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⚠︎ smut

Ormai io e Minho non ci staccavamo mai, passavamo i giorni interi insieme, anche solo restando a vederci un film o a guardarci negli occhi per minuti interi, con piccoli sorrisini nascosti e abbracci dolci, chiusi in una bolla d'amore che speravo non scoppiasse mai.

Quel giorno stavamo mangiando per l'ennesima volta insieme, con l'aggiunta di mia madre che ormai era diventata una figura materna importante per Minho, addirittura lo sgridava come se fosse suo figlio, e vedere le due persone più importanti della mia vita andare così d'accordo mi faceva sciogliere il cuore alla vista, ritrovandomi a fissarli come un pazzo e i cuoricini negli occhi.

Avevo finito di mangiare la mia parte di pranzo che non era molto abbondante, e stavo osservando il moro mangiare pezzo per pezzo con calma, tra una parola e l'altra mentre chiacchierava con mia madre di argomenti casuali.
Dovevo aspettare che Minho finisse, e poichè distratto dal raccontare qualche avventura di cui mi persi ogni pezzo, decisi di divertirmi un pochino, mettendo sotto pressione il mio ragazzo.

Mentre facevo finta di ascoltare il loro botta e risposta, annuendo all'eventualità o se uno dei due mi tirava uno sguardo, allungai un piede nascosto dalla tovaglia lunga del tavolo alla sedia di fronte a me, poggiandolo sul ginocchio di Minho facendo finta di sgranchirmi, ed effettivamente non si fede domande.

Mi avvicinai ulteriormente con la sedia, toccando le costole con il tavolo, solo per poter arrivare più in lontananza, iniziando a come sciogliermi sulla sedia per cercare di arrivarci meglio, maledicendo le mie gambine corte.
Accarezzai la sua gamba con calma, passando dall'esterno all'interno coscia lentamente, per cui scattò con lo sguardo verso di me, trovandolo già con le guance rosse, mentre io gli dedicai un sorriso innocente che gli fece inarcare un sopracciglio, già sospetto, mentre si infilava un'altro pezzo di pollo in bocca.

Pensò che il giochetto fosse finito là, quindi tornò a parlare portando le mani sulla mia caviglia accarezzandola delicatamente pensando avessi solo necessità di coccole, passandoci le punte delle dita con fretta e impazienza.

Quando misi l'intero piede dentro l'interno coscia spesso e solido, le sue cosce si strinsero instintivamente, bloccando il mio piede senza via d'uscita dentro di esse, tirandomi uno schiaffo imbarazzato.
Con fare totalmente disinvolto e innocente passai le dita ricoperte da uno spesso calzino sul suo pacco, sfiorandolo con il pollice la cappella e poi ripassando all'interno coscia, facendolo impazzire, sentendolo già gonfiarsi, ripetendo il tutto.

Mi osservò per l'ultima volta sentendolo quasi con il fiatone, questo mi ricordó quando fosse sensibile, e la sua stretta forte intorno alla mia caviglia me lo faceva sospettare.

<< Bene ragazzi, se avete finito potete pure andare, sembrate in procinto di procreare sul tavolo. >> Ridacchiò ironicamente mia madre alzandosi, non sapendo che la nostra intenzione fosse esattamente quella.
Magari non proprio suo tavolo, era già successo troppe volte e finivo sempre con un mal di schiena osceno che mi perseguitava ancor di più del dolore al fondoschiena.

Dopo averlo stuzzicato per secondi interi e aver salutato mamma, mi alzai indifferentemente e sgranchiendomì con l'intendo di far alzare la maglietta leggermente, e lo sguardo di Minho sembrava esattamente puntato ai miei addominali tesi, e quasi mi mandò uno sguardo di rimprovero.
Presi a camminare verso le scale poco dopo facendo finta di nulla lasciandolo indietro come a farmi desiderare, fin quando una presa folle si attaccò al mio polso, trascinandomi verso il piano superiore e sorpassandomi.

<< Tu, piccolo bastardo, hai rischiato di brutto oggi. >> Mi bisbigliò all'orecchio trascinandomi nella camera da letto, prima di chiudere la porta della mia stanza e sbattermi contro con forza, proteggendo la mia nuca con la sua mano già posizionata precedentemente sul retro, attaccandosi alla mia bocca con foga come se aspettasse quel bacio passionale dall'attimo in cui i nostri culi avevano fatto amicizia con la sedia.

trust me -minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora