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Dopo essersi accertato che stessi bene, Minho mi portò a scuola in moto, lasciandomi scendere lontano da sguardi indiscreti, dovendo purtroppo mantenere le distanze a scuola.

Dopo averlo salutato con un lieve sorriso, mi iniziai a incamminare per i corridoi, non dopo essermi messo le mie amate cuffie per coprire le urla di quei coglioni di scuola mia o di quelle ochette in calore che non facevano altro che scassare due quarti di minchia, mettendosi a miagolare sui ragazzi.
Bhe, in fondo ero un ragazzo molto paziente e calmo, no?

Arrivai in classe sedendomi, chiedendomi subito quando avessimo lezione condivisa con Minho, notando fosse il giorno dopo, felice per stare con quest'ultimo ma pentendomi subito dopo essermi ricordato di Daeshim e Jiyoung.
No Hyunjin non era un problema, l'unico suo problema era la sua ossessione per il culo di Felix.
Si vabbe, come non capirlo...
quel culetto sodo...
Basta pensieri poco casti sul tuo migliore amico, Han Jisung!

Passarono 5h su 6, passate a dormire o a disegnare distrattamente su un foglio dei fiorellini o una lettera in particolare; M
M di mamma, cosa state pensando!?
Arricciai il naso pensando al moro, e sul fatto che sarei dovuto andare a casa sua a momenti, felice di passare del tempo con lui.

No Jisung, non puoi permettere di affezionarti.

Venni distratto dal suono della campanella, e da tutti quel bufali che uscivano dalla classe correndo.
Con una calma estenuante uscii dalla classe, aspettando il momento migliore in cui tutti andavano a mensa e lasciavano, quasi del tutto, i corridoi vuoti.
Andai in bagno con l'intendo di lavarmi la faccia come abitudine fare, vergognandomi del mio riflesso oscendo;
un ragazzo con ossa estremamente sporgenti ma che si vedeva in una visione non sua, dei fossi profondi e viola sotto gli occhi e varie cicatrici sparse per tutta la figura.
Rimossi subito lo sguardo dallo specchio e rimettendomi le cuffie mi incamminai verso il giardino, godendomi di quella poca natura e di quel freschetto, sedendomi sul mio classico muretto, per cui dovetti saltare per salirci.
Non ero io basso, era il muretto troppo alto, ok?!

Stavo là, con le ginocchia chiuse contro il mio petto e la musica a palla che mi distanziava dal mondo circostante, chiudendo gli occhi godendomi al meglio quella pace, fin quando mi sentii afferrare dalle ginocchia con due mani potenti che mi fecero cadere in ginocchio sul cemento del giardino, facendo cedere le mie gambe, e subito ci posai i miei palmi sopra, stringendo forte i miei denti per colpa del dolore, alzando lo sguardo e trovandomi Daeshim e Jiyoung davanti.
Chissà perchè quella scena ormai la conoscevo a memoria.
Quei bastardi avevano trovato il momento perfetto in cui non c'era nessuno fuori, per poter avvicinarsi a me.

<< Ehi frocetto, ti fanno male le ginocchia? Ooh che peccato, non riesci ad alzarti? Dai che ti aiuto. >> Daeshim mi tese una mano, ma senza accettarla indietreggiai lentamente con il culo, fino a schiacciarmi contro il muretto di pietra.

<< Si accetta l'aiuto delle persone, troia! >> Urlò tirandomi un calcio in pieno stomaco, facendomi venire la sensazione del vomito, racchiudenmi ancora di più contro me stesso.

<< RAGAZZI C'È UNA RISSA IN CORSO! >> Sentii urlare da una voce maschile a fine giardino, e nel giro di pochi minuti tutta la scuola stava intorno a noi 3, io a terra che mi coprivo la faccia, preso da un attacco di panico, mentre tutti urlavano e incitavano, mentre i due davanti a me continuavano a tirarmi a calci o pugni tutta la mia figura.

<< Adesso andrai a casa a tagliarti, vero frocio? Dai fai vedere a tutti i tuoi tagli. >> Rise di me, prendendomi con prepotenza il mio polso, schiacciandomelo forte di proposito, facendomi emettere un gemito di dolore in mezzo ai miei singhiozzi.

