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DUE MESI DOPO.

Ventisei anni prima, dopo dodici ore di travaglio, la piccola Sanem aveva deciso di nascere, rendendo la sua mamma e il suo papà, immensamente felici. Ma non poteva essere la reale Sanem, se prima non provocava un infarto nei suoi genitori.

"La piccola non respira"

La diedero per spacciata, credevano che Sanem non avrebbe resistito, ma lei stupì tutti, cominciando a piangere.

*

«A che pensi?» Le aveva chiesto Can, sistemandosi alle sue spalle per riuscire a stringerla. La sua bocca camminò verso la sua guancia, dove ci rimase.

«A quello che ha passato mamma quando mi ha dato alla luce»

«Giusto, ventisei anni fa sei nata, amore mio, e i tuoi genitori hanno fatto la cosa più giusta nel metterti al mondo, perché io senza di te non so proprio come avrei fatto»

«Can, ti prego, fa male» Aveva mormorato, mostrandosi in tutta la sua fragilità.

«Che cosa?»

«Leggi»

Can prese fra le mani quel foglio che Sanem poco prima aveva letto, parola per parola, e riuscì a capirne il contenuto.

«È la caligrafia di tua mamma»

«Leggi» Continuava a dire lei.

10/02/1997

Sei talmente bella che non riesco a smettere di guardarti, piccola Sanem.
Non so neanche io come stia riuscendo a scrivere queste parole, dopo dodici ore di travaglio: faticavi a venir fuori e soprattutto, non riuscivi a respirare.
Mi hai ucciso, Sanem, e la colpa non è neanche tua.
Sono morta dentro quando i medici ci hanno riferito che il tuo cuore non batteva e che probabilmente non saresti sopravvissuta, ma alla fine, hai sorpreso tutti e hai emesso il tuo primo vagitto, provocando in me e tuo padre qualcosa di forte.
Sei così fragile, così piccola, Sanem.
Non vedo l'ora che tu cresca, con tutti i valori che noi ti insegneremo.
Non vedo l'ora di vederti gattonare, di sentirti pronunciare la tua prima parola, di vederti sorridere.
Sappi, amore mio, che noi moriremmo per te.
Ti amiamo più della nostra stessa vita, benvenuta al mondo vita nostra.

«Sanem...»

«Questa lettera la leggo ogni anno, Can. Ogni volta che compio gli anni, questa lettera appare davanti ai miei occhi»

«Dove l'hai trovata?»

«È una lettera che mi ha dato mamma, anni fa, e da all'ora, non ho smesso di tenerla»

«Leggendola, ti fai solo del male, Sanem. Capisco quanto sia forte, ma ti distruggi»

«Ma io così la sento vicino»

«Ascoltami, facciamo un discorso, io e te» Aveva detto, abbassandosi sulle ginocchia dinnanzi a lei.

«Mettiamo te e Ali. Tu hai scritto una lettera del genere, il giorno che hai partorito, senza sapere che poi la tua vita sarebbe finita. Si dice che dall'alto, loro riescano a vederci e a sentirci, quindi lo fai anche tu con tuo figlio. Lo vedi che rilegge quella tua lettera, ogni giorno che compie gli anni. Che gli avresti detto?»

«Di non farsi del male, perché sarei stata sempre al suo fianco»

«Esatto. Ora ascolta quelle parole dentro di te, e senti la voce di tua mamma. È lei che te lo sta dicendo»

𝑁𝑜𝑛 𝐴𝑣𝑒𝑟𝑒 𝑃𝑎𝑢𝑟𝑎.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora