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Ebbi problemi a rientrare in classe, dal trauma avuto in quel posto e dal fatto che io stavo tremando a morte, ma dovetti dimostrare di star bene e rientrare in classe appena suonata, poichè dopo l'accaduto mi ero chiuso in bagno a piangere, più per la mia vita che per il dolore, ormai abituato al tutto.
Ora di fisica, una sola parola; tortura.
Scusatemi eh, ma a che cazzo serve!?
Mi adagiai sul banco come sempre ormai, il cappuccio alzato e probabilmente mi addormentai. Probabilmente? No mi addormentai e basta.
Mi svegliai perchè la campanella mi distrusse i timpani dalla potenza, facendomi alzare il capo dalle braccia e notando che il viso mi stesse causando un po' di dolore. Presi il telefono confuso, poichè appena ricevuto il pugno non c'era nessuna traccia se non un leggero rossore, ma mi ricredetti all'istante.
Mi guardai e quasi presi uno spavento. Riuscivo a malapena a tenere gli occhi aperti, ma riuscii a vedere fin troppo bene di quanto orribile fossi; i miei capelli erano adagiati da ogni parte, manco fossi un riccio di mare, ma quando spostai lo sguardo sulla guancia, lì partì la paura.
O porca...
Un livido dalla colorazione ormai violacea prendeva colore sulla mia guancia, bella grande dalla forma ovale.
In quel momento non seppi come nasconderla, poichè il correttore non avrebbe fatto molto per colpa della saturazione del colore, quindi mi alzai la felpa per coprirmi almeno fino al bagno, dove presi in ogni caso il correttore dal mio zaino e coprendolo almeno un minimo, sbuffando quando notai non fosse cambiato nulla.
In quel momento mi spuntò un'idea brillante; la famosa sciarpa che mia madre si assicurava di darmi ogni mattina ma che io tenevo nello zaino per l'odio che provavo verso di essa, ma in quell'istante feci quasi i salti di gioia.
Me la misi bel stretta per tutta la faccia fin sotto gli occhi, e poi mi dirissi verso Lix che già mi aspettava incazzato per il ritardo, poichè dovevo andare a casa sua... e lì con il livido come facevo? Ok Jisung, ci pensi dopo.

<< Han Jisung! >> Oh no, eccolo che iniziava ad urlare in mezzo al corridoio pieno di alunni. Tutti gli sguardi addosso a me, la mia ansia aumentare e io che camminavo a testa bassa, incappucciato dalla sciarpa e dal cappuccio della felpa.

<< Lix non urlare! >> Lo sgridai con poca calma ma senza alzare il tono della voce, avvicinandomi a lui con passo svelto.
Appena arrivato davanti inarcò un sopracciglio confuso.

<< Jisung? Perchè ti stai coprendo così tanto con sta sciarpa? Oggi le temperature sono decenti, non ce ne è bisogno. >>
Provò ad allungare la mano ma io mi scostai, e la sua faccia ancor più confusa mi mandò in tilt.

<< No no tranquillo, ho solo un po' di freddo e questa mi tiene al calduccio. >> Provai a mentire iniziando a incamminarmi ma Felix mi tenne da un polso.
Il corridoio si stava iniziando a svuotare per mia fortuna ma rimase ancora qualche gruppetto o ragazzo.

<< Han ci sono 20°. >> Vaffanculo Felix, perchè devi fare tutto ad un tratto il ficcanaso, credimi e basta!

<< Ma sto bene così, poi ho le labbra screpolate e mi vergogno! >> Quasi urlai impanicato con le mani che mi tremavano e la guancia che mi bruciava a ogni movimento di mandibola.

<<Tu non hai mai le labbra screpolate, usi 200 burrocacao al giorno! Jisung, perchè ho la leggera sensazione che tu mi stia nascondendo il viso? >> Mi domandò incazzato e confuso.

Alzai freneticamente lo sguardo, guardando qualsiasi cosa tranne lui, evitando contatti visivi, provando a pensare a qualcos'altro da dire ma finii tutte le scuse, non mi veniva in mente nient'altro, mi preparai a scappare se ne avessi avuto bisogno.
Tutto pur di evitar-

<< Han Jisung, cosa diamine mi stai nascondendo!? >> Urlò con tono aspro Felix quando perse la pazienza, e io vidi il suo volto colmo di delusione per colpa mia.

Lacrime iniziarono a scendere confondendosi con la sciarpa, e l'ansia ad assalirirmi facendomi mettere le dita sulla sciarpa per tenerla ben salda.
Mi girai dandogli le spalle per la paura, ma notai un gruppetto appoggiato a un'armadietto poco distante da noi, mentre due di loro ridevano.
Non mi ci volle più di un secondo a realizzare chi fossero, e in quel momento mi domandai se fosse meglio fare vedere le lacrime a quei pezzenti o a Felix. Ok, domanda di riserva?

Guardai Daeshim e Jiyoung ridere, Hyunjin che fissava Felix con sguardo ricolmo di lussuria e Minho che mi fissava intensamente, con uno sguardo indecifrabile, e feci subito un'errore;
mi persi nei suoi occhi.
Le lacrime dai miei non esitavano a uscire, mentre i suoi erano in un'espressione neutrale, anche se quel scintillio donava loro dei sentimenti che mai avevo notato.
Realizzai solo allora di quanto fossero belli i suoi occhi brillanti come se fossero ricoperti di stelle, e me ne innamorai.

Non ebbi il tempo di continuare il contatto visivo con quest'ultimo che Felix si mise davanti a me posizionandoe mani sulla sciarpa e tirandola giù senza il mio permesso, rivelando il livido leggermente rivestito dal correttore ma che non copriva praticamente nulla.
Spostai lo sguardo da Minho a Felix, che aveva la mascella serrata e i denti strettissimi tra di loro, occhi cupi come non mai.

<< Jisung... Chi. Cazzo. È. Stato. ! >> Urlò scandendo bene ogni singola parola, mentre io, tremante come al solito, iniziai a indietreggiare schiacciandomi sull'armadietto dietro di me, riportando la sciarpa al suo posto sentendola umida per colpa delle lacrime che nemmeno in quel momento si fermarono.

Il corridoio era totalmente vuoto se non per noi sei che continuavamo a mantenere un silenzio generoso che veniva in continuazione distrutto da dei miei piccoli singhiozzi.

Vidi Felix fissare il vuoto per qualche istante realizzando poco dopo, girandosi di scatto.
Con passo spedito si lanciò contro Minho, puntando l'indice sul suo petto con uno sguardo incazzato come non mai.

<< BRUTTE TESTE DI CAZZO, CHE GLI AVETE FATTO? >> La sua voce rimbombò per tutto il corridoio.

trust me -minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora