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Vedere Minho totalmente concentrato a impastare una pizza era veramente attaente, soprattutto di come massaggiava l'impasto.

<< Jisung, mi prendi la mozzarella? Sta in frigo sull'ultimo ripiano! >> Minho mi risvegliò bruscamente dai miei pensieri, facendomi subito voltare per poter prendere la richiesta, e solo aprendo quel frigo a due porte, notai di quanto fosse in alto la mozzarella.

Ok Han, salta!

Bhe la scena poteva essere veramente imbarazzante da fuori, uno gnomo che provava a prendere una mozzarella dall'ultimo ripiano, saltando leggermente per poterla afferare, ma che non ci arrivava nemmeno con la punta delle dita.
Quando sentii delle risate sommesse capii subito di chi si trattasse e la scena che mi ritrovai appena girato fece quasi ridere pure me; Minho praticamente sdraiato a terra che si teneva la pancia, non riuscendo a smettere di ridere, facendo suoni sconnessi e frasi di cui non capii mezza parola.
Si era decisamente carino con quel grembiulino pieno di gatti e con quella risata che si espandeva nella stanza.

<< No! N-non fare quella faccia! >> Urlò singhiozzando, notando quando io lo stessi guardando storto, con le guance gonfie e la testa leggermente abbassata per voler incrementare terrore.

<< NON CE LA STO FACENDO, UNO GNOMO CHE PROVA A PRENDERE LA MOZZARELLA DALL'ULTIMO RIPIANO! >> Non è che mi moriva con quelle risate? Vabbe se non moriva da solo lo avrei ammazzato io stesso... COME SI PERMETTE A DIRMI CHE SONO BASSO, SONO SOLO PARTICOLARMENTE ALTO!

<< VECCHIACCIO AL POSTO DI RIDERE, VIENI A PRENDERLA TU, STA MOZZERALLA DEL CAZZO! >> Bhe, come eravamo finiti a odiarci o addirittura picchiarci, per poi finire a stuzzicarci a vicenda per una mozzarella? Non ne avevo idea.

Minho smise di ridere ad un tratto, e dopo essersi alzato con una delicatezza di un elefante, si mise dietro di me ancora davanti al frigo, spostandomi con una mano leggera sul fianco e allungando leggermente la mano per prenderla, con una facilità assurda.

<< Prego nano. >> Ironizò passandomi quella stronza della mozzarella, e io per ricambiare gli feci una linguaccia infantile.


Dopo forse 2h passate a preparare la pizza, tra battaglie di farina e battutine varie, purtroppo era arrivata l'ora di mangiare.
Sì, divertente tutto il processo, ma non quella parte, mi terrorizzava.

Eravamo di nuovo in quella tavola enorme ma vuota, noi 2 in un silenzio quasi assordante, con solo il rumore delle posate che si scontravano contro il piatto.
Mi continuava a fissare, come se temesse che io non mangiassi, e per colpa di ciò dovetti iniziare a mangiucchiare qualcosa, masticandolo per così tanto fino a fargli perdere il sapore, per poi appena ingoiarlo bere tanta acqua, come se volessi eliminare le mie colpe per giustificare la mia azione.
La realtà era che avevo così fame da avermi potuto mangiare un frigo intero, ma subito dopo averci pensato dovetti creare una punizione.
Ogni cattivo pensiero era una punizione per me stesso.

<< È buona? >> Con gli occhi spalancati misi subito lo sguardo verso il suo, come un bambino che era appena stato scoperto ad aver rubato un cioccolatino.
Annuii senza rispondergli, riabassando lo sguardo sul piatto, continuando a giocarci, tagliandola in piccoli pezzettini, spostandola al lato del piatto o nascondendo pezzi nel fazzoletto.

Era passata ormai mezzoretta, Minho finì il piatto intero,mentre il mio era a metà, ma quella metà stava tutta sul fazzoletto dove la poggiavo appena Minho si distraeva.

Gli comunicai in un attimo che ebbi finito, e subito dopo che sarei dovuto andare in bagno, e così feci.
Non trovai la chiave, quindi percepii che viveva anche da solo, e che la privacy non era molto conosciuta in quella casa, anche se pensandoci per poco realizzai che invece la sua stanza una chiave l'aveva...

Svuotai le intere tasche piene di fazzoletti, buttando la pizza nel wc e il fazzoletto nel cestino.
Possibile che anche il cestino sembrava così fottutamente ricco...
Mi tolsi tutti i miei pensieri e subito dopo essermi lavato le mani mi abbassai sulla tavoletta, e senza esitare mi misi indice e medio in gola, cercando il punto giusto, per poi finalmente vomitare tutto, anche se in realtà quel "tutto" era praticamente in nulla.
La gola stava bruciando, tanto da non riuscire a ingoiare la mia stessa saliva.
Ma avevo fatto la cosa giusta, adesso sentivo bene con lo stomaco vuoto.
Mi sciacquai per bene, passandomi un po' di dentifricio sui denti, non avendo uno spazzolino, e poi bianco in faccia e preso da un mal di testa assurdo, zoppicai fino a Minho, che mi aveva avvertito di andare nella sua stanza.

Appena varcai la soglia della stanza mi accorsi di Minho sdraiato sul letto, che sicuramente si era cambiato, poichè indossava una tuta nera e una felpa di un azzurro scuro con il cappuccio.
Quando mi notò si mise seduto, guardandomi da testa a piedi, con un sopracciglio alzato.

<< Stai bene? Sei pallido. >> Jisung trattieniti tutto dentro, starà solo provando pena...

Annuì provando a sembrare sicuro, e non so quando ci credette, ma si alzò dal letto king size per avviarsi verso l'armadio.

<< Vieni che ti do qualche vestito mio. >>

ANGOLO AUTRICE.
Bho rega sono totalmente spenta e stanca in sti giorni, e ho anche l'impressione che questa storia non vi stia piacendo.
Scusate per il ritardo <3

trust me -minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora