Capitolo 13

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Mordicchiai l'unghia del pollice, che mi stava chiedendo pietà per questa incessante tortura, che andava avanti da più di dieci minuti, ossia da quando eravamo arrivati a casa della maga Margaret.

<< vuoi stare un attimo ferma? >> si lamentò Mike, seduto sul divano, guardandomi annoiato mentre io facevo avanti e indietro per la stanza.

<< e se gli è successo qualcosa? >> diedi voce alla mia preoccupazione << se non erano solo in due ma un intero branco? Chissà da quanti competenti poi... >>

<< Ade calmati, se gli fosse successo qualcosa il ciondolo avrebbe già incominciato a brillare >>

Abbassai allora lo sguardo sulla collana.

<< sta brillando infatti! >>

Mike alzò gli occhi al cielo.

<< Dio Ade >> disse frustrato << lo sai benissimo che sta brillando per Lia >>

Sospirai e mi sedei vicino a lui sul divano.

<< scusa, sono solo preoccupata che gli sia successo qualcosa >>

Mike mi sorrise rassicurante avvolgendomi con un suo braccio, attirandomi al suo petto caldo.

<< sai, sono contento che Kei si sia innamorato di una ragazza come te >> disse improvvisamente, facendomi sbuffare.

<< perché dici questo adesso? >>

<< perché sono felice per il mio amico >> rispose << finalmente ha trovato qualcuna per tenerlo a bada e lontano dai guai >>

Sorrisi e gli lasciai un bacio sulla guancia.

<< grazie Mike >> dissi << da oggi in poi sei il mio preferito >>

<< uhm-uhm >> fece poco convinto << lo so che invece è Scott >>

<< è l'unico che si è presentato come cristo comanda! >> mi giustificai, facendolo ridacchiare.

<< guarda che anch'io sono stato gentile con te >>

<< oh certo >> ribattei seccata alzando gli occhi al cielo << perché farmi uscire prima da scuola con una firma falsa, dicendo che io ho una sorella inesistente, facendomi poi portare letteralmente nella tana del lupo, è gentilezza secondo te? >>

<< si, siccome ti ho fatto uscire prima da quel carcere e ti ho fatto incontrare Kei, che guarda caso adesso è il tuo fidanzato >>

Scossi la testa in disaccordo con lui.

<< io è Kei ci eravamo già incontrati prima del tuo intervento, giovane amico >> ribattei trionfante.

Lui si massaggiò il mento come per imitare una persona pensierosa.

<< mi deve essere sfuggito questo particolare >> disse e io annuii.

<< esatto, quindi non giocare a fare cupido, Mike >>

Il licantropo sbarrò gli occhi mentre un sorriso incurvò sia le sue, che le mie labbra.

<< io gioco a quel che voglio! >> disse, facendo scoppiare entrambi in una fragorosa risata.

Però ci bloccammo appena sentimmo uno strillo di dolore dal piano di sopra.

<< Margaret sa quello che fa vero? >> domandai insicura, guardando le scale, proprio davanti all'entrata.

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