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DUE SETTIMANE DOPO.

Si poteva finalmente annunciare che tutto aveva avuto il suo finale meritato. La signora Huma aveva completamente ripreso a vivere, Can aveva cercato di recuperare il rapporto con Sanem come non aveva mai fatto, e il signor Aziz aveva rivelato a suo figlio del tradimento fatto a sua mamma, non potendo più rimanere in silenzio. Can era rimasto deluso dall'uomo che avrebbe dato la vita per lui, credeva che mai avrebbe fatto un qualcosa del genere, ma nella vita nulla poteva essere scontato.

«Non sempre a tutto c'è una soluzione» Aveva detto Sanem a Can, una volta scoperta tutta la realtà. Un'altra dura verità, che avrebbero dovuto accettare senza poter cambiare. Un'altra dura battaglia da dover vincere, e non perdere.

«Dove stiamo andando?» Domandò Sanem, dopo aver varcato l'uscita della sua casa. Can le aveva proposto un appuntamento a due, e lei non poteva ritirarsi, non dopo quello che in quattordici giorni, aveva fatto Can.

Quando, la sera in cui aveva conosciuto Deniz, Can aveva scoperto di Ali e di Sanem che era scappata da lui, non aveva dato retta a niente e nessuno e aveva raggiunto l'amore della sua vita per poterla aiutare. Ali non era abituato al distacco con la sua mamma, perciò una volta rivista Sanem, il piccolo si era tranquillizzato.

Can e Sanem tornarono a casa insieme, ma non dormirono nello stesso letto, com'era previsto. Can aveva dormito nella stanza degli ospiti, rimanendo comunque in allerta.

I giorni erano passati in quel modo, e Can non aveva mai lasciato Sanem da sola. L'aveva accompagnata dal pediatra, per la prima visita ad Ali, l'aveva accompagnata nel fare la spesa, nel comprare qualche giocattolo ad Ali.

Un giorno, si era addirittura presentato con una macchinina di gomma, incartata, e Sanem era rimasta spiazzata. Can si comportava come se fosse il padre del bambino e ciò la rendeva immensamente felice.

«So benissimo che oggi, essendo vigilia, avevi intenzione di passare la serata con la tua migliore amica, ma Sanem... Avevo intenzione di portarti in un posto magico, prima» La vigilia di Natale aveva fatto il suo ingresso e Can sperò in tutti i modi di sorprendere Sanem, con la sua sorpresa.

«Ho già sentito quella parola»

«Quale?»

«Magico. L'avevi usata durante il nostro ventitreesimo appuntamento, anni fa»

«E brava Sanem»

«Quando mi sono concessa a te per la prima volta»

«Ricordi tutto»

«Come posso dimenticarlo?»

«Ad ogni modo, non ho usato questa parole per ricordare quel momento, ma perché ciò che stiamo per vivere, Sanem, è magico»

«Tutto quello che abbiamo vissuto in questi quattordici giorni è magico, e tu mi hai sorpresa»

«Fammi un esempio, signora Sanem»

«Quando hai regalato quella macchinina ad Ali, è stata una delle scene più belle che mi si siano presentate davanti agli occhi. Ho sempre creduto che tu saresti stato diverso con mio figlio, ma non pensavo così tanto»

«C'è altro che ti ha sorpresa?»

«Tu credi che io non lo sappia, ma la realtà è che ti vedo... Quando la notte Ali piange, sei tu che ti avvicini a lui per calmarlo, ed io rimango in silenzio, a fingere di dormire, per poter sentire la tua voce e guardare come Ali si addormenta fra le tue braccia» In quei quattordici giorni, era successo di tutto e Can, era riuscito a sorprendersi da solo. Era contento delle reazioni che scatenava in Sanem, e delle sensazioni che si creavano all'interno del suo stomaco.

𝑁𝑜𝑛 𝐴𝑣𝑒𝑟𝑒 𝑃𝑎𝑢𝑟𝑎.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora