti dopo la mamma servì a tutti noi dei piatti, in poco tempo finimmo tutto e ci dirigemmo, come detto dai nostri genitori, in camera.
Leiko: "Non ho molto sonno" disse lei mentre io le pettinavo i lunghi capelli.
(T/n): "Dobbiamo comunque andare a dormire, lo sai" le risposi con tono gentile.
Leiko: "Già...Oh" disse lei ricordandosi qualcosa "Onee-San, domani è il tuo compleanno!" Disse con tono felice.
(T/n): "Si hai ragione, domani passiamo molto tempo insieme, giochiamo, leggiamo. Te lo prometto" le dissi lasciando infine la bambina.
Leiko: "Domani sarà fantastico Onee-San! Non vedo l'ora!" Disse lei esultando.
(T/n): "Adesso andiamo a dormire ok? Così il tempo passa più in fretta" dissi prendendo la ragazza e mettendola sul suo letto.
Leiko: "Si, buonanotte Onee-San" mi disse.
(T/n): "Fai sogni d'oro" le risposi, dandole un bacio sulla fronte.
Mi diressi verso il mio letto e mi misi sotto le coperte ed infine, dopo pochi minuti, mi addormentai.Angolo autrice
Buona sera a tutti!
Spero ovviamente che questo capitolo vi sia piaciuto.
Comunque eccoci qui, da questo punto in poi inizia una tra le mie parti preferite della storia.
Richiederanno più tempo per scriverle, però ne varrà la pena.
Come ultima cosa volevo lasciarvi delle foto per inquadrare meglio la famiglia di (t/n).Questa è la madre, le uniche cose che dovete cambiare qui è il colore degli occhi, che sarà uguale a quello di (t/n), e l'acconciatura, dato che raccoglie i capelli in una cipolla.
Il padre, qui non c'è molto da cambiare, se non il fatto che lui è più gioioso rispetto alla foto.
Infine Leiko, la sorella minore di (t/n). Diciamo che lei dovrebbe avere solo dei capelli più lunghi, e i nastri rossi al posto che gialli. Anche gli occhi dovrebbero essere di un rosso più acceso, ma comunque da l'idea.
Tengo a ribadire che le foto messe potrebbero rappresentare altri personaggi anime, il problema è che io qui non li conosco.
Nel caso scusatemi! Ho semplicemente ricercato le foto che più davano l'idea.
Beh detto questo ci vediamo la prossima settimana, ciao!
STAI LEGGENDO
ᰔ𝓝𝓸𝓷 𝓹𝓸𝓼𝓼𝓸 𝓪𝓶𝓪𝓻𝓮ᰔ(DazaixReader)
Romans"Dopo tutto quello che ho passato, è forse un errore non voler più amare?" (T/n), una ragazza che dopo aver perso tutto e tutti, si chiuse in se stessa, promettendosi di non amare mai più; Dazai, un ex membro della Port Mafia, riuscirà a far cambiar...