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IL GIORNO DOPO.

Can e Sanem erano volati nuovamente a Istanbul. Volevano passare il primo dell'anno in compagnia dei loro amici, cosa che non avevano fatto il giorno della vigilia. Quindi avevano deciso di recuperare in quel momento, non pensando a niente e nessuno.

Nel frattempo che Ali veniva spupazzato dalla nonna e dagli altri invitati, sulle note di Love Me Like You Do, Can e Sanem avevano danzato per minuti interi, senza scatenarsi troppo, o stancarsi. Quel momento lo avevano desiderato da troppo, ed era la prima volta che ballavano insieme, dopo anni passati a distruggersi. Una mano di Can era sistemata per bene sul fondoschiena di Sanem, e i loro occhi si cercavano, parlandosi con tutto l'amore che avevano in corpo.

«Sono contento di essere con te, Sanem»

«Non hai idea di quanto lo sia io, Can»

«È pericoloso se ti dicessi che non vedo l'ora di strapparti questo vestito di dosso?»

«È pericoloso in effetti, ma allo stesso tempo mette un adrenalina pazzesca. Sai no, che a me piace giocare col fuoco, quando si tratta di te»

«Allora vuoi giocare?»

«Rischieremo di scottarci»

«Scottiamoci allora» Aveva risposto, posando sulla bocca di Sanem, la sua lingua, cercando di non farsi notare da nessuno. Entrambi scapparono nello stesso identico momento, credendo di non essere stati visti, ma qualcuno li aveva notati ed era scoppiato a ridere.

«Come si fermano?» Aveva parlato Zeynep, guardando Deniz.

«Non puoi fermare qualcosa che è appena cominciato» Le aveva risposto, chiudendo un occhio, per poterle fare l'occhiolino. Sanem e Can invece, avevano chiuso la porta del bagno a chiave, per poter rimanere all'interno il più a lungo possibile.

Quel bacio che si erano scambiati aveva acceso in loro una passione travolgente, una fiamma che ardeva sempre più, non riuscendo a spegnersi. E mentre i due si divertivano fra loro, Huma osservava il piccolo Ali, perdendosi nei suoi occhi socchiusi. Passava una mano sulla guancia, sentendo immediatamente la sua pelle morbida.

«Sei stupendo» Aveva mormorato.

«Sei il cuore della nonna. Mamma e papà ti amano così tanto, questo è vero, ma la nonna morirebbe per te»

Huma era davvero presa da quel bambino, e non avrebbe mai voluto lasciarlo andare. Sapeva che prima o poi sarebbe cresciuto, e magari sarebbe stato una peste. Anche se, credeva di non riuscire a vederlo raggiungere il compimento dei diciotto anni.

Pochi istanti dopo, mentre Zeynep era fra le braccia di Yigit, e Deniz parlava animatamente con la sua mamma, Sanem e Can, di ritorno, avvertirono il cellulare squillare.

«È il tuo, rispondi» Parlò Can, osservando dal display chi la cercasse. A Sanem, gli occhi le si velarono di lacrime nell'istante in cui lesse quel nome.

Nonna.

«Nonna»

«Sanem, amore mio, come stai?»

«Io sto bene, tu? Come va lì da voi?»

«Qui ce la caviamo Sanem. Non chiami più come una volta, è anche vero che sei cresciuta ormai... Non sei più una ragazzina»

«Nonna non hai idea di quello che ho dovuto affrontare»

«Sapevo fossi fidanzata con Kemal, ma non mi hai più fatto sapere nulla. Com'è andata?»

«È finita, nonna, sappi solo questo. Ho dovuto mettere la parola fine prima che fosse troppo tardi»

«Io sono orgogliosa di te, amore mio, così come lo sarebbero stati i tuoi genitori»

𝑁𝑜𝑛 𝐴𝑣𝑒𝑟𝑒 𝑃𝑎𝑢𝑟𝑎.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora