Capitolo 24

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Sospirai felice appena sentii il leggero punzecchiare del sole, solleticarmi le mie palpebre ancora chiuse. Semichiusi gli occhi, sorridendo subito dopo accorgendomi di delle braccia muscolose, circondarmi i fianchi da dietro. Girai il capo trovando esattamente ciò che mi aspettavo. Un Kei ancora dormiente, fra le braccia di Morfeo. Il suo petto scultoreo era ben esposto sotto i miei occhi lussuriosi, la vita era coperta da un lenzuolo bianco, che copriva molto poco anche me.

Strisciai sul letto, per arrivagli più vicino e riuscire a sfiorare le sue labbra semichiuse.

<< buongiorno >>

La sua voce roca si fece sentire, ancora impastata dal sonno. Sorrisi allontanandomi leggermente dal suo viso, potendo così vedere le sue lame di ghiaccio.

<< 'giorno >> biascicai anche io.

<< da quanto sei sveglia? >> domandò.

Alzai le spalle << da adesso >>

Sentii una sua mano salire sul mio corpo nudo, coperto a mala pena dal lenzuolo, iniziando poi a tracciarlo con le sue dita, avanzando lentamente verso il mio viso. Lo lasciai fare mentre io sfioravo il suo petto, tenendo lo sguardo basso.

<< qualcosa non va? >> chiese subito.

Sospirai pesantemente << oggi è il grande giorno >> sentii come il corpo di Kei si irrigidì, per poi farsi più vicino al mio << v-voglio solo che vada tutto bene >>

<< andrà tutto perfettamente, Ade, te lo prometto >>

Annuii alzando di nuovo lo sguardo su di lui, credendo alle sue parole. Anche se il timore che qualcosa potesse andare storto c'era lo stesso. Speravo che la mia parola i Severy l'avrebbero creduta, ma in caso contrario, non sapevo cosa aspettarmi.

<< ti amo >> mormorò Kei.

<< anche io >> e le nostre labbra si unirono.

Partimmo presto, anche se di controvoglia, pronti per affrontate i Severy e il nostro destino. Tutti non avevamo accennato a dire una sola parola, troppo immersi nei nostri pensieri. Era normale, credo. Insomma chi aveva voglia di parlare in una situazione così tesa? Speravo solo che dopo tutto questo, saremmo tornati quelli che eravamo stati sempre.

Scesi dalla groppa di Kei appena tutti si fermarono davanti ad un muro di pini. Si potevano udire dei ringhi e dei piccoli ululati. Guardai il licantropo di fianco a me per ricevere conferma, e senza guardarmi, annuì. Si, eravamo proprio arrivati.

Lia si avvicinò a me, porgendomi il suo giacchetto di lana bianca.

<< per ora è meglio nascondere il tuo odore, per non scatenare troppo scompiglio >> affermò e io annuii infilandomi la giacca.

Subito venni afferrata da una presa ferrea, Kei mi attirò verso il suo fianco, prendendo poi delicatamente la mia mano, e stringendola con forza. Ricambiai quella stretta, guardando quel confine di alberi che ci separava dal centro Licantropia. Sospirai un' ultima volta, per poi superarlo insieme agli altri.

Venni travolta dal paradiso. Licantropi. Licantropi ovunque. Chi giocava ad inseguirsi, ringhiando giocosamente. Chi lottava fra loro, ma solo per allenarsi. Chi invece preferiva godersi il sole, sdraiandosi sulla fredda neve, e sonnecchiando serenamente. Davanti a noi, rimasti a guardare il tutto, si apriva una grande strada, fatta in pietre che lascivano fuoruscire dei ramoscelli secchi dall'inverno. Hai lati era caratterizzata da piccoli negozi in pietra rossa, che arrivavano fino in fondo alla strada, percorsa da molti licantropi, sia in forma umana e non.

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