CAPITOLO 25

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isabelle aveva osservato tutta la scena e voleva approfondire questo episodio. lei, dopo amelia era diventata la mia seconda nemica.
lo era diventata quando mi aveva rivolto la parola all'inizio del secondo quadrimestre.
«prof?»
«dimmi isabelle.» disse ancora rivolta alla lavagna.
«posso andare in bagno?»
«C'è già zane.»
«ma forse si è sentita male...»
mentì. «e vorrei andare a vedere come sta...»
la prof si girò e la guardò. «no isabelle. andrà...» e poi il suo sguardo passò da alunno a alunno, fino a fermarsi su una ragazza. capelli corti, fino alle spalle occhi chiari. marroni con sfumature di verde.
«andrà...kate!» esultò.
la ragazza distolse il suo sguardo dal telefono e guardò in giro.
«Certamente.» disse alzandosi.
sorpassò isabelle che la guardò con disprezzo.
la porta si chiuse alle sue spalle e poi si diresse verso i bagni.

«zane calmati...non perdere il controllo.» mi sussurai guardandomi allo specchio del bagno della scuola. gli occhi iniziarono a trasformarsi e diventare dorati...
la porta si aprì di scatto e distolsi subito lo sguardo tornando normale. avevo gli occhi umidi...
«tutto bene?» disse kate avanzando nel bagno. fino a raggiungermi.
«si sto bene...»
«che problema hai avuto?» domandò. «ragazzo?»
quella parola mi fece ribaltare lo stomaco.
«si...» ma stavolta quella non era tanto una bugia, infondo era vero. non stavo male, ma stavo pensando proprio a lui. perché sono riuscita ad entrare nella mia mente e perché c'era anche Amelia.
forse erano le persone che pensavo di più.
con il ragazzo misterioso avevo parlato un po, mentre con amelia avevo avuto vari e proprie conversazioni.
«ti sei lavata la faccia?»
«ehm... si.» dissi guardando Kate. «come ti chiami?»
«che stupida.» si mise a ridere. «piacere sono kate.»
«io sono zane.»
«di dove sei?» domandò
domanda difficile, sai non puoi dire a una persona di dove sei quando abiti un mondo parallelo al mondo normale.
«sono nata e cresciuta qui.» mentii. «tu?»
«Io sono nata a New York, ci sono anche cresciuta.»
«e come mai sei qui?»
«i miei si sono divisi e ora abito con mia madre...Si è trovato una nuova compagna...» spiegò.
sapevo come ci si sentiva... la divisione dei genitori era un trauma per alcune persone.
«mi dispiace...» dissi avvicinandomi e abbracciandola.

la professoressa, mentre spiegava, isabelle passava le sue mani sui capelli e guardandosi le doppie punte.
adesso è scomparsa pure kate pensò. chissà cosa stanno facendo...
prese la forbice dal suo astuccio e poi si guardò intorno. nessuno la guardava.
con forza si fece un taglio. le forbici vennero lasciate cadere attirando l'attenzione di tutti.
il sangue stava scendendo, una goccia cadde sul foglio.
«Isabelle?» domandò la prof avvicinandosi. «tutto bene?» ma il suo sguardo cambiò subito espressione.
«Oh mio dio... andiamo a medicarti!»
«ehm...no! vado in bagno.» disse alzandosi dalla sedia. «Un po' d'acqua fredda e tutto tornerà normale.»
«ti sei fatta un taglio serve che vai a medicarti. L'acqua non può fare granché.»
«prof, no. vado in bagno.» disse incamminandosi verso la porta.
i compagni rimasero in silenzio e poi iniziarono a sussurare, a parlare...

«mi dispiace veramente. ma ti capisco...»
«perché tu hai i genitori divisi?»
ecco un altra domanda scomoda.
come facevo a dire che mia madre è rimasta ad etril per volere dell'angelo? come spiegavo che io non ero umana? come facevo a spiegarle che discendo da una stirpe di vampiri originali? troppe domande a cui io non riuscivo a darmi delle risposte.
«no, ti capisco psicologicamente.» spiegai.
«ah...»
la porta si aprì all'improvviso ed entrò isabelle.
aveva il palmo rivolto verso l'alto per evitare che il sangue cadesse per terra.
«Allora come stiamo?» disse guardandoci.

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