Una settima di viaggio e noi eravamo arrivati al centro dell'Utah. Ogni giorno che passava il desiderio di tornare a casa aumentava sempre più. Non perché non gradivo la compagnia dei licantropi, ma la mia doccia era la cosa che desideravo di più al mondo. I miei capelli chiedevano pietà, ero riuscita a farmi il bagno insieme a Lia dentro un lago per ben due volte, un fottuto colpo di fortuna. Solo che dovevamo stare attente a due possibili licantropi che facendo finta di vegliare su di noi, per evitare che qualcuno ci guardasse, quando in realtà ci fissavano solo loro.
Adesso stavamo passando intorno hai confini di una città sconosciuta, Chuck aveva detto che in forma lupo avremmo risparmiato tempo, che se attraversavamo la città in forma umana, ci avremmo messo troppo.
<< ho bisogno di un bagno caldo >> mi lamentai completamente sdraiata sulla schiena del licantropo grigio.
Lo hai fatto l'altro ieri un bagno.
Mi rispose Kei nella mia mente.
<< beh, ne ho di nuovo bisogno >>
Il mio ragazzo sbuffò, scuotendo la sua morbida chioma e facendomi alzare a sedere. Mi stiracchiai alzando le braccia verso il cielo che mostrava le ultimi luci del tramonto, sentendo la piacevole sensazione delle ossa che scricchiolano. Ormai o dormivo sulla groppa di Kei, mentre continuavamo a muoverci, oppure sul terreno del bosco, riscaldata dal caldo pelo del mio ragazzo.
<< besta, voglio scendere >> affermai e Kei si bloccò subito, appena mi sentì scivolare via dalla sua groppa.
Che stai facendo?
<< voglio sgranchirmi le gambe, mi sono stancata di stare seduta >> affermai, camminando al seguito di Lia, che stava come suo solito accanto al suo compagno. Dopo pochi secondi Kei mi affiancò, in forma umana.
<< sei proprio una viziata >> mi disse il mio fidanzato e io lo guardai male.
<< e tu sei proprio puzzolente >> ribattei incrociando le braccia al petto << anche a te servirebbe un bel bagno >>
<< scusa, se mentre lo facevi tu, io ti facevo da guardia >> rispose con finta delusione.
<< oh, ammettilo stavi guardando tutto questo >> feci un gesto su tutto il mio corpo << non credere che non me ne sia accorta, lupacchiotto >>
<< cosa? No, ti starei sicuramente sbagliando >> rispose innocentemente.
<< sei un pervertito >>
<< e tu una rompipalle >>
Gli diedi una botta sulla spalla, naturalmente non gli feci niente, ma incominciò a ricorrermi e io corsi cercando di sfuggirgli, mentre le nostre risate si univano e rimbombavano nel silenzioso bosco.
Urlai quando superai di poco Chuck, che drizzò le orecchie appena gli passai di fianco, corsi più velocemente mentre il mio respiro si faceva pesante. Sorrisi nel sentire due caldi e forti braccia circondarmi la vita, alzandomi poi e mettendomi a testa in giù sulla sua spalla.
<< voglio delle scuse! >> ridacchiò Kei, mentre il sangue mi andava alla testa.
<< mi scusi, allora signor Fost >> risposi facendo un finto tono colto << per il fatto che puzzate peggio di un caprone! >>
Kei iniziò a farmi un solletico sui i fianchi, facendomi uscire le lacrime dai occhi per le troppe risate.
<< basta! Non respiro! >> mi lamentai ormai a corto di fiato << ok ok, mi dispiace! Mi dispiace! Ma adesso mettimi giù! >>
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My Moon
Werewolf[STORIA IN REVISIONE] Adelaide Mentis ha appena compiuto 17 anni quando i suoi genitori le dicono che devono trasferirsi per lavoro nella piccola cittadella di Flagstaff. Ade non può essere più che contenta di lasciarsi Salem e i brutti ricordi alle...