Capitolo 19

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Il leggero punzecchiare del sole mi fece stringere gli occhi con forza, desiderosa che quei raggi scomparissero, ridandomi il sonno che desideravo con tanto ardore in quel momento.

Mugugnai girandomi nel letto, entrando subito a contatto con qualcosa di caldo. Così presa dalla curiosità e dalla confusione, aprì lentamente gli occhi. Un petto muscoloso fu la prima cosa che vidi, e quando alzai lo sguardo, un viso rilassato e ancora dormiente, era rivolto nella mia direzione. Kei era ancora nel mondo dei sogni, e il suo petto faceva su e giù in modo regolare. Il leggero lenzuolo bianco, copriva la sua vita, mentre a me tutto il corpo. Arrossì pensando che eravamo entrambi nudi, ma il mio imbarazzo aumentò mentre i ricordi della sera precedente si presentarono nella mia mente. I suoi gemiti, le mie urla e il suo tocco delicato mentre ripeteva che mi amava, per poi baciarmi.

Istintivamente portai una mano a sfiorare le mie labbra, incredula che io e Kei, la notte passata, avevamo fatto veramente l'amore.

Kei mugugnò, spostandomi di più verso di me, e stringermi con un suo braccio, avvicinandomi a lui. Intrecciai le nostre gambe da sotto le coperte, mentre una mano la posavo sul suo petto.

Una strana sensazione era praticamente impossessata di me e si ampliava ogni volta che guardavo il licantropo che amavo, vedendolo sospirare felice nel sonno. Era una sensazione che mi faceva sentire bene, tanto che un sorriso era ad incorniciare il mio viso, mentre guardavo quella faccia dai lineamenti decisi, le ciglia che gli sfiorarono i suoi zigomi, leggermente rosei, e i capelli spettinati, sparsi sul cuscino.

Mi sporsi in avanti, lasciando un dolce bacio all'angolo delle sue labbra. Sentì Kei sbuffare, quando con attenzione mi staccai dalla sua presa salda, uscendo dal caldo e confortante letto, nonché nido del nostro amore.

Nella mia nudità entrai nel bagno, decidendo che prima di ripartire con il viaggio, era meglio farsi una dolce e rinfrescante doccia. Mi insaponai per bene i capelli e il mio corpo ancora leggermente dolce e quando uscì mi avvolsi con un asciugamano di seta, che mi copriva leggermente fino al di sotto del mio sedere.

Quando tornai in camera, il mio ragazzo aveva occupato tutto il letto, con la testa annegata in mezzo hai due cuscini e le coperte più incasinate di prima, ma che coprivano lo stesso la sua vita, lasciando le sue gambe al di fuori, con i pedi che penzolavano dal materasso.

Pensai che prima mi sarei vestita e asciugata i capelli, svegliandolo solo successivamente, così che quando avremmo ripreso il cammino sarebbe stato più o meno nel pieno delle forze. Presi dallo zaino nero, lasciato in angolo della stanza, una maglietta gialla canarino a maniche lunghe e collo alto, molto aderente. Abbinandola con dei jeans chiari e le converse blu, visto che era l'unico paio di scarpe che avevo portato. Andai a cambiarmi nel bagno, per poi asciugarmi i capelli, non dandogli più di tante cure, lasciandoli al naturale, così che venissero un po' mossi.

Tornai di nuovo in camera, avvicinandomi al letto, è gattonando sulla sua morbida superficie, fino ad arrivare vicino al corpo ancora dormiente del mio ragazzo.

<< Kei >> mormorai baciandogli la tempia << ehi dormiglione è ora di alzarsi >>

In risposta sbuffò, girandosi a pancia in giù e voltando il capo dall'altra parte, facendomi ridacchiare. Mi sporsi sulla sua schiena, così che potessi baciare la sua guancia, guardai un attimo l'orario, per poi riportare lo sguardo su di lui, che non accennava ad aprire gli occhi.

<< sono le dieci, amore, ti devi preparare, dobbiamo riprendere il viaggio >>

Mugugnò sonoramente, aprendo di poco gli occhi, facendomi intravedere quelle lame ghiacciate. Guardò prima davanti a se, abituandosi alla luce del sole, che illuminava quasi del tutto la camera, per poi girarsi verso la mia direzione e guardarmi ancora assonato.

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