Capitolo 22

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Vari giorni dopo
(T/n) Pov
Era passato un po' di tempo da quando Dazai e Chuuya mi avevano portato qui, ma di quel famoso addestramento non si sentì una parola.
Avevo capito il perché, ma a breve ero sicura che sarebbe iniziato.
Qui non sono poi stata così male, anche se mi mancava molto la mia famiglia.
Ogni giorno loro due si assicuravano che mangiavo regolarmente e che dormivo, come facevano i miei genitori.
Mi avevano anche portato alcuni libri da leggere, così nel mentre che mi rimettevo non mi annoiavo troppo.
Sapevo però che non avevano ancora la piena fiducia in me, ogni volta che uno dei due usciva l'altro rimaneva qui, e controllava che non scappassi.
Molte volte parlavo con entrambi, ed erano quasi amichevoli con me, anche se non ne capivo il motivo.
Continuavo però a ricordarmi di quando Dazai mi diede il nastro che Leiko teneva legato ai capelli, anche se era solo un accessorio mi sembrava di averla vicino.
Dazai: "Che leggi?" Mi chiese il ragazzo sedendosi sul divano di fianco a me.
(T/n): "Un giallo" risposi, distogliendo gli occhi dal libro per rivolgere la mia intera attenzione a lui.
Dazai: "Sembra interessante, comunque sono venuto per dirti delle cose" disse "Tra qualche giorno inizierai il tuo allenamento, non so di preciso quando, lo dobbiamo ancora stabilire. Nel mentre ti posso dire in cosa consisterà" mi spiegò.
Annuì, chiudendo il libro.
Dazai: "Io e Chuuya abbiamo parlato e abbiamo deciso che-" cominciò a dire ma venne interrotto dal rosso.
Chuuya: "Ma se non abbiamo mai parlato di questo" disse lui entrando nella stanza.
Dazai: "Sh, dettagli. In ogni caso dicevo, il tuo allenamento almeno per ora si dividerà in due, con me penseremo al tuo potere, mentre con Chuuya allenerai il combattimento" mi spiegò.
Chuuya: "Credo si possa fare" disse lui.
Dazai: "Perfetto, perché non averi comunque cambiato nulla" rispose sorridente.
Chuuya: "Tu piccolo bastardo..." disse leggermente irritato.
Dazai: "Guarda che tra i due il piccolo sei tu" disse guardandolo.
Chuuya: "Non ti azzardare! Devo ancora crescere!" Rispose arrabbiandosi.
Queste scene accadevano spesso, loro due non andavano per niente d'accordo.
Ci avevo fatto l'abitudine, e alcune volte mi strappava anche un piccolo sorriso di divertimento.
Discussero per un po', fortunatamente senza rompere nulla.
Dazai: "Iniziamo domani" disse lui.
Chuuya: "Con che diritto stai scegliendo tutto tu?!" Rispose.
Dazai: "Intanto domani sei libero no? Comincerai ad allenarla" disse.
Chuuya: "Giuro che un giorno lo strozzo. Comunque va bene, fatti trovare pronta il pomeriggio" disse infine rivolgendosi a me.
(T/n): "Si" risposi solamente.
Dopodiché il rosso prese la giacca e uscì di casa, probabilmente aveva qualche affare da svolgere.
Riaprì il mio libro, e tornai a leggere quelle pagine piene di parole diverse.
Dopo un po' notai con la coda dell'occhio che Dazai si era alzato dal divano, rimanendo fermo in piedi.
(T/n): "Che succede?" Chiesi "Se posso chiedere..." aggiunsi, ricordandomi che era il mio capo.
Dazai: "Tu non ti annoi?" Chiese lui.
Alzai gli occhi e lo guardai nuovamente.
In effetti aveva una mano posta sul mento, e stava pensando a qualcosa.
Poco dopo i suoi occhi si illuminarono, venne di fronte a me e mi toccò il braccio.
Dazai: "Ti ho presa, adesso tocca a te" disse sorridente.
Poco dopo si girò e corse via.
Voleva che giocavamo ad acchiapparla? Non è un gioco per bambini?
Non riuscivo a capire perché lo faceva, non credo che si potesse divertente in alcun modo facendo una cosa del genere.
Dazai: "Eddai, stai al gioco" disse lui, facendo sbucare la testa dalla porta.
(T/n): "Si" risposi, alzandomi e lasciando il libro sul divano.
Corsi verso di lui, ma appena tentai di prenderlo scattò velocemente da un'altra parte.
Dazai: "Non così in fretta!" Disse ridendo.
Tentai di nuovo, ma era più veloce di me.
Mi fermai in mezzo alla stanza, mentre il ragazzo, seduto sul divano, mi guardava sorridente.
Avevo capito che era più veloce di me e per questo non potevo vincere contro di lui, non lealmente almeno.
Corsi velocemente verso di lui, che ovviamente fece un salto finendo distante da me.
Saltai sul divano, e successivamente caddi per terra, sbattendo leggermente la testa.
Ovviamente il fatto che non mi ero fatta molto male non lo doveva sapere, per questo coprì il punto della testa che mi faceva male, facendo anche una piccola smorfia di dolore.
Dazai: "Va tutto bene?" Chiese lui venendo verso di me "Ti sei fatta male?" Chiese mettendosi in ginocchio al mio fianco, mettendomi la mano sopra la testa.
Misi velocemente la mano sulla sua, e sorridi leggermente vittoriosa.
(T/n): "Ti ho preso" dissi, alzandomi velocemente.
Dazai: "Ehi aspetta! Questo si chiama barare!" Disse lui, alzandosi a sua volta.
(T/n): "Non credo che in futuro farò cose tanto leali" risposi, tornando seria.
Mi voltai e corsi via, mentre il ragazzo dopo poco iniziò ad inseguirmi.
Non ci mise molto a prendermi, era veloce e sapeva prevedere le mosse di chiunque gli stava attorno.
Era impossibile vincere contro di lui.
Prima che potesse tornare a correre via, nella mente mi venne in mente una domanda.
(T/n): "Dazai-san" lo chiamai.
Dazai: "Si?" Chiese in risposta.
(T/n): "Perchè tu e Chuuya-san vi comportate così con me?" Chiesi.
Dazai: "Così come?" Chiese stranito.
(T/n): "In maniera così gentile" risposi.
Dazai: "Beh è meglio un bel rapporto che un brutto rapporto no? E comunque ormai siamo come una famiglia" disse sorridente.
(T/n): "Una famiglia...?" Chiesi guardandolo.
Dazai: "Esatto" rispose.
Spostai il mio sguardo al terreno, mentre un sorriso si fece strada sul mio viso.
In fondo non sarebbe stato così tanto male ricominciare da capo no?
Pensandoci non sono stata affatto male qui, e sorpassando il fatto che mi hanno rapita, potevo essere felice qui...credo.
Dazai: "Comunque non sei per niente male" disse lui.
(T/n): "Cosa intendi?" Chiesi, inclinando la testa verso destra.
Dazai: "Hai capito che il nemico era più forte di te, per questo hai ideato una tattica differente" mi spiegò.
(T/n): "Quindi lo sapevi?" Gli domandai.
Dazai: "Si, lo sapevo già" mi rispose.
(T/n): "E allora perché eri venuto in mio aiuto?"
Dazai: "Beh per movimentare un po' il gioco" rivelò "Tu non hai fame?" Mi chiese poi.
(T/n): "A dir la verità no" gli risposi.
Dazai: "Mi potresti preparare qualcosa (t/n)?" Chiese con in volto un espressione implorante "Io lo farei anche, però sono stanco, e chi lo sa...potrei accidentalmente cadere sui fornelli e darmi fuoco" disse, portandosi la mano alla fronte come se stesse recitando.
(T/n): "Cosa vuoi mangiare?" Gli chiesi.
Dazai: "Sei la migliore! Va bene qualsiasi cosa" disse sorridente.
Mi diressi verso la cucina, seguita dal castano.
Lui si sedette su una delle sedie, mentre io presi vari ingredienti e cominciai a cucinare.
