kael tornò abbastanza in fretta dall'incontro con amelia che quando entrò vide solo un cuscino per terra e altri del divano.
«Liam?» gridò andando verso la scala.
non fu data risposta e questo lo constrinse a salire nel secondo piano.
la porta di liam era chiusa, perciò pensò che era in camera, perciò si diresse nella mia camera quando notò che non c'ero.
kael uscì dalla stanza e si fiondo in quella di liam dove si immobilizzò subito.
io e Liam eravamo insieme abbracciati, il letto in disordine. kael vedendo ciò si mise a sorridere chiudendo a sé la porta, poi si avvicinò.
si sedette in un piccolo spazietto di letto che c'era.
poi la sua mano passò nei miei capelli.
il suo tocco era delicato, il movimento morbido, la mano fredda come quella di liam.
alzai lentamente lo sguardo per vedere finalmente una figura seduta al mio fianco.
«papà?»
«si sono io.»
«dove sei stato?»
«cose di lavoro.» rispose lui mettendomi una mano sulla spalla, dopo che io mi ero completamente seduta come una persona normale.
«ovvero?»
«zane…»
«sono qui, di' pure quello che vuoi.»
«cosa ci fanno dei cuscini in salotto?»
«incolpa liam.» dissi lanciandogli una gomitata.
liam ebbe uno scatto e vide kael guardarlo. «cosa c'è?»
«cosa ci fanno i cuscini in salotto?» ripeté la domanda una seconda volta.
ci mise un po' per rispondere.
«non lo so.» disse, fingendo di non essere complice di tutto ciò.
«ma va su dai non vi sto aggredendo!» gridò poi in modo scherzoso.
«liam!!» gridai imitando kael e lui si mise a ridere.
gli ritirai un cuscino e lo feci cadere, kael prese le coperte e mi coprì del tutto. cercai di liberarmi dalla sua presa e gliela misi io la coperta in testa.
quando kael se la tolse tutti ci mettemmo a ridere.
ecco come noi passavamo il sabato mattina.
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Starting The End
FantasyStreghe e Vampiri non sono mai andati d'accordo. Si sono fatti la guerra per secoli e secoli, ma i risultati erano gli stessi. Una rivalità incalmabile. I due Angeli, cercarono di farli andare d'accordo, ma continuava a essere un odio continuo. Un...
