Mi ripresi dal mio stato di vuoto con ben poca voglia di vivere, per colpa di mia madre che continuava a urlarmi giù, e per un momento quasi mi pentii del fatto che non fosse in un viaggio di lavoro, ma poi ripensai alla casa vuota con solo la mia tristezza ad occuparla e cambiai idea.
Mi alzai con i giramenti di testa continui che continuavano a farmi avere voglia di tornare a letto, anche perchè la notte chiusi occhi per malapena 2h.
Andai in bagno, evitando come la peste lo specchio, anche se la peste almeno mi avrebbe fatto morire...
stavo dicendo, mi vestii con una stanchezza assurda, con le prime cose prese dall'armadio, in quel caso dei mom jeans e una felpa nera dei nirvana, misi le converse, e dopo aver preso zaino e telefono, mi incamminai per uscire di casa, evitando mia mamma che inisisteva su fare la colazione, e un attimo dopo ero già fuori casa, con l'unica voglia di prendere dell'aria pulita, e il sole leggero di quel giorno mi rendeva leggermente di buon umore del almeno 0.01%, decisamente troppo per i miei gusti.E anche per i miei gusti, la depressione ti dona meglio.
Stavo guardando le calorie che perdevo camminando dal telefono, per poi aprire yazio e controllare in che stato ero in quei giorni, notando che le uniche calorie segnate per ogni giorno erano solo caffè senza zucchero, coca cola 0 e qualche mela per non rischiare proprio di svenire.
Io toglierei pure le mele, magari dimagrisi prima, anche perchè quel tuo metabolismo di merda è lento peggio della morte.
Anche se credo che la tua morte sia molto vicina...Arrivai a scuola calcolando le 23 calorie bruciate, praticamente il caffè del pomeriggio prima, meglio di niente.
Al ritorno fai avanti e dietro almeno 15 volte per bruciare calorie.
Si era necessario.
Stavo ormai davanti il cancello della scuola, e appena lo varcai una testa bionda mi si lanciò addosso, e io insicuro non ricambiai più di tanto l'abbraccio, per paura di essere giudicato come frocio dagli altri.<< Ciliegina! Come stai stamattina? >>
Chiacchierammo un bel po' di cose totalmente a caso, e quando suonò la campanella mi salutò con la sua solita carezza sul capo, andandosene ognuno per la sua classe.
Cazzo non sono entrato prima per prendere l'ultimo posto.
Inutile dire che feci uno scatto quasi correndo per poter arrivare il prima posssibile in classe, camminando sempre per i lati dei corridoi, dove la gente di solito si ammassava di meno, continuando a scavare il pollice o mordermi il labbro.
Per fortuna c'era un posto in penultima fila, quindi pregando che nessuno si mettesse affianco a me, e sorridendo quando notai che facevo così schifo alle persone che preferivano prendersi il primo posto pur di non sedersi accanto a me. Dovrebbe esser un difetto, ma io in quel caso presi il tutto come un pregio.
Seguii a malapena mezz'ora dell'ora di inglese, per poi appoggiare la testa sul banco fissando il muro e ascoltando la vocina.
Mi ero ormai allontanato, estraneo a me stesso a guardarmi. Mi sentivo come uno di quegli esseri amorfi: costantemente fuori luogo e completamente incorporeo, convintamente sbagliato.
Mi svegliai e in un momento di pura confusione mi guardai intorno. Cazzo mi ero addormentato per l'ennesima volta in classe.
Guardai l'orario del cellulare notando fosse ormai ora di mensa, che spiegava pure il fatto che non ci fosse nessuno in classe, e con una calma estrema, cercando di non farmi notare, mi diressi in bagno per potermi sciacquare la faccia. Mentre mi stavo asciugando le mani con un fazzolettino preso in precedenza, il rumore della porta si fece sentire, ma non mi girai, volendo evitare di vedere persone, mi pentii quando sentii una stretta forte contro al mio collo, che mi fece mancare il respiro.
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trust me -minsung
FanfictionJisung è un ragazzo che non riesce a fidarsi di nessuno, ha tanto dolore nascosto, e preferisce rinchiudersi in sé stesso dentro la sua bolla, cercando di guarire le sue ferite da solo. Minho, come lui, nasconde molte paure e insicurezze, ma riesce...