Fece per alzare la manica ma gli bloccai subito il polso con la mano, ma non ci mise molto che Jiyuoun si avvicinó a noi e mi tirò l'ennesimo calcio, questa volta sul fianco, facendomi subito staccare la mano per poggiarla sul punto colpito.

<< Mostriamo a tutti lo schifo che fai. >> Stava per rialzarmi la manica, ma venne strattonato da qualcuno dal collo, che lo spinse indietro tirandogli un cazzotto, sentendo il rumore di ossa spaccarsi.
Avevo gli occhi totalmente sfocati, e dallo spavento iniziai a strusciare per scappare da quel posto, tra dolori incredibili e la vergogna totale, con il rerpiro che mancava, facendomi aggrappare a dell'aria immaginaria, che però non entrava nel mio corpo, finendo con la faccia contro il cemento.
Venni sollevato da sotto le ascelle, e con quel poco fiato rimasto urlai terrorizzato, iniziando a muovere le gambe provando a scappare.

<< Piccolo, fermo, sono io. >> Minho...
Mi prese con una mano sotto le ginocchia e l'altra sulla schiena, tirandomi con delicatezza per evitare di farmi del male.

<< Andate tutti via, cazzo! >> Urlò al pubblico che si era riunito intorno a noi, e mi portò subito all'interno della scuola dalla porta di emergenza a pochi metri da là, per poi correre in infermeria.

Quando si sedette sul lettino, con ancora me in braccio, scivolai sul suo petto, cercando di respirare, ma non serviva a nulla, le lacrime continuavano a uscire, mentre il mio corpo tremava interrottamente.

<< Respira Jisung, respira con me ok? >>
Disse cautamente, iniziando a massaggiarmi i capelli, e io mi appoggiai al suo cuore, sentendo il suo battito che stava riuscendo a calmarmi.

<< Hai bisogno di qualcosa? >>

<< Un abbraccio... per favore... solo un abbraccio. >> Chiesi scoppiando a piangere ancora più forte di prima, e lui non aspettò nulla a stringermi tra quelle sue braccia, mettendomi comodo, ficcando il mio viso nell'incavo del suo collo.
Per stare più comodi scese insieme a me su quel lettino bianco da infermieria, e tecnicalmente a questa ora doveva essere chiusa, ma in quel momento non mi domandai come Minho aveva fatto a entrare.

Dopo minuti interminabili finalmente il mio attacco di panico si placò, e con lui anche il pianto, godendomi al massimo le coccole che mi stava riservando.
Ci fece balzare in aria il rumore della porta che veniva spalancata, trovandomi all'uscio due chiome bionde.
Cosa cazzo ci favevano insieme Hyunjin e Felix?
Quel pulcino non me la raccontava giusta.

<< Porca troia Han Jisung! >> Imprecò Lix correndo verso di me, e io imbarazzato mi alzai da Minho, schiacciandomi nell'abbraccio di Felix, che mi squadrò da testa a piedi controllandomi se stessi bene, ma la mia corazza fallì quando abbracciandomi schiacciò il mio fianco, esattamente sul livido, facendomi subito indietreggiare e mugolare dal dolore.

<< Cazzo Jisung, fammi vedere. >> Disse Lix avvicinandosi a me.

<< NO! >> Impanicai, nascondendomi dietro Minho che ormai si era alzato, imbarazzato di essere l'unico sdraiato.

<< Hyunjin riprenditi Felix, porto Jisung con me a casa e lo curo io. Ah Hyunjin, prendo la tua macchina, te usa la mia moto. >> Esclamò scambiandosi al volo le chiavi con Jinnie. <<Andiamo piccolo. >> Disse Minho severamente, riprendendomi in braccio facendomi imbarazzare, osservando Jin e Lix con gli occhi spalancati e la bocca a forma di "o".

<< PICCOLO?!?! >> Urlarono i due nello stesso momento, ma Minho si limitò a chiudergli la porta in faccia, concentrandosi solo su di me e portandomi con delicatezza alla macchina, accertandosi di non farmi del male.



Angolo autrice.
Non potete capire la mia difficoltà per scrivere questo capitolo, dovendo ripescare tutte le emozioni di quando ho un attacco di panico, che più ci pensavo più mi mancava seriamente il respiro, dovendomi mettere seduta sul letto per evitare si svenire.
Vado a bere dell'acqua fredda, bye bye, vi amo!

trust me -minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora