Capitolo 1

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Feci un respiro profondo ed entrai nel cortile della mia nuova scuola. Sta calma Ade.

Il mio piano per passare quest'anno era facile: pensa solo a studiare e non affezionarti a nessuno. Ero stanca di amicizie troppo belle, che poi bisogna rompere, per via dei tuoi genitori e del loro stupido lavoro. E poi non volevo trovare di nuovo l'amore, l'ultima volta ero stata mollata, perché lui era affamato dal potere, di diventare l'alpha del suo branco e io non potevo esserci, essendo un inutile umana. Jeff era un licantropo troppo giovane per capire, che aldilà del potere non c'era niente, di cui si sarebbe aspettato.

Credo di essere l'unico umano al mondo a sapere l'esistenza, di licantropi, quello che raccontano i libri o i film, è vero solo in parte. Sono persone che si trasformano in lupi, ma lupi molto grandi, grandi quasi quanto un cavallo. Hanno molti problemi a gestire la rabbia, quindi mai stuzzicarli troppo, l'ho imparato a mie spese...

Vivono tutti in piccoli branchi, governati da un alpha, che si assume tutte le responsabilità del proprio gruppo. In cima a tutti ci sono i Severy, cioè licantropi molto anziani che governano tutti i branchi. Sono molto severi, con regole rigide, fra cui la più importante "Mai svelare l'esistenza dei tuoi fratelli egli umani" in poche parole, se sveli il segreto sei fritto. Ovviamente questa regola, con me, è stata infranta da Jeff, il quale mi pregato in ginocchio di non dirlo a nessuno e io, da stupida ingenua ho accettato, troppo accecata dall'amore.

Entrai dentro al cancello con milioni di occhi addosso, ecco ciò che odio di più, è essere al centro dell'attenzione. Li ignorai ed entrai nel grande edificio bianco.

<< salve, sono Adelaide Mentis, la nuova studentessa >> dissi alla segretaria, lei alzò lo sguardo e mi squadrò con i suoi piccolo occhi da squalo, sistemandosi i suoi occhiali.

<< giusto, la nuova studentessa >> disse con voce roca, facendo un smorfia << ecco metti una firma qui, e poi vai subito nella 4-B >> continuò, firmai il foglio e uscì dalla segreteria, mi guardai attorno e lì mi accorsi di un piccolo problema, deve cavolo potevo trovare l'aula?!

Sbuffai esasperata, questa giornata andava di bene in meglio!

Mentre ero girata, a guardare un corridoio a me sconosciuto, cercando di individuare qualche cartello o studente che mi potesse indicare la classe, qualcuno mi venne addosso, dandomi una botta alla spalla che mi fece quasi cadere.

<< stai un po' attenta! >> mi gridò contro, alzai gli occhi infuriata e incontrai due occhi di ghiaccio, che mi incantarono. Ripresi il controllo di me solo pochi secondi dopo, guardando il ragazzo davanti a me, era alto, con il corpo slanciato, indossava una maglietta nera a maniche corte, che lasciava libere le sue braccia muscolose, mi fermai poi sul suo viso, notando la sua pelle candita, mentre i suoi capelli neri gli ricadevano disordinati sulla fronte, corrugata dalla rabbia. Scossi la testa riprendendomi.

<< io devo stare attenta?! Ero di spalle! Sei tu che dovevi stare attento! >> gli risposi infuriata, vidi le sue iridi spalancarsi stupite, per poi tornare normali.

<< intanto ti potresti levare da in mezzo al corridoio! >>

<< oh scusa! Sai com'è, sono nuova! E non so dove cazzo è la mia aula! >> gli urlai di rimando, lui mi prese bruscamente il foglio dalle mani, dove c'erano scritti i miei orari e lo lesse << ehi! >> mi avvicinai a lui, con l'intenzione di riprendere il mio orario. Prima però che potessi intervenire, mi porse di nuovo il foglio e glielo levai dalle mani malamente, fulminandolo con lo sguardo, notando come avesse sgualcito il mio orario.

<< il 4-B e in fondo a questo corridoio >> mi disse, sbuffai e lo superai con uno spintone camminando nel lungo corridoio, ma la mia coscienza mi fece bloccare, così maledicendo me stessa, mi girai un'ultima volta.

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