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Dopo essermi tenuto i bigliettini, tranne quello che dal messaggio poteva essere solo e solamente Hyunjin, e mettendomi le cuffie, iniziai ad incamminarmi per i corridoi ricolmi di gente, sentendomi osservato più del solito, all'inzio pensai fosse solo una mia paranoia, ma iniziò seriamente a peggiorare quando le persone mi indicarono ridendo.
E in quel momento l'ansia prese il peggio di me, e aumentando il passo a bassa testa con il cappuccio alzato, cominciai quasi a correre, volendo solo scappare da quei corridoi e rifugiarmi in qualche posto.
Le mie paranoie vennero confermate grazie a una foto, appesa al mio armadietto.
Eccome se ero fottuto...
Daeshim.
Daeshim aveva appeso una foto del mio polso, quello che era fasciato in precendenza.
Quello ricoperto di tagli, di sangue, di rabbia e dolore, esposto a tutti quegli animali.
Strappai quella foto di rabbia, mentre tutti ridevano di me, e scappando, con la testa che non finiva di creare tornadi, corsi per rabbia e vergogna su quelle scale di ferro che conducevano al tetto della scuola.
Guardai la foto con gli occhi sfuocati e dalla rabbia la strappai più che potei, per poi lanciarla giù nel vuoto, disperdendosi nell'aria, dando vita a un'atmosfera strana.
Qualcosa dentro di me mi stava suggerendo delle cose che mi eccitavano quasi.

Non vorresti fare come quella foto? Volare significa essere liberi.

Il mio cuore, se prima era spezzato, adesso lo avevano martellato, facendola diventare polverina per poi esser regalata, senza un valore;
mi sentivo preso in giro, violato e usato.

Quindi era questo quello che mi meritavo?

Si.

Le lacrime scendevano inarrestabili, come se non non avessi più il controllo di me, ed infatti era vero, ero ormai incontrollabile, stava vivendo solo la mia rabbia e un'adrenalina incontrollabile, ma nel modo negativo.

Bruciavano, bruciavano da morire come se fossero composte da acido.
Mi accasciai a terra privo di forze, prendendomi i capelli con forza, stringendoli tra quelle dita sottili, quasi a strapparli.

Cosa ho fatto di male?

Nono, tu sei il male

Perchè va tutto storto nella mia vita?

È esattamente come dovrebbe andare.

Merito di scomparire e dare della pace a tutte le persone che mi conosono.

E con quel pensiero, mi alzai tremolante, e le mie lacrime si stopparono d'improvviso, dando vita a un forte giramento di testa che evitai con tutta l'adrenalina, e da solo in quel tetto pensai anche a Daeshim e Jiyoung e di quanto io li odiavo. Nono non dovevo odiarli, loro lo stavano facendo per aiutarmi no?
Non sapevo più cosa pensare, mi alzai in piedi, iniziando ad affacciarmi un po' troppo nel nulla, su quel sesto piano dell'edificio, e come fondo solo dell'asfalto pieno di gente che voleva solo che io sparissi.
Iniziai a sporgermi sempre di più, sempre di più, fino a salire leggermente su quel muretto, sedendomi e mettendo le gambe nel vuoto.
Le altezze erano una mia fobia, ma in quel momento volevo solo che mi prendevano tra di loro, accogliendomi del tutto.
Feci un respiro e decisi.
Dovevo uccidermi, per me, per mia madre, per Felix, per Minho, per tutti.

Dovevo farlo.

Inizia pian piano ad avanzare sempre di più, fin quando, perdendo l'equilibro ero sull'orto della morte.
La situazione mi gasò, fin quando delle mani sulla mia vita, mi fecero volare all'indietro, facendomi cadere di culo sul pavimento del tetto. No No NO!
Cercai di scansarmi dalla presa che mi teneva stretto, come un bambino avanzai di nuovo verso il muretto, questa volta direttamente in piedi, e finlamente mi sporsi in avanti per avere la meglio, ce la feci, mi buttai...

Ah no, adesso ero contro qualcuno che mi teneva stretto a se.








Angolo autrice.

SCUSATEMI.

Sia per la suspense, sia per il capitolo cortissimo e sia per il ritardo, sono veramente distrutta mentalmente e non riesco a dare il meglio di me, e questi capitoli che dovrebbero essere il meglio per far entrarvi nel mood, mi sembrano solo superficiali.
Proverò a fare del mio meglio.
Vi amo <3

trust me -minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora