(T/n) Pov
Parai un colpo, poi un altro. Indietreggiai di qualche passo, pulendo con un dito la breve colata di sangue proveniente dal mio naso.
Il ragazzo di fronte a me non era messo affatto meglio, i lividi ben visibili ne erano la prova.
Con un passo svelto tornai di fronte a lui, e propio pochi attimi dopo mi ritrovai a bloccare il suo braccio, intento a colpirmi.
Era molto veloce, non lo avevo mai negato, ma riuscii a dargli una ginocchiata nello stomaco prima che facesse qualsiasi altra cosa.
Il rosso si piegò su se stesso, imprecando a bassa voce per il dolore.
Non mi lasciai sfuggire l'occasione d'oro, girai su me stessa in modo tale da caricare il calcio che poco dopo lo colpii sul viso, facendolo cadere a terra.
Misi in fretta un piede sulla sua schiena, così da impedirgli di rialzarsi. Presi il suo braccio, tirandolo verso di me.
Con l'altra presi la pistola, puntandogliela successivamente alla testa.
Dazai: "Incredibileee!" Esclamò lui, saltando felice.
Dazai: "Dopo più di otto mesi di allenamento sei riuscita a batterlo, non è cosa da poco!" Continuò lui, esaltandosi per questa mia vittoria.
Chuuya: "Smettila di urlare, coglione! E posa il mio cappello" ringhiò, girando la testa verso di lui.
Dazai era venuto ad assistere al nostro addestramento, dato che affermava che non aveva altro da fare.
Chuuya all'inizio aveva posato il suo cappello, poiché non lo voleva rovinare, e solo pochi secondi dopo Dazai se ne era già appropriato, mettendolo sulla sua testa.
Avevo il fiatone, e per poco non cadevo dalla stanchezza.
Tuttavia l'emozione mi faceva quasi scordare tutto ciò, avevo appena battuto Chuuya in un combattimento corpo a corpo!
Chuuya: "Per quanto io odi ammetterlo, sarei già morto se non fosse stato tutto un allenamento..." si fermò per un po', mentre cercava di far uscire dalla sua bocca quelle parole che tanto non voleva pronunciare "Hai vinto, per questa volta" ammise poi.
Lo lasciai andare, posando di nuovo la pistola nella fondina.
Dazai: "Si deve assolutamente andare a festeggiare! Andiamo a cena in un ristorante prestigioso, oppure facciamo una vacanza in America!" Iniziò lui, distaccandosi completamente dal mondo reale.
Chuuya: "Si certo, per te qualsiasi cosa è una scusa per festeggiare" lo riprese, dopo essersi alzato "Se paghi tu per me va bene" aggiunse poi.
Dazai: "Quasi quasi ci ho ripensato. (T/n) che ne dici se rimaniamo tranquillamente a casa?" Rispose velocemente.
(T/n): "Non credo ci sia il bisogno di celebrare, ci ho messo anche troppo" risposi, incrociando le braccia al petto.
Dazai: "Oh eddai! Non essere così depressa" borbottò, arrabbiandosi per finta.
(T/n): " 'Depressa'?" Chiesi confusa.
Dazai: "Esatto, non puoi rovinare questo momento con il tuo ragionamento insensato!" Insistette lui.
Chuuya: "Questa volta il bastardo bendato non ha tutti i torti. Non c'è alcun male nel festeggiare la fine dei tuoi allenamenti"
(T/n): "Fine dei miei allenamenti?" Domandai ancora confusa, ormai non capivo più se era la stanchezza che mi portava alle allucinazioni oppure se tutto questo fosse reale.
Dazai: "Beh si, con me avevi finito da tempo ormai. O almeno, migliorerai ancora di più sul campo di battaglia" mi informò, come se fosse una tra le cose più ovvie.
Effettivamente ora che avevo modo di ripensarci fui in grado di rendermi conto di quanto negli ultimi tempi avessimo fatto sempre le stesse cose.
Chuuya: "Hai uno strano talento con le armi, e in poco tempo sei riuscita a portare ad un alto livello la tua maestria con esse. E beh, con il corpo a corpo mi hai battuto, quindi sei arrivata ad un ottimo livello" aggiunse poi.
(T/n): "Questo vuol dire che d'ora in poi inizierò a lavorare?" Chiesi ai due.
Dazai: "Parlerò con il Boss e ti farò sapere" mi rispose "Per ora torniamo a casa e ordiniamo qualcosa da mangiare, sto morendo di fame!" Si lamentò, iniziando ad andare verso l'auto.
Poco dopo lo seguimmo a passo lento, entrambi troppo esausti per andare più veloci.
(T/n): "Chuuya-san, un giorno mi insegni a guidare?" Gli chiesi, spostando il mio sguardo su di lui.
Chuuya: "Guidare dici? Non sei un po' troppo piccola?" Rispose incerto.
(T/n): "Da quando guidare ha un'età minima ma l'omicidio no?" Dissi, alzando un sopracciglio.
Chuuya: "Touché" ribatté lui.
(T/n): "Quindi è un si o un no?" Insistetti io.
Chuuya: "Quindi è un 'ci pensiamo dopo, in un momento più opportuno' " rispose, mettendomi una mano sulla testa "Ora smettila di concentrarti su tutte quelle cose e goditi un po' di riposo" aggiunse, stropicciandomi i capelli.
(T/n): "Va bene" dissi io, tornando a guardare di fronte a noi.
Il viaggio in auto fu a mio avviso breve, ma il castano ogni volta che ne aveva l'occasione trovava il modo di infastidire Chuuya.
Ero più che certa che quest'ultimo era ad un passo dal fare un incidente solo per vederlo morire, ma si tratteneva perché in quel caso anche la sua vita sarebbe stata messa a rischio.
Anche quando fummo a casa Dazai continuò a parlare di qualcosa, ma non avevo alcuna forza per riuscire a concentrarmi sulle sue parole, così come il rosso.
Entrati ci sedemmo tutti, più esausti che mai -fatta eccezione per Dazai-, e più tardi il rosso ordinò qualcosa da mangiare.
Forse sushi, o comunque qualcosa di simile.
Ad un certo punto il castano balzò in piedi, come se avesse appena scoperto come far volare le macchine.
Dazai: "Ma certo! Come abbiamo fatto a dimenticarcene?!" Urlò poi, rivolgendosi al rosso.
Chuuya: "Cosa stai blaterando, Dazai di merda?" Chiese con voce assonata.
Dazai però lo ignorò completamente, andando nella sua camera -o almeno supponevo fosse la sua-.
Tornò poi con una scatola incartata come un regalo, più lunga che larga.
Aveva attirato decisamente la mia attenzione, e anche quella di Chuuya.
Chuuya: "Ah, parlavi di questo quindi" si sorprese lui.
Il moro venne incontro a me, senza dirmi nulla lasciò il pacco tra le mie mani ed indietreggiò.
(T/n): "Per me?" Chiesi confusa da tutta quella situazione.
Dazai: "Si. Veloce, aprilo!" Rispose euforico.
Slegai con calma il nodo rosso, togliendo in seguito anche la carta.
Una scatola nera si trovava nelle mie mani, e la mia mente non faceva altro che domandarsi cosa fosse.
Esitai un attimo prima di aprirla, ma poi vidi un qualcosa di meraviglioso al suo interno.
Presi lentamente l'arma in mano, accarezzando con con il pollice la tsuka(1) nera.
Passai poi ad osservare la tsuba(2) color oro, seguita subito dopo dalla saya(3) scura come la notte stessa.
Verso la fine questa presentava dei decori in oro, dei fiori di ciliegio per la precisione.
Il sageo(4) invece era come il sole, attirava subito l'attenzione con il suo colore splendente.
Dopo aver attentamente analizzato la parte esterna, tolsi la fodera e la luce accecante della lama mi abbagliò.
Subito dopo la tsuba c'era l'habaki(5), dello stesso colore della prima.
Anche nella parte superiore della lama erano incisi dei piccoli fiori, davvero adorabili.
Passai cautamente un dito su di essa, attenta a non tagliarmi.
Ero più che sicura che bastava solo sfiorarla per ferirsi.
Dazai: "Bella vero? Ero sicuro che ti sarebbe piaciuta!" Sorrise lui, osservando ogni mio minimo movimento.
Effettivamente mi sorpresi io stessa della mia reazione.
Chuuya: "L'abbiamo pagata un occhio della testa, quindi vedi di non romperla il primo giorno che la usi" mi avvertì lui.
(T/n): "Certo" risposi calma, rimettendo la katana nella sua saya.
(T/n): "Grazie tante per questo regalo" aggiunsi, dopo essermi alzata ed inchinata.
Dazai: "Ovviamente hai anche questo" disse, mostrandomi l'obi(6) nero.
Si avvicinò a me e senza aggiungere nulla mi mise quest'ultimo stretto alla vita.
Poi prese gentilmente la katana dalle mie mani e la ripose al suo nuovo posto.
Dazai: "È davvero la tua arma!" Disse dopo essersi allontanato un po' per osservarmi meglio.
Chuuya: "Certo che è la sua arma, è stata forgiata unicamente per lei. Idiota" aggiunse lui.
Dazai: "Chuuya, stai zitto per una buona volta" si rivolse a lui infastidito.
Chuuya: "Dillo un'altra volta se ne hai le palle" rispose, avvicinandosi a lui e alzandosi le maniche.
Dazai: "Dovresti davvero imparare a stare zitto" ripetè per la seconda volta, con un ghigno sul viso.
Chuuya: "L'hai voluto tu" disse, prendendolo per il colletto e cercando di tirargli un pugno in testa.
Sfortunatamente per il rosso però, Dazai riuscì a bloccare il suo attacco.
Chuuya: "Ringrazia solo il fatto che sono stanco, sennò saresti già in Tanzania per quanto forte ti avrei colpito" disse poi.
Subito dopo il campanello di casa suonò, così il rosso andò ad aprire, portando poi il piccolo bottino sul tavolo della cucina.
Dazai: "Non sarebbe stato male vivere in Tanzania, no?" domandò il castano, mentre ci dirigevamo entrambi in cucina.
(T/n): "Se ti piacciono gli elefanti potresti andarci tranquillamente" scherzai.
Dazai: "Ci farò un pensierino" ci rise lui.
Dopodiché ci sedemmo e mangiammo con calma, parlando di qualsiasi cosa ci potesse venire in mente.
Ovviamente i due ragazzi non persero mai occasione per insultarsi a vicenda, ed ero più che sicura che se fossero andati avanti un altro po' sarebbe potuto finire con un omicidio.
Pulii velocemente i piatti, riponendoli poi al loro posto.
(T/n): "Io vado a prepararmi per la notte. Grazie ancora" dissi, inchinandomi nuovamente e incamminandomi verso la mia camera.
Chiusi delicatamente la porta, prendendo poi il mio cambio.
Subito dopo preparai il futon, stendendo con precisone le coperte.
Mi alzai e osservai i vari libri che possedevo, cercandone uno che ancora non avevo iniziato.
Riuscendo dopo un po' a decidermi, mi sedetti e iniziai a sfogliare le pagine.
Non riuscì nemmeno a finire il primo capitolo che qualcuno bussò alla mia porta, distraendomi completamente da ciò che stavo facendo.
Dazai: "(T/n)" sentii la sua voce chiamarmi da dietro la porta.
Dazai: "Domani alle 9 nell'ufficio del Boss. Puntuale mi raccomando" mi informò lui tutto d'un tratto.
(T/n): "Ho capito" risposi velocemente.
Dazai: "Non rimanere sveglia fino a tardi. Buonanotte" disse poi, andandosene subito dopo.
Non mi diede nemmeno il tempo per dire qualsiasi cosa, ma alla fine sarebbe stato solo la solita buonanotte.
Continuai a leggere fino a quando non finii circa la prima decina di capitoli, in seguito posai il libro e decisi che era arrivato il momento di andare a dormire, dato che probabilmente domani sarebbe stata una giornata importante.Angolo autrice
Buonasera ragazzi!
Come ogni singola volta spero che questo capitolo vi sia piaciuto, e mi scuso per gli eventuali errori.
Vi lascio subito le spiegazioni, che per questa volta sono abbastanza.
Al prossimo capitolo!♡1) Impugnatura della spada giapponese strutturata per una presa a due mani.
2) Tsuba è il vocabolo nipponico indicante la guardia della spada giapponese.
3) Saya è il termine che, in lingua giapponese, indica il fodero della spada.
4) Il sageo è una fettuccia di cotone che può essere di svariati colori, utilizzata per fissare il fodero alla cintura.
5) L'habaki è il pezzo di metallo che avvolge la base della lama accanto alla Tsuba.
6) L'obi è una fusciacca o cintura tipica giapponese.
STAI LEGGENDO
ᰔ𝓝𝓸𝓷 𝓹𝓸𝓼𝓼𝓸 𝓪𝓶𝓪𝓻𝓮ᰔ(DazaixReader)
Romance"Dopo tutto quello che ho passato, è forse un errore non voler più amare?" (T/n), una ragazza che dopo aver perso tutto e tutti, si chiuse in se stessa, promettendosi di non amare mai più; Dazai, un ex membro della Port Mafia, riuscirà a far cambiar...