Più tardi misi di fronte al ragazzo un piatto di sushi, e i suoi occhi si illuminarono.
Dazai: "Quando hai imparato a cucinare?" Chiese lui, nel mentre che io mi sedetti al suo fianco.
(T/n): "A casa mi capitava spesso di aiutare mia madre, col tempo ho imparato" risposi.
Dazai in poco tempo finì il piatto, che mise poi dentro il lavabo.
(T/n): "Una volta che avrò finito l'addestramento sarò assegnata a qualcun altro?" Chiesi.
Dazai: "No, perché mai dovresti?" Mi domandò a sua volta.
(T/n): "A te e a Chuuya-san faccio perdere molto tempo, per esempio uno dei due deve sempre rimanere con me" gli dissi.
Dazai: "In effetti questo è un piccolo problema, ma svanirà nel tempo. Una volta che saremo completamente sicuri che potremmo fidarci di te non ci sarà più il bisogno di fare una cosa del genere"
(T/n): "Anche se non potrei andare molto lontano scappando da qui" dissi.
Dazai: "Potresti comunque farlo, diciamo che è una precauzione" mi rispose.
(T/n): "Ho capito" risposi semplicemente.
Dazai: "Credo che nemmeno tu ti fidi ciecamente di noi no?" Mi chiese.
(T/n): "Già" dissi.
Dazai: "Comunque grazie per il pasto, era davvero buono. Ora ti lascio un po' in pace" disse, e così andò nella sua camera.
Rimasi da sola, seduta sulla sedia della cucina.
Nella mia testa ronzavano senza sosta molte domande.
Cosa farò?
Come starò?
Perché non scappo?
Riuscirò mai a gestire il mio potere?
Perché mi dovrei fidare?
Perché non mi dovrei fidare?
Già...fidarsi di qualcuno.
Mi è sempre stato detto di non fidarmi degli sconosciuti, eppure ecco che mi ritrovo a conviverci.
Però fu colpa mia, se non avessi mai ucciso la mia famiglia non mi ritroverei in questa situazione.
Ed ecco un'altra domanda, cosa avrei potuto fare per evitare tutto questo?
Per quanto la mia mente vagava, in tutte le ipotetiche scene qualcuno si feriva.
Effettivamente però ci sarebbe stata una soluzione, quella di togliermi la vita.
Ma no, che dico.
Non potrei sapere che effetti avrebbe potuto portare, forse il mio potere si sarebbe scatenato in una maniera ancora più brutale della prima.
E allora, cosa avrei mai dovuto fare?
Io? Io assolutamente nulla.
Tutto ciò che bastava per fermare questo disastro era non farmi nascere, non creare il problema.
Eppure i miei genitori hanno deciso così, ed infondo non avrei mai potuto fare nulla per evitare l'accaduto.
Mi chiedo però perché.
Ho sempre pensato che tutto ciò che accade succede per un motivo, e quindi qual era questo motivo?
Non potevo fare a meno che pensare, e questo mi stava distruggendo dentro.
Una cosa però è sicura...in futuro farò solo di peggio.

Angolo autrice
Eccoci qui di nuovo, con questo nuovo capitolo.
Spero sia di vostro gradimento.
Lo so, questa volta è venuto un po' più corto rispetto al solito, però avevo davvero finito le idee per allungarlo.
In ogni caso vorrei ripetere che la parte della Dark Era sarà piena di skip time, quindi sarà probabile che ci saranno skip time anche di mesi, anche in due capitoli consecutivi.
Ripeto che mi dispiace per questo, però qui devo raccontare solo il fondamentale, gli avvenimenti che fanno inquadrare al meglio tutta la situazione.
In ogni caso non so tra quanto si ritornerà all'epoca di Atsushi, ci sono ancora vari capitoli da scrivere qui.
Beh detto questo direi che ci vediamo il prossimo weekend.

ᰔ𝓝𝓸𝓷 𝓹𝓸𝓼𝓼𝓸 𝓪𝓶𝓪𝓻𝓮ᰔ(DazaixReader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora