<< quindi sono andati via? >> domandò Mike, seduto vicino al fuoco.
<< non lo sappiamo, potrebbero essere ancora nascosti nel bosco >> rispose Chuck serio, appoggiato sul divano davanti a noi, con le gambe di Lia sopra le sue ginocchia. La licantropa era stata fasciata al collo e anche se era nascosta dalla maglietta, aveva una fasciatura anche sulla schiena.
Era passato un giorno dalla battaglia contro Jeff, adesso eravamo tutti a casa di Margaret, per parlare dell'accaduto, per esempio come avevano fatto a sparire venti licantropi così all'improvviso.
<< lui ha detto "domum" prima che sparissero tutti quanti >> dissi, anche io seduta sull'altro divano difronte a quello di Chuck. Ormai sapevano tutti che Jeff mi aveva soggiogata per far si che non dicessi mai a voce alta il suo nome.
<< una formula magica? >> propose Billy, appoggiato con la schiena al muro vicino al camino, con al fianco Scott.
<< domum in latino significa casa >> intervenì Kei, seduto accanto a me.
In quel momento entrò nel salone Maggie, con delle tazze di tè fumanti su un vassoio.
<< Margaret esiste una formula chiamata "Domum"? >> gli chiese Chuck.
<< oh, certo che esiste, ma serve l'intervento di una maga >> rispose posando il vassoio sul tavolino in legno scuro.
<< ma allora come avrà fatto? >> domandai, stringendo la coperta sulle mie spalle.
<< beh, l'incantesimo si può fare anche a distanza >> si affrettò ad aggiungere la maga, pulendosi le mani sul grembiule.
<< in che cosa consiste esattamente questo incantesimo? >> chiese Scott.
Margaret sospirò sedendosi su una poltrona verdognola all'angolo.
<< beh, Domum consiste nel riportarti a casa, nella tua vera casa, cioè nel punto esatto in cui sei nato >> spiegò lei.
Kei a quel punto guardò me, sapeva a cosa stavo pensando.
<< Salem >> dissi ad alta voce confermando i pensieri di tutti. Jeff quando aveva visto me e Kei baciarci, non aveva esitato un secondo a tornare a casa.
<< ma se sono tornati lì, non torneranno più qui no? >> intervenne a quel punto Lia.
<< chi ti dice che non potranno fare marcia indietro? >> disse ironico Mike.
<< anche con un nuovo piano >> continuò Kei serio << dobbiamo essere pronti >>
Chuck annuì guardando il mio ragazzo.
<< dobbiamo ricominciare gli allenamenti, così da essere preparati al loro possibile ritorno >>
Tutti noi concordammo, ma io no. Non volevo che rischiavano le loro vite per un problema del mio passato, avrei risolto io con Jeff, era compito mio.
<< Kei >> lo richiamai non facendomi sentire dagli altri, che avevano incominciato a conversare fra loro << possiamo parlare? >>
Lui annuì alzandosi dal divano, seguito da me. Uscimmo dal salone non attirando l'attenzione di nessuno, salendo poi le scale, andando di sopra. Il piano era pieno di stanze, avevo scoperto che i ragazzi abitavano tutti da Margaret, cosa che mi aveva lasciato abbastanza sconvolta. Entrammo alla seconda porta a sinistra, supposi che fosse la camera di Kei. La stanza era abbastanza grande, non c'era molto, solo un letto e molto libri e fogli messi alla rinfusa nella piccola libreria in legno, e sulla scrivania dello stesso materiale. Kei si fermò al centro della stanza, con le mani nelle tasche dei suoi stretti jeans neri, mentre io chiudevo la porta a chiave.
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My Moon
Werewolf[STORIA IN REVISIONE] Adelaide Mentis ha appena compiuto 17 anni quando i suoi genitori le dicono che devono trasferirsi per lavoro nella piccola cittadella di Flagstaff. Ade non può essere più che contenta di lasciarsi Salem e i brutti ricordi alle...