Essersi ritrovati a fare l'amore in quel modo così potente, quasi violento, ma passionale, aveva aperto in loro una voragine ancora più profonda. Entrambi si chiesero cosa sarebbe successo da quel momento in poi, se la situazione sarebbe andata sempre crescendo oppure sarebbe rimasta invariata, quindi senza nessuna possibilità di cambiamento. Le parole di Sanem avevano dato speranza a Can, ma non negava che provava paura di essersi esposto troppo, senza nessun miglioramento.
«Sanem»
«Ehi»
«Dobbiamo andare a cena»
Sanem era posizionata su Can, completamente priva di indumenti, così come lui. Can le passava due dita nei capelli, facendola poi scendere lungo la schiena, raggiungendo infine il fondoschiena. Quel passaggio lo ripeteva infinite volte, fin quando Sanem non si decise a sollevarsi.
«E dobbiamo parlare» Continuò lei.
«Non abbiamo già parlato?»
«Si, ma non abbiamo risolto granché. Anzi, siamo finiti col denudarci» Era scoppiata a ridere, contagiando anche lui.
«Beh si, ma questo perché lo desideravamo entrambi Sanem... Noi due abbiamo già parlato, tocca a me tentare di riprenderti»
«E sei a buon punto»
«Però devo impegnarmi di più»
«Non necessariamente»
«Che vuol dire?»
«Voglio dire, mi hai portata a New York, realizzando quindi uno dei miei sogni più grandi, hai fatto da papà a mio figlio, salvandogli non solo la vita, ma occupandoti di lui quando io non ne avevo la possibilità, mi hai fatto rivivere il nostro primo incontro e la nostra prima volta nello stesso identico modo, senza sapere cosa sarebbe successo poi» Ed ecco quello di cui prima parlava Sanem: quando era arrabbiata, provava emozioni contrastanti e quindi, non si rendeva molto conto di quello che diceva. Parlava per rabbia, per poi pentirsene.
Quella sua uscita aveva ferito Can, ma aveva sistemato il tutto con l'ultima affermazione, confermando quello che prima diceva di lei.
«Io voglio farti provare tutto quello che ti è stato tolto in questi quattro anni Sanem»
«Mi stai già facendo provare tutto questo, Can. Credi che Kemal mi avrebbe mai permesso di uscire con le mie amiche? Piuttosto, andavo con Yigit e prendevamo Kemal per i fondelli, pur di raggiungere Zeynep. Lui diceva che una sola amica basta e avanza, perché le amicizie, quelle vere, non esistono»
«Ma poi hai conosciuto Deniz»
«Ho conosciuto Deniz, e assieme a Zeynep abbiamo fatto un sacco di cose. Kemal non me l'ha mai fatto provare»
«Sanem tu non devi chiedere a nessuno se puoi uscire o meno con le tue amiche, lo devi fare e basta» Sanem rideva nervosamente. Il ricordo di ciò che Kemal le aveva fatto passare, mista a quella frase, non aveva senso.
«Lui mi ha detto l'esatto contrario»
«Sanem, non prendertela ma, come hai fatto a rimanere con lui?»
«Kemal inizialmente non era cosi. Provavo emozioni con lui, o meglio, mi sentivo bene. Dopo quello che mi avevi fatto, stare con lui mi sembrava la soluzione più giusta, nonostante pensassi a te. Ho provato ad essere felice, inconsapevole di come sarebbe andata»
«Mi dispiace un sacco Sanem»
«Basta scuse. Abbiamo capito entrambi la ragione che ti ha spinto a lasciarmi, e anche se non è stata la cosa più giusta che tu abbia fatto, ammetto che se non sarebbe andata così, non avrei mai conosciuto questo lato di te con mio figlio»
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𝑁𝑜𝑛 𝐴𝑣𝑒𝑟𝑒 𝑃𝑎𝑢𝑟𝑎.
Fanfiction«Non avere paura» Il terrore di sopravvivere, non potendo vivere. La sofferenza che ti porta a non saper respirare, chiudendoti nel tuo posto, senza alcuna via d'uscita. Il suo arrivo cambierà letteralmente ogni minuscola situazione, attuando miglio...