30. Ultimo Capitolo.

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UN GIORNO DOPO.

Tutto accadde esattamente come sarebbe dovuto capitare. Can, Sanem e Ali viaggiarono nuovamente verso New York, dove ad attendere il ragazzo selvaggio, c'era una sorpresa in stile Sanem.

Aveva sempre pensato alle sorprese che Can le aveva fatto, alla voglia che aveva di riprendersela e ai gesti che aveva messo in pratica, perciò decise che sarebbe stata lei a sorprendere lui.

Can non aveva la minima idea di quello che lo aspettava e un po' d'ansia ce l'aveva, ma era solito non mostrarla. Decise poi, di scattare nuovamente foto al panorama che aveva difronte, visto dall'alto. New York era qualcosa di inspiegabile, ed era per questa ragione che entrambi l'amavano così tanto.

«Io non ho idea di quello che hai fatto»

«Ah non lo so, tocca a te scoprirlo»

Mentre Sanem si divertiva con Ali, mostrando alcune facce buffe, Can rimase a contemplare la donna che aveva al suo fianco, e che era riuscito a riprendersi dopo infinite battaglie. Avevano lottato entrambi, senza mai arrendersi, nonostante la forte paura che volteggiava attorno a loro.

Una volta scesi a New York, dopo altri innumerevoli controlli, Can e Sanem tornarono nell'hotel che li aveva visti litigare, e fare l'amore per la prima volta dopo tempo. La camera era la stessa, ed era assurdo anche solo dirlo.

«Questa camera mi ricorda qualcosa» Aveva detto Can, ridacchiando.

«Ma davvero? Che strano»

«Sai, c'è una cosa che mi piacerebbe avere come regalo da te»

«E cioè?»

«Spogliati, davanti ai miei occhi» Sanem diventò paonazza in volto, divertendo Can, che già si era accomodato per poterla guardare.

«Io?»

«Non sia mai dicessi ad un'altra ragazza» Era scoppiato a ridere poi. Se inizialmente Sanem era titubante, alla fine si lasciò andare, completamente e soprattutto, senza nessun tipo di imbarazzo.

Nonostante suo figlio fosse sveglio e alcune volte ridacchiava da solo, sistemato per bene nella culla, Sanem sollevò la sua maglia, a tratti, lanciandola poi verso Can, che ammirò all'istante la sua donna. Passò successivamente ai suoi leggins neri, aderenti, che rimolse allo stesso tempo, lentamente.

Vederla in intimo faceva sempre un certo effetto e Can non poteva fare a meno di mordersi il labbro inferiore, sopraffatto da tale bellezza. Camminò verso di lei, che lo osservava con occhi luccicanti, per poi sistemarsi alle sue spalle e stringerla dalla vita.

«Muoviti come sai fare solo tu» Aveva mormorato, passando la lingua sul lobo dell'orecchio di Sanem, che ondeggiava a suo piacimento, prima scendendo verso il basso, risalendo infine verso l'alto.

Can si eccitò moltissimo e non si impegnò neanche a nasconderlo: prese a baciarle il collo con dolcezza, ma senza mai staccarla da lui. Avere a che fare con lei, era la cosa migliore che fosse mai capitata bella sua vita e in momenti come quelli, adorava sempre più lei.

Adorava la sua donna a prescindere da quello che vivevano insieme, ma quando era a così poco dall'entrare dentro di lei, molte emozioni si mischiarono fra loro, creando una voglia pazzesca di non terminare mai quel momento, e di adorarlo come faceva ogni volta.

«Facciamo l'amore, Sanem» E lei non se lo fece ripetere due volte. I loro baci erano come droga, non riuscivano a farne a meno. Le loro labbra si attaccarono in un movimento che difficilmente avrebbe potuto dimenticarsi, e aumentavano di secondo in secondo.

Quella magia che c'era fra loro, fra quell'incastro di bocche e quell'unione di anime, rendeva quel momento ancora più unico. Non era un fare l'amore scontato, il loro era fare l'amore ogni volta sempre meglio, come una nuova opera d'arte che nessuno aveva mai visto.

𝑁𝑜𝑛 𝐴𝑣𝑒𝑟𝑒 𝑃𝑎𝑢𝑟𝑎.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora